Misure fiscali inquietanti
Il provvedimento Visco-Bersani ha un prevalente contenuto fiscale cui è prioritariamente dedicata l'attività emendativa. Esso sancisce infatti la definitiva rottura del rapporto di fiducia tra fisco e contribuente, con l'ossessiva preoccupazione di assicurare ogni più minuziosa forma di controllo (indipendentemente da finalità tributarie) nel segno della più pura oppressione fiscale. Sono tratti comuni del provvedimento:
Amplificazione gratuita delle prerogative autoritative dell'amministrazione pubblica, a discapito di un rapporto di sana e leale collaborazione con i cittadini;
compressione degli spazi fondamentali di libertà e riservatezza del singolo, senza alcun concreto risultato in termini di maggiore efficienza dell'apparato fiscale;
ricorso alla retroattività delle nuove disposizioni fiscali, in palese dispregio delle fondamentali garanzie del contribuente.
Gli emendamenti sopprimono le disposizioni in questo senso e introducono una norma di garanzia per la leale collaborazione tra contribuente e amministrazione finanziaria secondo la quale è possibile acquisire direttamente dati del contribuente solo se questi è in stato fallimentare o si è rifiutato di fornirli. Rispondono alla prima delle criticità segnalate le seguenti disposizioni:
le nuove presunzioni che tendono a fissare la sede della società nel territorio dello Stato in base alla residenza degli amministratori o dei loro familiari in quanto si pongono in contrasto con le più elementari esigenze di libera circolazione dei servizi e dei capitali, "spiazzando" nella competizione il nostro Paese.
L'aumento di aliquota IVA di prestazioni di diffuso impatto sociale e di poca rilevanza finanziaria (consumazioni obbligatorie nelle discoteche e sale da ballo, dolciumi, caramelle, cacao non di pregio, francobolli da collezione);
L'eliminazione della possibilità per autonomi e imprese minori di sottrarre perdite dal reddito complessivo, dovendole portare in deduzione nei successivi esercizi;
La comunicazione dell'elenco clienti e fornitori, che costituisce la reintroduzione di un adempimento vessatorio e intrusivo nella sfera di riservatezza dei singoli, senza alcun effettivo beneficio fiscale.
l'attribuzione della partita IVA subordinata a due fattori: valutazione di elementi di rischio e eventuali accessi nel luogo di esercizio attività. La prima è del tutto indeterminata e rimessa alla futura fissazione con mero provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate al di fuori di ogni garanzia. Unilateralmente esso può impedire l'esercizio di attività economica (che invece è libera già ai sensi dell'art. 42 Cost.). La possibilità di subordinare questo esito all'accesso, poi, confonde scopi diversi. Infatti, l'accesso è finalizzato ad acquisire documenti rilevanti ai fini dell'accertamento: in questa sede, invece, trattandosi di attività non ancora avviata non ci sono elementi fiscalmente rilevanti che possono essere acquisiti, e mira soltanto alla ulteriore e surrettizia penetrazione fiscale nelle ordinarie dinamiche produttive, senza alcun collegamento diretto con le esigenze dell'accertamento.
La comunicazione dei dati CCIAA, a spese delle imprese, peraltro per nulla coinvolte in un processo di trasmissione di dati rilevanti che dovrebbe avvenire in contraddittorio. . Pertanto, non è ammissibile che le CCIAA trasmettano all'anagrafe tributaria i dati che ritengano di estrapolare dai bilanci, con il rischio di operazioni incomplete, imprecise o strumentalmente "ritagliate" ad arte;
I nuovi poteri della Guardia di Finanza, che può inviare questionari a contribuenti o terzi sanzionando la mancata o incompleta risposta per fini diversi da quelli tributari.
L'estensione dell'obbligo di comunicazione alla GdF delle eventuali violazioni tributarie rilevate sia dal PM sia dalla polizia giudiziaria. Non si comprende perché la comunicazione non è rivolta all'ufficio dell'amm. Finanziaria competente per l'accertamento (la GdF non emette l'atto di accertamento, ma collabora con l'ufficio). La comunicazione anche a carico del PM inverte l'ordinario rapporto tra polizia giudiziaria e autorità giudiziaria, con una evidente enfatizzazione della prima anche a scapito delle insopprimibili esigenze di garanzia che la seconda deve assicurare.
La inopinata soppressione della pianificazione fiscale concordata, reale strumento di spontanea e condivisa convergenza fiscale tra contribuente e amministrazione fiscale, volta ad evitare in radice ogni esito contenzioso.
Nel secondo filone si possono iscrivere a pieno titolo le seguenti disposizioni:
rilevazione fotografica o telematica per infrazioni persino al divieto di sosta nei centri urbani, senza contestazione immediata della infrazione;
incredibile limite di importo (100 €!) per pagamenti in contanti in favore di autonomi e professionisti, costringendo per ogni importo superiore all'uso di mezzi di pagamento propri del canale bancario, con conseguente aggravio (costi per commissioni e giorni di valuta) e adempimenti amministrativi (registrazioni e riscontri), con l'unica finalità di ottenere una ulteriore schedatura di tutte le operazioni economiche effettuate, anche se già documentate per mezzo degli obblighi di fatturazione;
i dipendenti di Riscossione s.p.a., o delle società dalla stessa partecipate, possono acquisire qualunque tipo di informazioni e dati comunque esistenti presso tutti i soggetti pubblici o privati che li detengono. Si tratta di una inammissibile compressione di fondamentali esigenze di garanzia del singolo, consentendosi intromissioni nella sfera dei dati che lo riguardino a qualunque titolo (quindi anche indipendentemente da dati fiscalmente rilevanti) ad un soggetto che è una società commerciale (Riscossione s.p.a.), nel cui capitale sono presenti anche soci privati;
quale finalità effettiva di contrasto all'evasione o all'elusione fiscale può avere il comunicare al fisco il titolo per il quale è stata conseguita una determinata prestazione assicurativa magari anche quando questa sia collegata alla conoscenza di dati personali sensibili (condizioni di salute, sesso, origine etnica, convinzioni religiose, e così via)?
si equiparano le informazioni e i documenti acquisiti dall'Agenzia delle dogane ai dati personali trattati dal CED del Dip. Pubblica sicurezza per finalità di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, prevenzione, accertamento o repressione reati. Si tratta di una indebita estensione di campo;
le comunicazioni dovute da banche ed intermediari finanziari (introdotte con questo dl) si estendono anche alla natura dei rapporti, il che implica un intervento molto più invasivo da parte di un soggetto diverso dall'amministrazione pubblica, senza contraddittorio, senza alcuna garanzia per il singolo, né utilità per interessi pubblici;
le sanzioni per omessa risposta ai questionari sono estese a tutte le ipotesi di richiesta informazioni a banche, poste, intermediari finanziari etc. nonché alle società fiduciarie;
individuazione del soggetto consentita all'anagrafe tributaria anche per finalità diverse dall'accertamento fiscale;
l'intrusione strumentale dell'amministrazione finanziaria anche nella sfera di gestione dell'imprenditore, espressa dall'obbligo per quest'ultimo di dotarsi di apparecchiatura informatica idonea al collegamento con la stessa AF.
La soppressione dell'obbligo per l'AF di indicare nominativamente coloro per i quali si sta indagando a fini tributari. Si introduce una facoltà di indagine tributaria senza garanzia alcuna di conoscibilità da parte del sottoposto a verifica;
trasmissione telematica dei dati concernenti l'ordinaria attività economica.
Nel terzo filone di intervento si iscrivono le seguenti disposizioni:
la retroattività delle nuove disposizioni IVA sugli immobili, con conseguente obbligo di recupero a tassazione di importi già detratti negli anni precedenti.
per la determinazione dell'acconto IRES dovuto dalle società si obbliga a computare come imposta del periodo di imposta precedente quella che sarebbe stata dovuta in applicazione delle disposizioni più restrittive del dl. In sostanza una applicazione retroattiva delle disposizioni fiscali, con aggravi sia in termini economici, che di adempimenti amministrativi (si obbliga, in definitiva, a ricomputare i redditi che nell'esercizio precedente sarebbero stati conseguiti con l'applicazione della disciplina che solo ora viene introdotta).
La modifica al sistema degli accertamenti, a mezzo studi di settore, nei confronti dei soggetti in contabilità ordinaria, introdotta con effetto retroattivo sul periodo d'imposta 2005 e a dichiarazioni praticamente concluse.
La possibilità di accertamenti retroattivi, peraltro senza alcun termine di reale decadenza
Il raddoppio dei termini di accertamento con valenza retroattiva, in tutti i casi in cui l'ufficio possa ritenere che sussista il reato fiscale, anche qualora tale ipotesi sia del tutto priva di fondamento. Inoltre, la denuncia potrebbe intervenire a prescindere dalla compiuta verifica delle soglie di punibilità invece prescritte in materia penale-tributaria. In più, nel rapporto tra procedimento penale e tributario, il principio di specialità introdotto dall'art. 17 del d. lgs. n. 74/00 in materia penale tributaria, superando la pregiudiziale tributaria in precedenza esistente, esclude che un procedimento debba esaurirsi prima che possa essere sviluppato l'altro proprio per garantire l'autonomia reciproca e sollecita definizione di ciascuno. In questo modo, invece, si intende introdurre surrettiziamente una sorta di "pregiudiziale penale" (non consentita, come detto, ai sensi delle disposizioni citate) al solo fine di mantenere pendente la minaccia dell'accertamento tributario sul contribuente.
Più tutela della concorrenza e dei consumatori
Per quanto riguarda la parte del provvedimento dedicata alle così dette liberalizzazioni, l'attività emendativa è tutta dedicata a garantire più mercato e più tutela del consumatore, rispetto alle disposizioni rozze, marginali e parziali proposte dal Governo. Si iscrivono nella maggiore promozione della concorrenza le ipotesi emendative dedicate a:
imporre -in attesa della piena liberalizzazione- l'affidamento tramite gara a tutte le società che gestiscono servizi pubblici locali o strumentali con l'unica eccezione degli Enti pubblici che ne sono soci fondatori;
superare le posizioni di rendita del sindacato in materia di gestione di patronati, previdenza complementare e deleghe alla riscossione delle quote associative tramite INPS;
consentire la più libera circolazione dei farmaci soggetti a pubblicità senza l'obbligo di presenza del farmacista, anche self-service, onde evitare nuove rendite di posizione in capo ai soggetti più forti della distribuzione;
rimuovere il regime di tassazione agevolata per il risparmio da soci che affluisce alle cooperative, così promuovendo una più corretta concorrenza in settori competitivi come la grande distribuzione o il mercato finanziario;
assicurare la libera somministrazione e il consumo diretto di pane nei panifici.
Questi emendamenti hanno un rilevante complemento nell'o.d.g. proposto con il quale si impegna il Governo a dare attuazione alle altre ben più corpose raccomandazioni dell'Autorità Anti-Trust (servizi bancari e finanziari, energia, trasporti, cooperative, ecc.). Le proposte emendative che sono indotte dalla maggiore tutela del consumatore sono invece dedicate a:
precisare la riforma delle professioni in modo da: a) aderire compiutamente alla disciplina comunitaria, salvaguardando il consumatore da comportamenti anomali che -soprattutto nella professione forense- darebbero luogo a incremento immotivato della litigiosità e abuso della buona fede del cliente (patto di quota lite, pubblicità ingannevole, ecc. ) ; b) conservare, anche nelle forme associate, la responsabilità diretta e personale del professionista;
garantire all'assicurato la conoscenza delle provvigioni dell'agente plurimandatario con le diverse società d'assicurazione;
imporre, nelle comunicazioni bancarie, oggi incomprensibili, una formula di assoluta evidenza con cui si invita il consumatore a confrontare le nuove condizioni con quelle degli altri istituti;
tutelare le esigenze connesse alla salute pubblica nell'ambito dei processi di liberalizzazione delle attività distributive;
promuovere la diffusione dei farmaci da automedicazione soprattutto ove il consumatore ha più difficoltà di reperimento (autogrill, porti, aeroporti, ecc.);
diffondere via sms i dati relativi ai prezzi agro-alimentari.
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8 commenti:
Caro Sacconi oggi è il 20/7/06...avete governato per 5 anni e vi ricordate ora di far proposte? invece di fare cirielli e porcate varie che all'italiano medio non può fregare una mazza)perchè tutte queste belle parole non si sono tramutate in leggi nel periodo 01/06?
Lasciate governare gli altri per 5 anni e gli italiani sapranno mettere a confronto i due quinquenni...
ormai è tardi.....
Ma certo caro Sacconi...resta il fatto che in Italia chi paga veramente le tasse è una percentuale da brivido;sicuramente con vs 5 anni cazzeggio l'evasione nn sono nn è stata contrastata,bensi incoraggiata dalla miriade di incompetenti che con leggi fantoccio nn hanno mosso un dito x cambiare le cose.
Cazzo ma nn vi vergognate ad essere al mondo x scrivere questa miriade di stronzate...fateci un favore..dedicatevi ad altro tanto è risaputo che voi le tasse nn le pagate...a casa stronzi e alla svelta
Non vi è mai venuto il dubbio che voi bravi proletari lavorate solo perchè ci sono degli stronzi che vi danno un lavoro, anche perchè quando possono evitano di farsi soffocare da un fisco sovietico??
opinionista delle 11.28 fai veramente pena....il fisco sovietico l'ha creato la tua bella DC tramutatasi in FI e per quanto tu mi definisca proletario mi dispiace deluderti sono un libero professionista con libero pensiero...cerca di non vedere la realtà alla sforza itaglia (comunisti e non) e di ragionare col tuo cervello...
è sceso in campo...l'ha fatto per noi...
si si il nano finto liberista l'ha fatto per tutti noi...
vai a cagare...
Credo che il governo Berlusconi sia stato il migliore, non solo della storia della repubblica, ma dell'Italia, con tutte le sue leggi, che critici malevoli, hanno definito ad personam. Perché non permettere che lui e la sua squadra possano ora governare in altri Stati e, perché no, in altri pianeti?
Non dobbiamo essere egoisti! Noi abbiamo già avuto abbastanza, forse troppo, da loro. Grazie di cuore!
Finalmente è legge! Sono un professionista e sono contento!
Credo che questa legge favorirà la gistizia fiscale ed un autentico liberismo. Spero che gli Italiani si siano liberati per sempre di Berlusconi, che ha provocato immensi danni all'Italia e la storia lo dimostrerà senza ombra di dubbio. Fra l'altro, nonostante che lui pensi il contrario, è inviso anche a buona parte degli elettori di centrodestra. Lo hanno dimostrato ampiamente Fini e Casini.
e che dire delle vergognose "ganasce fiscali"?basta una multa di 26 euro non pagata per una dimenticanza che equitalia ti fa' il fermo amministrativo della tua auto.siamo arrivati ad una oppressione fiscale inaudita,le incombenze burocratiche e fiscali ci uccidono giorno dopo giorno,facendoci perdere giornate e giornate di lavoro,il declino del nostro paese e' palpabile in tutti i campi,c'e' la percezione di non farcela piu' a districarsi ed ad uscire dalle maglie corrosive di un fisco sempre piu' vorace.siamo alla frutta,i PICCOLI IMPRENDITORI STANNO SCOMPARENDO,L'ITALIA E' SEMPRE ANDATA AVANTI CON LE PICCOLE IMPRESE,FORSE NON SI PENSA CHE OGNI IMPRESETTA CHE CHIUDE C'E' QUALCHE PADRE DI FAMIGLIA CHE VA A CASA........FORSE FINALMENTE ANCHE I PRESTATORI DI LAVORO LO HANNO CAPITO E HANNO PUNITO LE SINISTRE TASSAIOLE E GIUSTIZIALISTE,L'ITALIA E' UN PAESE CHE STA ANDANDO IN ROVINA CON LE POLITICHE SCELLERATE DI OMUNCOLI SPOCCHIOSI E SENZA TESTA.PRODI,VISCO,PADOA SCHIOPPA E BERSANI HANNO DATO L'ULTIMA MAZZATA,MA MICA AI POTERI FORTI......HANNO AFFOSSATO LE CATEGORIE DI BASE E CIOE' SEMPRE GLI ULTIMI ANELLI DELLA CATENA,QUELLI PIU' DEBOLI.LE BANCHE RIEMPIONO SEMPRE DI PIU' I LORO FORZIERI,I MUTUI SONO SEMPRE PIU' ALTI,SI COSTRINGE IL CITTADINO AD APRIRE UN CONTO CORRENTE,LA BUGIA DELLA TRACCIABILITA'...!!!!COME SE I MAFIOSI ED I CAMORRISTI ETC....FACESSERO I LORO ILLECITI VERSAMENTI TRANQUILLAMENTE IN BANCA O ALLE POSTE...!!!
fateci caso,ogni volta che il cavaliere torna in sella,qualche magistrato ...
ispirato....tira fuori dal cilindro un avviso di garanzia indirizzato al presidente...forse non si e' ben capito cosa ha detto berlusconi...o si fa finta di non voler capire,come l'ex pm,"il giustizialista"
il cavaliere ha detto di farlo governare per risolvere i problemi urgenti di un paese alla deriva,poi a fine legislatura se ci sara' qualcuno da processare lo si fara',perche' si vuole vedere la pagliuzza negli occhi di un altro e non si vede la trave che e' nei nostri?
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