mercoledì 30 aprile 2008

San Silvio

Allora siamo d'accordo che Silvio Berlusconi è un grande statista?
Per un personaggio che quindici anni fa era politicamente inesistente essere, oggi, leader del più grande partito di maggioranza, non è un traguardo da grandi campioni?
La sinistra massimalista non è più in Parlamento, Alleanza nazionale confluirà nel Pdl, la Lega è un fedele alleato e per Berlusconi si spalancano le porte di Palazzo Chigi con una maggioranza solida e coesa.
Certo la sinistra non ha brillato per comprensione e intuito contribuendo fattivamente alla vittoria del centrodestra, ma è innegabile che il fondatore di Forza Italia non ha sbagliato una mossa ed ha capito prima di tutti, e quasi unico, le esigenze dell'elettorato.

Ma perché Berlusconi piace e vince?
Personalmente ritengo che un suo punto di forza sia la credibilità: imprenditore di successo, self made man, ricco da non dover vivere con la politica, capace di circondarsi di esperti e professionisti di grande livello che non hanno bisogno di farsi eleggere, e sinceramente convinto di fare il bene dell'Italia.
Non per niente la sinistra ha sempre cercato in tutti i modi di screditarlo.
Un altro punto a favore è la sua grande capacità di coinvolgimento e l'entusiasmo che riesce a trasmettere.
Una dote riconosciuta è l'attitudine al lavoro: non si ferma mai ed i suoi obiettivi sono alti e ambiziosi.
Come ben sappiamo il prossimo Presidente del Consiglio è amato e odiato, non esistono nei suoi confronti mezze misure: chi gli crede ne apprezza la grande affidabilità che ispira e la serenità che ne scaturisce.
Pensare che sarà lui a governare il nostro Paese è rassicurante e quando guardo al futuro mi sento soddisfatto e fiducioso: sinceramente prima della sua discesa in campo mi entusiasmavano certi ideali, ma non mi convincevano gli uomini che li portavano avanti.
Oggi posso finalmente affidare le mie aspettative ad un politico che la pensa come me, che presenta programmi che condivido e che farà di tutto per metterli in pratica: non è poco!
Sono certo che la grande iniezione di fiducia che il popolo della libertà ha ricevuto dalla completa vittoria del centrodestra, farà da spinta propulsiva per il ritorno alla speranza nel futuro ed alla ripresa della nostra economia.
La XVI legislatura passerà alla storia.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Allora siamo d'accordo che Silvio Berlusconi è un grande statista?
Per un personaggio che quindici anni fa era politicamente inesistente essere, oggi, leader del più grande partito di maggioranza, non è un traguardo da grandi campioni?
La sinistra massimalista non è più in Parlamento, Alleanza nazionale confluirà nel Pdl, la Lega è un fedele alleato e per Berlusconi si spalancano le porte di Palazzo Chigi con una maggioranza solida e coesa.

Due piccole note, che come al solito, vi comportate come la sinistra, cioè pensate di sentirvi superiori. 1) Forza Italia , al pari di altri partiti,confluirà nel Pdl, di questo ve ne dimenticate spesso, sembra quasi che il Pdl siate voi di Forza Italia, e non è cosi.
2) Il Pdl sarà un partito liberalconsevatore, sull'esempio della destra americana e inglese, e purtroppo mi preoccupa, che oltre le tante persone liberali, ci sono troppi democristiani e troppi socialisti, speriamo che non pensino che siamo ancora nella Prima Repubblica, e che capiscono che la Dc e il Psi sono morti. Meditate gente, meditate...altrimenti il Partito Unico, non si fa.

Anonimo ha detto...

sono i commenti di un fan,non di un osservatore distaccato.berlusconi non è uno statista,ma un affarista.italia in questi 14 anni si è sempre più impoverita mentre mediaset si è arricchita.questo è un dato di fatto,il tuo invece è un punto di vista omologato e fazioso,ripetuto da anni su certa stampa e sulle tv.

maurom ha detto...

Non sono un osservatore distaccato e lo dichiaro nelle mie note personali.
D'altra parte nemmeno tu lo sei.

Anonimo ha detto...

...berlusconi non è uno statista,ma un affarista.italia in questi 14 anni si è sempre più impoverita mentre mediaset si è arricchita...

DIFFERENZA
La sx, come giustamente ha più volte ribadito Paraffo, ha dietro le spalle POTERI FORTI e ben visibili. E mentre Berlusconi, se la vede personalmente, gli altri mettono in camp LE TESTE DI LEGNO cioè Prodi e i partiti che fanno capo a lla sua coalizione (ora c'è Veltroni). Tanto per non fare nomi, il tipico rappresentatnte di questi poteri è De Benedetti; poi ci sono le Coop, poi gli altri.
Chiedi a Paraffo. Lui ne sa qualcosa.
Quindi il fatto che Berlusconi sia un imprenditore non lo mette in contraddizione con il sistema. Anzi ...

*paraffo* ha detto...

Se fossi un credente, Mauro, direi: "Che Dio ti ascolti"!

Non essendolo, mi limito a dirti: speriamo bene! Le premesse ci sono tutte .... soprattutto il nuovo atteggiamento dei giornali che contano.

Quanto alle accuse che ricevi, di parlare come un fan, non te ne curare. La capacità della gente di sinistra nell' attribuire agli altri i difetti di cui soffrono loro per primi, è ormai talmente nota, che ne parlano persino i "pastori" di sinistra, in questi giorni. Le pecore seguiranno col solito immancabile ritardo .... lascia loro il tempo di adeguarsi ...

I trinariciuti sono cambiati dai tempi di Guareschi. Quelli attuali hanno fatto qualche anno di scuola in più, magari persino l' Università, e sono - quindi - meno disciplinati di una volta, quando bastava un ordine perchè scattassero. Ora vanno convinti e ci vuole tempo, probabilmente tanto ... perchè la nostra scuola tutto fa meno che insegnare a pensare in fretta!

Anonimo ha detto...

...e che capiscono che la Dc e il Psi sono morti....

Sono morti, tanto che in parlamento hanno una esigua rappresentanza, lontana dal sogno che Casini si era messo in testa: essere l'ago della bilancia in tutte le decisioni.
Finiti! Finita la storia del Centro piccolo, ma che sta lì a fare l'arbitro delle decisioni.
Oggi che è il primo maggio, vadano a fare una scampagnata! ...

Anonimo ha detto...

L'articolista dice che la XVI legislatura passerà alla storia.
Ma non doveva passare alla storia anche la XIV legislatura ?
In quella legislatura il Berlusca ha potuto governare 5 anni con un ampia maggioranza, e cos'è successo ? Niente di buono, anzi,il paese ( unico in Europa) è piombato in una recessione che non si vedeva dal 1973 ,il paese è stato indebitato e impoverito ancora di più di quanto non lo fosse già. Sicuramente come successe nel 1994 la colpa è sempre di qualcuno che remava contro e che non lasciava lavorare il grande imprenditore. Scommetto che anche questa volta la colpa sarà di qualcun altro , magari i soliti comunisti o i sindacati o molto più probabilmente il nuovo e più spietato nemico che già si intrevede all'orizzonte: l'Europa o gli euroburocrati che già stanno mettendo i bastoni nelle ruote per la vicenda Alitalia.
Lasciamo lavorare l'immenso imprenditore che così il lento declino italiano subirà una bella accelerata.
Per quello che mi riguarda ho già provveduto e ultimato il trasporto dei miei risparmi nella banche austriache. Tanti auguri a tutti.

maurom ha detto...

Se porti i tuoi risparmi in Austria pensi che sia più efficace la lotta all'evasione di Berlusconi che non quella di Visco: altrimenti perché portare i soldi all'estero?

Anonimo ha detto...

... Per quello che mi riguarda ho già provveduto e ultimato il trasporto dei miei risparmi nella banche austriache. Tanti auguri a tutti.

01 maggio, 2008 14:01

E in due anni di (S)governo, a quanto mi risulta, non solo non siete stati capaci di rimediare ai "danni" provocati dal governo Berlusconi (seguo la vostra tesi), ma avete portato al peggio del peggio la situazione.
Inflazione, caro vita, stipendi insufficienti, spese inutili, blocco delle grandi opere, tesoretto che non esisteva, pressione fiscale insopportabile, immigrazione selvaggia, delinquenza a ruota libera e senza freni ... e il tutto condito dall'ottimismo demenziale di Prodi e di Schioppa-Visco che promettevano di traghettare gli Italiani nell'Isolachenoncè.

Anonimo ha detto...

... L'articolista dice che la XVI legislatura passerà alla storia.

Forse alla storia non ci passerà. Invece alla storia ci passerà senz'altro la legislazione, breve per fortuna, di Romano Prodi, non a caso detto "Mortadella", come esempio di graande inefficienza sia dal punto di vista politico, sia da quello amministrativo.
Un governo che ci ha portato per mano a fare la fine dei paesi del quarto mondo.
E' un primato.
E indubbiamente la storia lo ricorderà.
Come ricorda il periodo di Nerone imperatore.

Anonimo ha detto...

legislazione - LEGGI
LEGISLATURA

Anonimo ha detto...

MANCANO ANCORA CIRCA 10 GG
POI, GRAZIE AGLI ELETTORI, SI LEVERANNO DALLE P....
NEL FRATTEMPO CONTINUANO A FAR DANNI.
SPERIAMO CHE QUELLO DI VISCO, MA ANCHE QUELLO DELLA TURCO, SIANO GLI ULTIMI.
DIECI GG ANCORA A DISPOSIZIONE DI QUELLA GENTE SONO SUFFICIENTI A DARE IL COLPO DI GRAZIA A TUTTA L'ITALIA.
CHE DIO CI ASSISTA!

Anonimo ha detto...

Sono l'anonimo delle 14.01, volevo solo ricordare a Maurom che, i m iei risparmi sono il frutto di lavoro dipendente, quindi già al netto delle tasse, non sono una partita Iva di merda-evasorefiscale-schifoso che imbosca i suoi soldi all'estero per non pagare le tasse, come fa il grosso dell'elettorato di Berlusconi.
Il mio gesto è dettato solo da lugimiranza e dal bisogno di sicurezza, dal momento che, prevedo , che questo governo Berlusconi farà come il precedente governo Berlusconi e cioè: sfondamento del deficit, impennata del debito pubblico, casini contabili che l'Europa non mancherà di ricordarci. Tutte queste cose ,di fatto, abbasseranno il rating italiano con conseguente deprezzamento dei Bot e dei vari titoli di stato , poi voglio vedere dove finiranno i vostri risparmi.
Ah dimenticavo: le banche austriache sono molto più efficienti, convenienti e trasparenti di quelle italiane. Un rinnovato augurio a tutti.

Anonimo ha detto...

Sono l'anonimo delle 14.01,
Il mio gesto è dettato solo da lugimiranza e dal bisogno di sicurezza, dal momento che, prevedo , che questo governo Berlusconi farà come il precedente governo Berlusconi e cioè: sfondamento del deficit, impennata del debito pubblico, casini contabili che l'Europa non mancherà di ricordarci. Tutte queste cose ,di fatto, abbasseranno il rating italiano con conseguente deprezzamento dei Bot e dei vari titoli di stato , poi voglio vedere dove finiranno i vostri risparmi......
........
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Molto bravo!
Hai scattato una bella istantanea!
Rileggi punto per punto quello che hai scritto, sostituisci Governo Berlusconi con
GOVERNO PRODI
e
voilà!
Una foto perfetta!
Grazie per la collaborazione.

Anonimo ha detto...

...Ah dimenticavo: le banche austriache sono molto più efficienti, convenienti e trasparenti di quelle italiane. Un rinnovato augurio a tutti.
.......

Sulle banche, niente da eccepire. Comprese le banche, come quella, per es., del MDP di Siena, (ma non è la sola; manca al conto quella che voleva comprare Grissino), in un perfetto connubio d'amore con le Coop e le varie finanziarie rosse (UNIPOL ... ECC ...).
Tutta l'Italia è ridotta ad una grossa Mortadella.

Anonimo ha detto...

Il Garante si arrende: «La situazione ormai è ingovernabile»
di Antonio Signorini
L’intervento dell’Autorità non basta a tamponare i danni provocati da Visco. Pizzetti: «Devono darci spiegazioni»
da Roma

Alla fine anche il Garante per la Privacy ha gettato la spugna. Non c’è Autorità che possa arginare né tantomeno bloccare la diffusione delle liste con nomi e relativi redditi di tutti i contribuenti. L’Agenzia delle entrate le ha inserite per un po’ nel suo sito Internet e il popolo della rete ha fatto il resto. «Poche ore» sui server del governo per mettere in moto un meccanismo virale che ha diffuso e consegnato ai posteri i redditi 2005 degli italiani. Con buona pace del diritto all’oblio riconosciuto anche ai criminali. La resa dell’Authority guidata da Francesco Pizzetti è arrivata ieri sera con un comunicato ufficiale. «La diffusione in internet, anche per poche ore» rende «ingovernabile la circolazione e l’uso di questi dati così come la loro stessa protezione». Quello che è successo, «conferma quanto paventato dal Garante privacy e l’opportunità del suo intervento volto a far sospendere la pubblicazione sul sito dell’agenzia delle entrate dei dati». In sostanza, la frittata è fatta. Ma questo non significa che chi è in possesso degli elenchi li possa condividere liberamente. «La loro ulteriore diffusione può esporre a controversie e conseguenze giuridiche».
Il Garante ha deciso di non fare sconti al fisco e di rimettere a Vincenzo Visco le sue responsabilità. Adesso spetta all’Agenzia delle entrate spiegare il perché di quella scelta. Il ministero dell’Economia ha preso tempo e ieri ha fatto trapelare che i chiarimenti richiesti arriveranno entro la prossima settimana. Troppo tardi secondo il Garante, che vuole tutte le informazioni «entro lunedì». Tabella di marcia sulla quale Pizzetti non accetterà deroghe: «Abbiamo già convocato - ha annunciato al Giornale - per martedì mattina un altro collegio straordinario per definire la questione».
I chiarimenti con tutta probabilità non basteranno. Le argomentazioni del Garante sono quasi sempre opposte rispetto a quelle utilizzate dall’ex potentissimo viceministro. Secondo Visco il fatto che le dichiarazioni siano consultabili su internet invece che facendo richiesta al comune «non sposta molto la questione», che è il diritto alla trasparenza.
La differenza tra gli elenchi cartacei depositati in comune e le paginate web riproducibili all’infinito con un solo click c’è eccome, ha replicato Mauro Paissan, componente dell’Authority. «Nel web - ha spiegato - salta il limite temporale indicato dalle norme». Bocciata anche la tesi dell’«accade in tutte le parti del mondo». Non è vero - ha argomentato Paissan - «in alcuni Paesi c’è un regime molto rigido di riservatezza sulla dichiarazione di redditi e sono consultabili, ma in modo mirato». In ogni caso l’Authority «non era stata informata. Non abbiamo potuto dare un consenso. Su questa novità non sapevamo assolutamente nulla, l’abbiamo saputo da qualche giornale e agenzia di stampa».
Insomma le due istituzioni, il Garante e l’Agenzia delle entrate, difficilmente riusciranno ad arrivare a una posizione comune. Impossibile anche una soluzione tecnica soft per bloccare la diffusione delle liste.
La parola fine la potrebbe mettere la polizia postale. Per il momento le forze dell’ordine stanno aspettando che arrivino le denunce, come quelle annunciate dal Codacons. Se il Garante e i magistrati decideranno che quei dati in rete non ci devono stare, la polizia potrebbe arrivare ad applicare le misure più drastiche, utilizzate soprattutto per le indagini che riguardano i reati sessuali. In sostanza, tramite un software, potrebbero risalire agli utenti che hanno memorizzato gli elenchi e bloccarli, come succede nelle indagini per individuare pedofili che si scambiano materiale in rete. Un finale non proprio glorioso per l’ultimo atto di politica fiscale del governo Prodi.

da Il Giornale