L’ITALIA LIBERALE Quando si parla di società, di nazione, di patria, di stato, di giustizia, di diritti vengono spalancate delle finestre attraverso le quali la gente, in genere, incomincia a guardare lontano. Guarda tanto lontano che si dimentica della stanza in cui vive, del giardino che la circonda, della strada che corre davanti al suo cancello. E a furia di guardare lontano, sofferma il suo sguardo sulle nuvole. E le nuvole, continuamente mutevoli inducono al sogno e allontanano dalla realtà. Ed ecco che partendo dalla realtà, molti sono giunti fino alle nuvole. E con le nuvole hanno modellato una realtà inconsistente. Sono i creatori delle IDEOLOGIE. E le ideologie sono i nostri peggiori nemici, perché vogliono forzare la realtà dentro i loro vuoti e rigidi schemi. Così fecero i GIACOBINI che capovolsero i principi del diritto dalla Rivoluzione stessa proclamati (è l’accusato, e qui sta la capriola, che DEVE DIMOSTRARE, secondo i Giacobini, di essere innocente, e non il TRIBUNALE a dimostrarne la colpevolezza). E tutto questo perché in poco tempo, i principi della Rivoluzione furono stravolti per farli entrare dentro un ordine di pensiero che, ormai, con la libertà, l’uguaglianza e la solidarietà non avevano più nulla a che fare. Così fecero LENIN e STALIN, quando, in nome dei diritti dei lavoratori, costrinsero l’Unione Sovietica dentro il letto di Procuste dell’ideologia comunista di Carlo Marx, rivista e peggiorata nel corso degli anni. Così fece MUSSOLINI nel ventennio fascista. Così fece HITLER in Germania. Così fece MAO in Cina. Così Fecero HOCHIMIN E POLPOT in Vietnam e in Cambogia. Così ha fatto CASTRO a Cuba. Così tentò di fare (ma non ci riuscì) TOGLIATTI in Italia. Così fu fatto nelle REPUBBLICHE DEMOCRATICHE dell’Europa dell’Est.
Io penso che l’Italia debba essere governata seguendo semplicemente dei PRINCIPI. Semplici, chiari, adattabili alle circostanze. Al bando tutte le ideologie! Al bando lo statalismo! Io sogno un’Italia in cui lo STATO sia al servizio dei cittadini. E non viceversa. Uno stato che garantisca tutte le libertà. Uno stato che provveda ai servizi essenziali. Uno stato che si preoccupi delle opere di interesse comune. Uno stato che consideri paritariamente tanto l’accusatore quanto l’accusato e che non trasformi l’apparato della giustizia in una macchina schiacciasassi. Uno stato che garantisca la sicurezza a tutti. Uno stato che garantisca il diritto alla salute. Uno stato che si occupi di edilizia popolare, per dare una casa decente a tutti (nei limiti del possibile). Uno stato che prenda a cuore il problema della disoccupazione. E, naturalmente, uno stato che non perda mai di visti i problemi sociali (che si affacciano di volta in volta) e che si agitano all’interno della società, nel rispetto, però, dell’ordine, della legalità, del diritto fondamentale all’incolumità personale e del diritto alla proprietà. Non è un programma elettorale, è semplicemente l’Italia che vorrei. PS Stai a vedere che salta fuori qualcuno che mi dà del pazzo o del fascista!
Memore della famosa frase di Kennedy, mi sono chiesto cosa avrei potuto fare per... Berlusconi. Ho pensato di raccogliere dal web tutti gli articoli più significativi non ostili al centrodestra.
La rassegna stampa è un contenitore di idee e spunti di riflessione, nonché archivio di suggerimenti ed interpretazioni per tutte le campagne elettorali.
Chiunque lo desideri può segnalare "pezzi" e lasciare commenti nello spazio apposito.
Ringrazio tutti coloro che hanno già visitato il mio blog, quelli che faranno girare il link nella rete e chi vorrà suggerire articoli.
A chi si connette per la prima volta con il sito " CENTRODESTRA" e con " BLOG PER I CIRCOLI DELLA LIBERTA'" consiglio la lettura anche degli articoli in archivio, perché sono stati selezionati in modo da essere sempre attuali.
6 commenti:
L’ITALIA LIBERALE
Quando si parla di società, di nazione, di patria, di stato, di giustizia, di diritti vengono spalancate delle finestre attraverso le quali la gente, in genere, incomincia a guardare lontano. Guarda tanto lontano che si dimentica della stanza in cui vive, del giardino che la circonda, della strada che corre davanti al suo cancello. E a furia di guardare lontano, sofferma il suo sguardo sulle nuvole. E le nuvole, continuamente mutevoli inducono al sogno e allontanano dalla realtà.
Ed ecco che partendo dalla realtà, molti sono giunti fino alle nuvole. E con le nuvole hanno modellato una realtà inconsistente.
Sono i creatori delle IDEOLOGIE.
E le ideologie sono i nostri peggiori nemici, perché vogliono forzare la realtà dentro i loro vuoti e rigidi schemi.
Così fecero i GIACOBINI che capovolsero i principi del diritto dalla Rivoluzione stessa proclamati (è l’accusato, e qui sta la capriola, che DEVE DIMOSTRARE, secondo i Giacobini, di essere innocente, e non il TRIBUNALE a dimostrarne la colpevolezza). E tutto questo perché in poco tempo, i principi della Rivoluzione furono stravolti per farli entrare dentro un ordine di pensiero che, ormai, con la libertà, l’uguaglianza e la solidarietà non avevano più nulla a che fare.
Così fecero LENIN e STALIN, quando, in nome dei diritti dei lavoratori, costrinsero l’Unione Sovietica dentro il letto di Procuste dell’ideologia comunista di Carlo Marx, rivista e peggiorata nel corso degli anni.
Così fece MUSSOLINI nel ventennio fascista.
Così fece HITLER in Germania.
Così fece MAO in Cina.
Così Fecero HOCHIMIN E POLPOT in Vietnam e in Cambogia.
Così ha fatto CASTRO a Cuba.
Così tentò di fare (ma non ci riuscì) TOGLIATTI in Italia.
Così fu fatto nelle REPUBBLICHE DEMOCRATICHE dell’Europa dell’Est.
Io penso che l’Italia debba essere governata seguendo semplicemente dei PRINCIPI. Semplici, chiari, adattabili alle circostanze. Al bando tutte le ideologie! Al bando lo statalismo!
Io sogno un’Italia in cui lo STATO sia al servizio dei cittadini. E non viceversa.
Uno stato che garantisca tutte le libertà. Uno stato che provveda ai servizi essenziali. Uno stato che si preoccupi delle opere di interesse comune. Uno stato che consideri paritariamente tanto l’accusatore quanto l’accusato e che non trasformi l’apparato della giustizia in una macchina schiacciasassi. Uno stato che garantisca la sicurezza a tutti. Uno stato che garantisca il diritto alla salute. Uno stato che si occupi di edilizia popolare, per dare una casa decente a tutti (nei limiti del possibile). Uno stato che prenda a cuore il problema della disoccupazione.
E, naturalmente, uno stato che non perda mai di visti i problemi sociali (che si affacciano di volta in volta) e che si agitano all’interno della società, nel rispetto, però, dell’ordine, della legalità, del diritto fondamentale all’incolumità personale e del diritto alla proprietà.
Non è un programma elettorale, è semplicemente l’Italia che vorrei.
PS
Stai a vedere che salta fuori qualcuno che mi dà del pazzo o del fascista!
Sono perfettamente d'accordo con te.
Credo che il programma della CdL sia in linea con le sensate e giuste tue aspirazioni.
Grazie del contributo.
@ maurom
Grazie anche a te.
Saluti amichevoli
I L
necessita di verificare:)
Si, probabilmente lo e
La ringrazio per Blog intiresny
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