lunedì 15 maggio 2006

La destra non era al Lingotto. Per fortuna, caro Scurati. Angelo L.Crespi

Innanzitutto una piccola promessa: da oggi il Domenicale eviterà di parlare di cultura di Destra e di Sinistra. Userà questi due termini solo in chiave storica o politica, essendo per ora accettati dagli studiosi e compresi dal pubblico. La cultura ovviamente non è di destra né di sinistra. È buona o cattiva. Spesso incompresa. Non è un caso che il passato governo di centrodestra in campo culturale abbia sovente premiato uomini di sinistra. Prima di adempiere la pur difficile promessa, un’ultima precisazione. Lo stimolo ce lo fornisce La Stampa che in un trafiletto si chiede come mai la cultura di destra non sia stata rappresentata se non in casi isolati alla Fiera del Libro di Torino. Dimenticanza, snobismo, deficienza? Interpellato, lo scrittore Antonio Scurati, che pur stimiamo, ripete una sua tesi: l’egemonia della cultura berlusconiana esiste e prosegue, ma non esercita il suo potere al Lingotto, bensì in televisione. Detta così sembrerebbe un'inversione un po’ furbesca dell’analisi storica più ricorrente negli ultimi cinquant’anni sia a destra (soffrendoci) sia a sinistra (beandosi): cioè che in Italia persiste un’egemonia culturale prima del Pci e poi latamente della sinistra, i cui modi ed espressioni abbiamo più volte indagato. Tra l’altro, detto per inciso, siamo abbastanza contenti che nessuno di destra sia stato invitato o sia andato al Lingotto, uno di quei cimiteri della cultura radical chic da evitare senza troppi sensi di colpa.Prendiamo però per buona la tesi di Scurati: ma chi se la sentirebbe di sostenere che le reti Rai e Mediaset producono cultura di destra?Davvero secondo Scurati la tivù di oggi sostiene quei valori – dicono – un po’ bigotti, conservatori, clericali, su famiglia, scienza, economia che il governo Berlusconi ha difeso? Davvero le trasmissioni con più audience, i reality, le isole dei famosi, la varie De Filippi, le Iene, gli zelig, i cantanti, i veejai – peraltro tutti sé dicenti di sinistra – mediano valori di destra? Cioè impegno, famiglia monogama ed eterosessuale, forte preoccupazione per le nuove tecniche della scienza (clonazione, eutanasia...), riscoperta della religione? Davvero Scurati vuol farci credere che quando le Iene montano un servizio sulla prostituzione quasi con intenti pedagogici (cioè come si può essere assunti in un bordello e come si può usufruire dei servizi, quanto costano, dove si trovano...) stiano sostenendo la politica di Berlusconi, Fini e e Casini?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Come possono Berlusconi Fini e Casini difendere una politica della famiglia come lei la concepisce quando sono o divorziati o concubini?
Grazie