Ieri sera ero in collegamento da Milano con lo studio di Ballarò. A Roma erano presenti il vice premier Francesco Rutelli e il leader dell’Udc Pierferdinando Casini. Dopo aver sentito che la Casa delle libertà era accusata di aver votato contro i soldati italiani, ho chiesto a Rutelli perché invece il governonon avesse accolto un ordine del giorno del centrodestra che sollecitava «in tempi brevi, che ai nostri militari venissero messi a disposizione veicoli di massima blindatura, elicotteri, postazioni per attivare la reazione immediata in caso di attacco, eliminando così quanto più possibile il rischio della vita dei soldati». Così la missione avrebbe potuto continuare e per di più rafforzata. Rutelli ha risposto come nel suo stile: fumo.
Stavo per replicare, per spiegare che quell’ordine del giorno il centrosinistra non poteva votarlo, perché la maggioranza si sarebbe spaccata: la sinistra estrema avrebbe votato contro, perché è ancora convinta che la guerra ai terroristi la si faccia offrendo dei fiori. Il nocciolo della questione è tutto lì, altro che voto contro i nostri militari da parte del centrodestra. A lasciare soli e non equipaggiati i nostri soldati sono proprio gli uomini della maggioranza, i quali hanno tentato di dare a bere agli italiani che senza l’approvazione del decreto Prodi, i nostri militari sarebbero stati lasciati senza mezzi e costretti a fare le valigie in ventiquattr’ore. Una colossale bugia. Fosse caduto il decreto, il governo, d’intesa con l’opposizione, poteva varare un nuovo provvedimento in tempi brevissimi, consentendo la prosecuzione della missione a Kabul con i mezzi adeguati. Tutto ciò però non ho potuto dirlo e gli ascoltatori non hanno potuto ascoltarlo. Il motivo è semplice: mi è stato tolto democraticamente l’audio.
Siccome non è facile farmi star zitto, qualcuno ha premuto un tasto che mi ha reso afono: microfono spento, così la fastidiosa voce che incombe da Milano non va in onda. Al massimo si vede un tizio che apre bocca ma è muto come un pesce. Ma si dà il caso che io non abbia l’attitudine a fare da tappezzeria sui video di Floris. Dunque mi sono alzato eme ne sono andato. Capisco che a Ballarò siano abituati a far danzare i loro ospiti in base alla musica che hanno deciso, ma siccome io non so ballare, mi spiace, non mi adeguo alle loro piroette.
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2 commenti:
Belpietro e Floris: due facce della stessa medaglia...eppur si scornano!
Robe da pazzi!
Manifesto del parttito comunista:
Il solo patrimonio culturale che deve possedere il comunista è quello che gli somministra il partito. (Karluccio Marx)
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