Dimenticare Prodi. Questo sembra sia l'imperativo fondamentale del Partito Democratico, che pure dall'idea di Arturo Parisi e dall'impegno di Romano Prodi prende la sua forma politica. Per questo è orrendo, per i diessini e per i popolari, andare alle elezioni con il Professore presidente del Consiglio e in contrasto con lui sulla politica di Veltroni. E così cade anche l'idea dell'Unione, anch'essa legata alla persona di Prodi e così alleata del Partito Democratico.
Non esiste più una maggioranza di governo in Parlamento. In queste condizioni salta il governo Marini. L'esecutivo guidato dal presidente del Senato, con qualche ritorno o qualche transfuga, sarebbe un altro colpo extrademocratico di questa maggioranza, che è nata negando il risultato delle elezioni e ha creato nel Paese lo scontro totale che oggi rende difficile governare a qualunque maggioranza. (Ragionpolitica)
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