NON FATEVI IMPRESSIONARE DALLE PAROLE E DAI TIGGI’. COS’ALTRO VOLETE CHE DICA MARINI SE NON CHE C’E’ UN MARGINE? SE DOVESSE DIRE CHE NON C’E’ ALCUN MARGINE, AVREBBE GIA’ DOVUTO SALIRE LE SCALE DEL QUIRINALE PER DIMETTERSI.
No, le cose per ora vanno nel verso giusto: Veltroni, mi dicono, è incazzatissimo con Berlusconi e si sente tradito perchè fra i due c’era un accordo per la riforma elettorale prima del voto.
Ma Berlusconi gli ha spiegato che la situazione è precipitata non per colpa sua con la vicenda Mastella, il ritiro di Dini, ma più che altro con l’insolente sfida di Prodi al Senato che ha mandato fuori dai gangheri Napolitano perché questo gesto, da lui considerato arrogante e sconsiderato, ha fatto precipitare una crisi che ormai non può più essere risolta che con le elezioni immediate.
Questo ha reso Napolitano furioso e non ha mancato di dirlo anche alla delegazione di FI, seppure con parole accorte: Prodi gli ha infatti preculso la possibilità di un reincarico elettorale per fare la famosa legge, dal momento che il presidente del Consiglio ha preso deliberatamente una decisione da “dopo di me il diluvio” per punire gli alleati riottosi.
L’aveva detto: se mi fate cadere non ci sarà un nuovo governo dopo di me, ma nuove elezioni che vi spazzeranno via. E’ stato di parola.
Adesso quella che vedete è una pantomima di atti dovuti, giochi di scena e frasi di circostanza benché, come sempre, si deve dire che esiste comunque il fattore umano imponderabile.
Prodi ha suicidato la sinistra italiana per fare il Sansone con i filistei.
E adesso siamo alla vendemmia.
Il vino sarà bevibile ad aprile.
Spumante, suppongo. (Rivoluzione Italiana)
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2 commenti:
Ricordate la prima battaglia del Senato? A Prodi fu offerto un atteggiamento diverso se solo avesse accettato di concordare con l’opposizione il Presidente. E quale fu la risposta? Un Franco Marini di forza. Una doppia sfida, se si considera che il presidente non volle rinunciare a sbattere anche il suo voto in faccia ad Andreotti, suo anziano xapo nella Dc. Ed ora eccolo di nuovo, stavolta come grande mediatore. Per Napolitano, c’è solo una attenuante: lui fu eletto dopo i presidenti delle Camere. Però anche la sua fu elezione di parte.
L’ultima beffa di Prodi, che si era presentato come il giustiziere sociale, è per i pensionati. La prova del tradimento arriva da un caso concreto, quello di un pensionato Telecom di Roma che racconta l’amara sorpresa della prima busta paga del 2008. «In base all’adeguamento al costo della vita racconta - avrei dovuto prendere l’1,60% in più rispetto al 2007: 37 euro teorici. E invece sapete quant’è l’aumento reale? Un euro».
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