giovedì 21 febbraio 2008

Le coscienze alla candeggina. Davide Giacalone

Bella la richiesta di Massimo D’Alema, nostro ministro degli Esteri: adesso, a Cuba, si rilascino i detenuti politici. Allora c’erano, esistevano! E’ bello sentirlo riconoscere da un esponente della sinistra telefonica, la stessa che ci ha portato a consegnare dei soldi alla dittatura castrista pur di entrare nella telefonia cubana, quella stessa che i cubani liberi ed oppositori non possono utilizzare.
E, poi, perché quei detenuti dovrebbero essere liberati adesso? Solo perché il dittatore, Fidel Castro, ha deciso di non essere più presidente? Va bene che i tropici annebbiano il cervello, ma è da beoti pensare che quella rinuncia equivale ad un’apertura al diritto ed alla democrazia.

Il caudillo spagnolesco non ha lasciato il potere, è la vita che sta lasciando lui. Con troppa lentezza, avendo troppo atteso. Il potere passa al fratello, che non è esattamente la procedura regolare nelle democrazie, bensì il costume delle dittature. I Castro, presto, lasceranno, tutti e due, una Cuba ridotta alla miseria, un gelido lager tropicale che è la sopravvivenza sanguinolenta della guerra fredda. La trovarono migliore, Cuba. Sì, lo so, l’intellettualità analfabeta continua a ripetere il contrario, sostenendo che prima di castro Cuba era l’isola della mafia e delle puttane. Poveri ignorantelli vestiti da intellettuali, non sanno e non hanno mai letto nulla. Oggi, ora, Cuba è l’isola di una mafia e tante puttane, con tanti puttani per contorno. Un tempo fu diversa, e migliore. Ma loro credono solo alle mitologie del comandante, se la fanno sotto a pronunciare, in uno spagnolo da comica, le parole della rivoluzione, sentono un brivido a pensarsi guerriglieri. Sono stati e sono, solo, nemici della libertà, e della cultura.

Leggo, ad esempio, che Claudio Magris scrive da Cuba, dove, senza vergogna, si trova per un festival letterario. Roba da pazzi. C’è gente che s’interroga se è il caso di andare a fare le Olimpiadi (quindi correre, saltare, tirare il giavellotto) a Pechino, dov’è al potere una dittatura, mentre queste coscienze alla candeggina neanche si chiedono se si può andare a festeggiare la letteratura in un Paese dove i letterati finiscono in galera e nei campi di concentramento. Avrebbero partecipato anche alla fiera del libro berlinese, nel 1939, se solo gli avessero dato un premio e l’albergo gratis. E certo avrebbero considerato con ammirazione stilistica il fatto che i governanti fossero quasi tutti in divisa. Come a Cuba, guarda tu il caso. Castro li ha menati per il naso per decenni, e se c’è una cosa che ha dimostrato ancora una volta, se c’è una cosa che si conferma in queste ore, è che il moribondo Fidel è assai più intelligente e capace di questi quattro strimpellatori che approdano alla sua corte per sentirsi chiamar musicisti. (l'Opinione)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

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Ma da gente che fino al crollo del MURO ha osannato la dittatura comunista definendola il GOVERNO DEL POPOLO, da gente che ha legittimato l'intervento dei carri armati sovietici durante le rivolte di Berlino e di Budapest, cosa ti vuoi aspettare?
Sarebbe bene che ogni giorno, per mantenere viva la memoria, si ricordassero le parole, una per una, dell'articolo pubblicato sul'Unità (il giornale dei lavoratori) dal nostro amato presidente.
Tutti gli anziani del PD, a ritroso DS-PDS-PCI,erano da QUELLA parte. E quelli meno anziani erano nei Giovani comunisti (vedi Walter). E manovravano per regalare la nostra democrazia all'Unione Sovietica. E trattavano come nemici del popolo gli avversari.
Passato da dimenticare?
Si può, con una certa riluttanza, arrivare anche a questo: ma come accettare, proprio da loro, lezioni e prediche di democrazia, di tolleranza, di libertà ...?
Come si può tollerare che vengano a smacchiare le loro coscienze GIRANDO la frittata e appioppando le loro colpe agli altri? ... proprio a quelli che sempre hanno difeso quei valori con i quali oggi essi si sciacquano la bocca?
z

maurom ha detto...

Zeus,
il nostro sforzo per aprire gli occhi ai tanti compagni in buona fede deve essere massimo.

Se vinciamo queste elezioni il comunismo, anche nella forma più edulcorata, sparirà per sempre dall'Italia.

Vedrai quanti intellettuali cambieranno bandiera: ma noi lo denunceremo e non permetteremo loro di diventare paladini del centrodestra.

Questa volta non si fanno prigionieri!

Anonimo ha detto...

MAUROM
... LO SPERO
"Per il bene dell'Italia"
...quello vero, non quello del pletorico programma di Prodi.
z

Anonimo ha detto...

Mi sorge un atroce dubbio, che Zeus e maurom siano la stessa persona? Perché mi risulta difficile pensare che ben due persone possano dire e credere in tali fandonie! :)
-Zeus: ma maurom, non lo sai che qua bisogna ancora distruggere il comunismo? E ti preoccupi della mafia, di concussione, di reati fiscali: per quello c'è tempo!
-maurom: hai ragione, caro, avanti italia, ripudiamo le nostre origini, i nostri elettori, rimangiamo le parole dette fino a 2 mesi fa ed alleiamoci con l'ectoplasma!
Quasi quasi voto storace... :)

maurom ha detto...

Vedremo il 14 aprile se siamo solo in due a pensarla allo stesso modo...

Anonimo ha detto...

possano dire e credere in tali fandonie!

... non so se l'an. si riferiva alle fandonie sparate da Prodi nel precedente periodo elettorale ...