"Voglio dare un avviso ai naviganti: non permetteremo che vengano occupate scuole e università perché l'occupazione dei posti pubblici non è un fatto di democrazia ma di violenza nei confronti di altri studenti, delle famiglie e dello Stato", ha detto Berlusconi nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, a fianco del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini.
Imperdibile il discorso del Presidente del Consiglio di oggi.
Necessario ascoltarlo tutto perché segna una svolta epocale nella storia d'Italia.
Berlusconi ha elencato le bugie che la sinistra si è inventata nel contrastare il decreto Gelmini ed è stato categorico nel ribadire che non cederà di un millimetro sulle scelte fatte per la scuola.
Un Berlusconi sicuro, determinato, inflessibile: mai visto così.
Un Berlusconi che aspettavamo di sentire da anni, che fa e dice le cose che vorremmo facesse e dicesse, che parla senza remore la nostra lingua, che bacchetta i direttori dei media se non riporteranno correttamente il resoconto della conferenza stampa e che si lamenta per la massiccia presenza di esponenti della sinistra "che sgambettano" su tutte le televisioni.
Il discorso di oggi passerà alla storia come è stato per il famoso "editto bulgaro" e la sinistra lo adotterà come bandiera contro Berlusconi nei prossimi mesi: sarà l'ennesimo motivo per votare sempre meno la sinistra.
Mi raccomando non perdetevelo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
16 commenti:
Ma ancora non avete capito?
Tutto quello che ha fatto, fa e farà questo governo è fatto male!
Il 7 incondotta - MALE
Il grembiule - male
il maestro unico - male
i programmi - male
i libri di testo -male
tagliare le spese inutili - male
eliminare i telegrammi per le supplenze - male
limitare le assenze - male
la riforma universitaria - male
e siccome va tutto male
RIPRISTINIAMO IL '68
con gli esami di gruppo
col 27 politico in funzione del
presalario (anche ai somari)
con l'appiattimento di tutto
con avanti come siete
meritocrazia = fascismo
libri di testo a senso unico
e ... avanti i BULLI !!!
La scuola non c'entra niente!
La sx si fa avanti a spallate, alla ricerca dei consensi che non ha più.
Ma non avete capito?
A loro della scuola non gliene frega niente. Basta creare disordine, confusione, caos, dimostrazioni, malcontento, disagio, disorientamento e
il gioco è fatto!
VOILA
CORSI E RICORSI STORICI
Ormai è come una ferrea legge di natura : che cosa?; ma il comportamento della sx.
Ogniqualvolta detta sx è al goveverno (bene o male; con accordi sotto banco e con i voti degli avversari -vedi famoso governo d'alema appoggiato dall'udeur-; con quattro voti in più; con l'appoggio determinante dei senatori a vita ... e avanti così) non sente storie, governa e basta; chiude gli avversari nel serraglio e li lascia dire, sbraitare, smanettare, protestare, abbaiare ... tutto quello che volete, ma va avanti e fa quello che ha deciso di fare. Vedi ultimo governo prodi. Lo slogan è sempre lo stesso: abbiamo la fiducia degli elettori (risicata, dico io, inconsistente, non sufficiente al senato), questa è democrazia.
L'opposizione c'è, ma chi la vede? (ultimo governo prodi).
Ora la situazione è cambiata: sono gli altri ad avere ottenuto la fiducia degli elettori, ma ...
... sorte malvagia e ria ... non è più democrazia: stiamo scivolando, anzi ci siamo già in una dittatura ... ahime!
Quindi ogni cosa che fa un governo, non di sx, che ha riscosso la fiducia degli elettori, malgrado questa fiducia, malgrado il mandato, NON E' PIU' DEMOCRAZIA.
Perché il significato di democrazia sta sì nel ricevere il consenso della maggioranza degli elettori, ma solo quando questi votano a sx. E se per caso, dannata ipotesi, votano a dx? Non è un voto democratico.
NE CONSEGUE
Che un governo di dx, anche se democraticamente eletto, non ha il diritto di fare leggi e decreti, perché non è sostanzialmente democratico.
Così se la riforma della scuola la fa un governo di sx, tutto va bene; se la fa un governo di dx, apriti cielo!
Ed ecco come si spiegano le manifestazioni degli studenti. La triplice sindacale, i centri sociali, i partiti di sx estremi e non, le varie organizzazioni studentesche (quelle ben orientate), SI METTONO DI BUZZO BUONO AD INFIAMMARE LA PIAZZA CON STRISCIONI, SLOGANS e baggianate varie, ricorrendo al solito ritornello del ritorno del fascimo, dei gagliardetti, dei gerarchi in orbace, di pinochet, di hitler e fesserie varie. Scommetto che la maggioranza degli studenti che fanno baccano, nemmeno hanno letto gli articoli della riforma.
E' chiaro che la violenza della piazza porta acqua al mulino della sx, i cui caporioni invitano gli studenti a commettere atti illegali per creare disordini dai quali non può che nascere confusione, scontri con la polizia, rivolte ... da qui poi arresti per reati vari, da cui altre dimostrazioni contro la polizia assassina e fascista. E penso proprio, pensare è male, ma le più volte ci si azzecca, che se ci dovesse in qualche maniera, in mezzo a tanta caciara scappare il morto (speriamo di no) la sx, che non aspetta altro, scatenerebbe tutte le piazze d'italia, contro il governo, contro i fascisti, contro i nemici della democrazia, contro quelli che impediscono con la violenza (sic) le pacifiche (sic) dimostrazioni democratiche.
Il tutto nel tentativo di mettere alla gogna il governo, affinché perda i consensi o ... non si sa mai ... un colpo di fortuna ... e giù.
Rimane il fatto che con tutto questo la scuola non c'entra proprio niente.
ps
Avete notato che le mannifestazioni della dx, vedi governo prodi, sono tutte pacifiche, ordinate, veramente democratiche? Niente occupazioni, niente scontri con la polizia, niente violenze.
Ieri, in conferenza stampa, una giornalista del Tg3 ha definito "Stato di polizia" quello che impedisce le occupazioni di pubblici edifici...
«Non permetteremo che vengano occupate scuole e Università perché l'occupazione di posti pubblici non è una dimostrazione o un'applicazione di libertà, non è un fatto di democrazia: è una violenza nei confronti degli altri studenti, nei confronti delle famiglie, nei confronti delle istituzioni e dello Stato. Convocherò oggi il ministro degli Interni e darò a lui istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell'ordine per evitare che questo possa succedere"
«Mai pensato alla polizia nelle scuole»
questi media sempre contro il premier
che statista di plastica
...che statista di plastica...
E Walter che cosa farebbe?
Risposta. Niente.
Perché lui al governo, nichs scioperi, nichs okkupazioni.
OK?
OK
C'è altro da dire e da chiarire. In un altro post.
Ode a Michele
In questo stato dipolizia, fascista e reazionario, giustamente, il Guru di Anno zero, Michele Santoro, in difesa di tutte le libertà, ha sparato per due ore ad alzo zero contro il governo e contro la riforma della scuola.
Meno male che c'è Santoro, il faro luminoso della libertà di opinione, che in tempi di tanto malvagia tirannia berlusconiana, a rischio dell'incolumità, sfidando censure e polizie politiche, lancia l'accorato appello, prima di soccombere all'assedio dei nemici della libertà. Riusciremo a vederlo la prossima successiva settimana? Riuscirà a sopravvivere alle crudeli torture cui verrà sottoposto dal regime poliziesco di berlusconi?
Speriamo ... torna da noi, o Santoro, ritorna ad aprirci gli occhi ed a svelarci di "che le lacrime e sangue" gronda il potere che ci opprime.
Grazie Michele, grazie.
Un incitamento per te
RESISTERE RESISTERE RESISTERE !!!
e che Dio sia con Te!
Ma tu non mollare! Resisti!!!!
O nostro eroe.
staccati dalla bottiglia, o mio somma poeta!!
... staccati dalla bottiglia, o mio somma poeta!!
... e tu smetti di farti le pere!!
OK?
OH! OK!!!
CHI SOFFIA SUL FUOCO
di Michele Brambilla
A un certo punto dell’ottavo capitolo dei suoi Promessi Sposi, quello dedicato alla «notte degli imbrogli» (Renzo e Lucia entrano con un sotterfugio e due testimoni in casa di don Abbondio per cercare di estorcergli un matrimonio-lampo), il Manzoni così commenta: «In mezzo a questo serra serra, non possiam lasciar di fermarci un momento a fare una riflessione. Renzo, che strepitava di notte in casa altrui, che vi s’era introdotto di soppiatto, e teneva il padrone stesso assediato in una stanza, ha tutta l’apparenza d’un oppressore; eppure, alla fin de’ fatti, era l’oppresso. Don Abbondio, sorpreso, messo in fuga, spaventato, mentre attendeva tranquillamente a’ fatti suoi, parrebbe la vittima; eppure, in realtà, era lui che faceva un sopruso. Così va spesso il mondo... voglio dire, così andava nel secolo decimo settimo».
Il lettore ci perdonerà se l’abbiamo presa alla lontana, ma la morale manzoniana ci pare calzi a pennello con quanto abbiamo visto e sentito ieri, quando da più parti s’è dato a Berlusconi dell’incendiario e del fomentatore di incidenti.
Intendiamoci bene: nessuno di noi si azzarda a paragonare il premier a Renzo, e i suoi critici (politici o giornalisti che siano) a don Rodrigo: il senso del ridicolo grazie al cielo non l’abbiamo ancora perso. Però è vero che il mondo continua ad andare come nel secolo decimo settimo, nel senso che se si giudica un fatto analizzando solo una sua parte - soprattutto se la parte è quella finale - si rischia sempre di confondere i ruoli dei protagonisti.
Berlusconi è stato fatto passare per responsabile morale di possibili incidenti nelle scuole e nelle università per aver fatto intendere che, in certi casi, avrebbe fatto ricorso «alle forze dell’ordine». Noi, come abbiamo già scritto chiaramente ieri, siamo contrari all’utilizzo di polizia e carabinieri: e quindi ci rallegriamo che il premier abbia poi precisato che a quell’ipotesi non pensa affatto. Ma non è questo il punto. Il punto è che, per quella frase, Berlusconi è passato come dicevamo per l’incendiario della situazione. «Soffia sul fuoco», ha detto Veltroni. «Getta una miccia accesa sulla benzina», ha aggiunto la Finocchiaro. «Se ci fosse un calcolo, le frasi di Berlusconi sembrerebbero pensate apposta per incendiare le università», ha scritto il direttore di Repubblica Ezio Mauro.
Non crediamo occorra essere berlusconiani - o berluscones, come dicono - per rilevare un dato di fatto elementare: e cioè che non si soffia sul fuoco se qualcun altro prima non ha acceso un fuoco; e non si getta una miccia accesa sulla benzina se qualcun altro prima non ha cosparso il campo di benzina. La tensione nelle scuole c’è già, e rischia di salire perché da settimane si sta facendo una campagna che non vogliamo chiamare «terroristica» come ha fatto la Gelmini, ma «allarmistica» senz’altro sì; una campagna zeppa di bufale sesquipedali, tipo l’abolizione del tempo pieno e dell’inglese alle elementari. Sono stati altri, a far salire la temperatura: altri come l’ex ministro Mussi che ha parlato di «strage di ricercatori universitari»; altri come il manifesto che ha titolato sul «razzismo in cattedra»; altri come chi ha fatto credere ai bambini che la riforma faccia dei morti (che cosa significa altrimenti, per un bambino, il demenziale lutto al braccio di alcune maestre?). E come chi - peggio ancora - i bambini li ha usati nei cortei: gesto infame, perché i bambini in un corteo-contro-qualcuno non vanno portati mai, chiunque sia e qualunque cosa abbia fatto quel qualcuno.
L’editoriale su Repubblica di Ezio Mauro si intitolava «Se il dissenso è un reato». C’era scritto che «qualcuno dovrebbe spiegare al Premier che la pubblica discussione e il dissenso sono invece elementi propri di una società democratica». Mauro è un grande giornalista e un uomo intelligente: ma come fa a non capire la differenza tra «la pubblica discussione» e gli incidenti di Milano dell’altro giorno; tra «il dissenso» e l’impedire fisicamente di far lezione a chi vuol far lezione. Come fa a non capire le stesse cose un Veltroni. Come fa a non capirle una Finocchiaro.
Noi la Celere non la manderemmo neanche contro chi fa i picchetti e neanche contro chi occupa. Non stiamo neppure dicendo che il decreto sulla scuola non sia criticabile. Però, che almeno siano ben delineati i ruoli in questa notte degli imbrogli, e che sia ben chiaro chi sta soffiando - da settimane - sul fuoco.
... e tu smetti di farti le pere!!
OK?
OH! OK!!!
o sommo poeta sei tu la nostra eroina quotidiana, ci fai divertire un mondo
oh pistola, quando ritiri la pensione in posta corri al bar e torna subito, ti aspettiamo!!tranqui!
... o sommo poeta sei tu la nostra eroina quotidiana, ci fai divertire un mondo
Ho letto il post di quel tizio che voi definite, sarcasticamente, sommo poeta.
A dire il vero, mi pare proprio che tutti i torti non li abbia.
Forse esagera un po' nell'ironia, ma la sostanza c'è tutta.
Sfido chiunque a smentire che il conduttore di Anno zero sia fazioso, di una faziosità stucchevole.
Tutto questo lo può fare perché la Rai è divenuta un oggetto in mano di una sola fazione politica.
Rai3 è poi la dimostrazione più lampante di questa anomalia.
A sx si dice sempre di no. Ma la gente non è stupida e le cose le vede, le osserva, le capisce.
E sempre a sx girano la frittata, dicendo che Berlusconi è il padrone di tutte le televisioni.
E infatti loro, quelli di sx, hanno occupato la Rai e non la mollano.
Il solito padrone viene tacciato di essere un censore e di aver creato un clima dittatoriale.
E infatti quasi tutta la stampa è in mano della sx, la tv invece pure, e intanto il gande dittatore non ha messo in carcere nessuno. Non ha messo il bavaglio alla stampa. Non ha licenziato a calci nel sedere la redazione di Rai3.
Insomma, sarà il grande dittatore, ma ancora non se ne è accorto nessuno. Tranne Veltroni.
ps
e la Finocchiaro.
«POSSIBILITA' DI DISSENSO NEL RISPETTO DELLE LEGGI» - In serata una nota del Viminale, al termine della riunione dei vertici di polizia ha ribadito che, «nel garantire piena possibilità di dissenso, purché espresso nel rispetto della legge e dei diritti altri, si conferma tuttavia fermezza e determinazione nel prevenire qualsiasi tipo di degenerazione violenta, i cui responsabili saranno identificati e denunciati all'autorità giudiziaria
Una risposta chiara a Veltroni e alla Finocchiaro.
Uso forze dell'ordine?
Certo. Ma non in maniera indiscriminata come vogliono farci pensare i sinistri personaggi sopra citati-
PROTESTE E VIOLENZA
Un conto è protestare senza calpestare i piedi a nessuno, un altro è protestare passando sopra gli altri come una schiacciasassi.
E purtroppo da noi certa sinistra (quasi tutta) è ormai abituata a concepire la violenza come protesta.
Se torniamo con la memoria agli albori della repubblica, chi è che occupava le piazze abusivamente, chi è che faceva cortei non autorizzati, chi era a provocare scontri con la polizia? Ma la sinistra!
Solo lei.
Bastava un provvedimento del governo (democraticamente eletto) ed ecco il pretesto per creare un subbuglio.
Per difendere le classi deboli? Era la scusa. In realtà era tutto un gioco nel quale le masse venivano manovrate per rovesciare il potere a proprio vantaggio. La politica del tanto peggio tanto meglio.
La violenza nelle piazze era ammessa dalla sinistra (prevalentemente PCI): solo quando si trattava di loro, però. Perché? Ma perché "difendevano" il proletariato!
Una stranezza: la violenza contro i veri dittatori, nelle piazze dell'Europa dell'Est, però, non era ammissibile, perché in quei Paesi erano tutti in Paradiso (sovietico). Manifestazioni anche violente, sì, ma non nei fortunati Paesi socialisti (teoria condivisa al tempo anche da D'Alema e da Veltroni). -Leggere l'Unità di quei tempi-.
Un dubbio (esco un po' dal seminato): ma se non fosse caduto il fatidico muro di Berlino, quando sarebbe sorto il PDS poi DS poi PD?
Torniamo ad oggi.
La sinistra, abituata ormai dal 1945 a manifestare "pacificamente" (vedi Genova; ma che distratto! La colpa è della polizia!!!) occupando strade, piazze, stazioni Ferroviarie, con blocchi stradali e ferroviari, con sfascio di macchine e di vetrine, con scontri violenti contro le forze dell'ordine (sempre assassine) non si rassegna a manifestare in maniera ordinata, democratica, civile, rispettosa dei diritti altrui: deve per forza scatenare il subbuglio, il disordine, il caos dove alla fine nessuno ci capisce più nulla e la colpa è sempre di qualcun altro.
Strano, ma non è si ancora accorta (la sx) che in democrazia tutti hanno diritto a protestare, ma nessuno, manifestando, ha diritto di pestare i piedi all'altro.
E l'ora che imparino.
Le parole di Berlusconi?
Al di là delle interpretazioni faziose intendono dire questo.
Esponenti del governo, che intimiditi dalle urla e dalle giornalate si sono precipitati a "spiegare" in maniera edulcorata potevano farne a meno.
L'unica cosa da mettere in pratica è la fermezza con la certezza di agire in maniera legittima e democratica.
Chi vuole sovvertire e stravolgere la democrazia in maniera strumentale per fini di potere è bene che cambi registro.
Oggi manifesteranno. Va bene. E chi glielo impedisce? Il regime?
Il grande dittatore? Ma via!!!
Ecco l’uomo del dialogo, insulto per insulto
di Massimo M. Veronese
Provaci tu a dialogare con uno così. Uno che appena ti vede ti da del fascista, del razzista, del bugiardo, del rovinafamiglie, del figlio di Putin, sia che parli, sia che te ne stai zitto, sia che indossi una camicia, sia che ti metti il maglioncino. E che poi ti corre dietro per dire che sei tu che lo insulti, sei tu che non vuoi il dialogo con lui. Date un occhio qui. Uno così è bene che dialoghi prima di tutto con un medico. Bravo però...
Provaci tu a dialogare con uno così. Uno che appena ti vede ti da del fascista, del razzista, del bugiardo, del rovinafamiglie, del figlio di Putin, sia che parli, sia che te ne stai zitto, sia che indossi una camicia, sia che ti metti il maglioncino. E che poi ti corre dietro per dire che sei tu che lo insulti, sei tu che non vuoi il dialogo con lui. Date un occhio qui. Uno così è bene che dialoghi prima di tutto con un medico. Bravo però...
...pensare che aveva cominciato così «Per arrivare a migliorare la politica italiana è essenziale un cambiamento nei rapporti tra maggioranza e opposizione. Troppo facile quando si sta all’opposizione usare toni esasperati». 14 maggio
Cioè, io evito le polemiche?!? «Io evito le polemiche, ma chi dice che Berlusconi è meglio di Veltroni offende chi ci ha votato». 6 settembre
Pace, pace e pace «Dico al Pd: scatenatevi contro Berlusconi[/TESTO], quartiere per quartiere, comune per comune, associazione per associazione».12 settembre
Ecco il primo complimentino... «Berlusconi sta rovinando economicamente, politicamente e moralmente l’Italia». 14 settembre
...e subito un educato rimprovero «Con Berlusconi c’è una cappa di piombo sul Paese. Il berlusconismo sta rovinando l’Italia». 22 settembre
Pure Bullo?!? «Basta con gli spot, i fuochi d’artificio, il bullismo al governo». 25 settembre
Ah si? Vallo a dire a Putin se hai coraggio... «Con Berlusconi la democrazia è svuotata come la Russia di Putin». 28 settembre
Cavoli, non gli piace il maglioncino... «Berlusconi in uno dei suoi molti giorni di riposo con il maglioncino ha detto che la nostra manifestazione non gli fa paura». 30 settembre
...ma neanche la camicia «Sull’antifascismo forse Berlusconi è influenzato da quelle camicie che indossa: a metà strada tra i Soprano e il passato». 25 settembre
Certo se parli sempre tu... «Sull’antifascismo è stato zitto. Su queste cose non si può scherzare». 25 settembre
Già, mica insultano negli Usa «Guardate gli Usa, quando l’opposizione cerca di dare una mano non la si insulta». 25 settembre
Quando Uolter vola basso «Su Alitalia Berlusconi, che era in una beauty-farm, si è impaurito all’idea che potesse emergere il nostro ruolo». 26 settembre
Già perché tu invece... «Berlusconi passa metà del suo tempo ad insultare l’opposizione in una strategia di contrapposizione frontale con chi la pensa in modo diverso da lui». 30 settembre
Wow Uolter! Questa sì che è forte... «Il presidente del Consiglio incarna la realtà di pericolose pulsioni xenofobe e razziste, di scavalcamento o marginalizzazione delle istituzioni, di noncuranza per la patologica concentrazione del potere». 1 ottobre
E chi te l’ha chiesto? «Uno come Berlusconi non potrà mai fare il presidente della Repubblica». 2 ottobre
Meno male che ce la spieghi tu «Berlusconi non conosce la Costituzione». 6 ottobre
...veramente sono mesi che straparli «Berlusconi è un’anomalia, pensa solo ai suoi problemi e il sistema dei media è piegato al pensiero unico». 6 ottobre
Barack e burattini «Una democrazia senza opposizione non è democrazia. Questo è lo schema di Berlusconi». 7 ottobre
Pure i mutui americani? «La colpa di questa tempesta finanziaria è della destra e della sua ideologia, cioè la deregulation sfrenata, di cui deve chiedere scusa». 7 ottobre
Berlusconi ora è pure di pietrista «Sulla scuola Berlusconi vuole radicalizzare lo scontro. Deve capire che le parole sono pietre». 24 ottobre
Dai, va là, adesso dì una cosa buona «Sui tagli alla scuola Berlusconi è un bugiardo». 22 ottobre
Grazie Walter, meno male che ci sei tu... «Ha ragione chi dice che in un momento di crisi come questo ci sarebbe bisogno di un clima diverso da quello che c’è. È quello che ho sempre cercato di fare...». 22 ottobre
no comment!!!
I figli dei vip di sinistra? Tutti alle scuole private
di Antonio Signorini
In piazza istigano gli studenti a battersi per la pubblica, ma in famiglia guai a mescolare i loro ragazzi con gli altri. Rutelli, Finocchiaro, Santoro hanno preferito istituti d’élite. Dove si studia e non si occupa. Francesco, professionista delle occupazioni. "Noi in 9mila ma a occupare sono in trenta"
Roma Tanta preoccupazione per la scuola pubblica si può spiegare solo come un atto estremo di altruismo, visto che quando si tratta di decidere il destino dei figli un bel pezzo di centrosinistra si orienta direttamente verso le scuole private. E magari straniere. Sorprende, insomma, tanta acrimonia nei confronti del ministro Gelmini, visto che non sono pochi gli esponenti della sinistra che di contatti diretti con la riforma della scuola, non ne avranno mai. Lo ha candidamente ammesso Michele Santoro nel corso dell’ultima puntata di AnnoZero, tutta dedicata alla scuola e alla nuova ondata di contestazioni studentesche.
Voleva dimostrare al leghista Roberto Cota quanto fosse sbagliata l’idea di «classi ponte» per insegnare la lingua straniera ai figli di immigrati. In sintesi: l’integrazione è facilissima anche quando un bambino si trova in un’aula dove tutti parlano una lingua che non sa. Per spiegarlo ha riportato, con comprensibile orgoglio paterno, l’esempio della figlia che frequentaunascuola straniera «e già parla un’altra lingua ». Applausi. Non si sa se dedicati alla bravura della bimba poliglotta o all’accostamento tra chi frequenta il costoso istituto francese «Chateaubriand», con l’obiettivo di diventare bilingue edevitare le storichecarenzedella scuola italiana, e i figli degli immigrati alle prese con la durissima battaglia per l’integrazione.
Ospite della trasmissione, il segretario Ds Walter Veltroni. Dei suoi investimenti immobiliari e formativi a New York a favore della figlia si sa già tutto. D’altro canto il Pci non c’è più. E con i comunisti è scomparso anche il divieto non scritto che vigeva per i dirigenti:mai iscrivere i figli alle private. Lo conferma il caso diGiovanna Melandri, la cui prole è stata affidata all’istituto privato «San Giuseppe». Si dice che l’esponente Pd abbia anche cercato di fare entrare la figlia inuna scuola inglese. La stessa - la «Rome International School» - scelta dall’ex parlamentare di Rifondazione comunista Franco Russo, ansioso di dare un’educazione un po’ amerikana ai discendenti.
Niente pubbliche o comunali anche per i nipoti di Fausto Bertinotti, iscritti a suo tempo ad un prestigioso asilo romano dal metodo di insegnamento rivoluzionario. Ma a pagamento. E in effetti non è sempre la caccia alla lingua straniera la molla che fa scappare i genitori democratici dalle pubbliche. È il caso dell’ex ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, contestato dai giovani del centrodestra per aver mandato il figlio ad un Liceo scientifico paritario di Viterbo, proprio negli anni in cui era in carica nel dicastero di viale Trastevere.
La seduzione del privato-straniero ha fatto breccia anche tra i più intransigenti girotondini. È il caso di Nanni Moretti, il cui figlio frequenta la scuola americana di Roma, la «Ambritt». Stessa scelta per il discendente di un vero e proprio outsider del Partito democratico: Mario Adinolfi. Proprio in questi giorni l’ex esponente del Ppi, per sua stessa ammissione allergico alle occupazioni, ha lodato la nuova ondata di studenti contestatori vedendoci l’embrione di un «conflittogiovanile di massa contro queste destre ». Chissà se anche dalle parti della scuola americana di Roma farà breccia l’atteso nuovo Sessantotto.
Scuola privata catanese anche per le figlie diAnnaFinocchiaro, presidente dei senatori Pd. Al club del «no alle statali» si è iscritto anche Francesco Rutelli, Anche lui negli ultimi giorni si è espresso, non tanto a favore della protesta studentesca, quanto controla linea «dura» di Berlusconi. Sicuramente nessuna delle sue due figlie dovrà subire interruzioni delle lezioni:unaè iscritta al liceo privato «Kennedy» e l’altra alla prestigiosissima «San Giuseppe De Merode», scuola convista su Piazza di Spagna.Da quelle parti di okkupazioni, e cortei, se ne vedono pochi.
Divertente o deprimente?
Posta un commento