A 14 anni dalla sua iscrizione nel registro indagati, dopo avere subito l’umiliazione dell’arresto, della gogna mediatica, dei verbali dei pentiti sui giornali, delle analisi sociologiche sulla propria presunta contiguità alla mafia, e dopo una condanna in secondo grado a ott'anni di reclusione poi annullata dalla Cassazione, mercoledì 22 ottobre 2008 per l’ex ministro Calogero Mannino è forse finito un incubo giudiziario che ha coinciso con un pezzo di storia d’Italia.
Mannino fu eletto per la prima volta in Parlamento nel 1976 nelle file della Dc. In diversi governi ha ricoperto incarichi ministeriali, da ultimo nel 1991 nel settimo governo Andreotti dove ricoprì la carica di ministro per gli interventi straordinari del Mezzogiorno.
Dopo la bufera giudiziaria che lo aveva ingiustamente coinvolto, Mannino era tornato sulla scena politica nel 2006 nelle fila dell'Udc. Alle ultime elezioni politiche era stato eletto senatore per il partito guidato da Pierferdinando Casini.
Al di là di una giustizia che arriva dopo quasi quindici anni però, con l’assoluzione di Mannino cade l’ultimo dei teoremi giudiziari della procura di Palermo dell’era di Giancarlo Caselli. Il terzo livello della mafia, quello poltico, non esiste più. Rimane in piedi solo l’assurda condanna detentiva per complicità con Cosa Nostra contro l’ex numero tre del Sisde Bruno Contrada ( e contro il funzionario di polizia Ignazio D’Antone) a puntellare il nulla in cui sono cadute tutte le altre accuse di mafiosità nei confronti del senatore a vita Giulio Andreotti, del giudice Corrado Carnevale e da ultimo dell’ex ministro dell’Agricoltura Calogero Mannino.
Nel 1995 l'ex ministro democristiano venne arrestato: rimase in carcere per 23 mesi. Nel 1997 viene rimesso in libertà per scadenza dei termini di custodia cautelare. Dall'apertura dell'inchiesta, avvenuta il 28 novembre 1995, si sono susseguite numerose sentenze. Nel 2001, dopo oltre 300 udienze e 400 testimoni citati, in primo grado l'ex ministro democristiano è stato assolto. La condanna arriva invece in appello nel 2004: cinque anni e quattro mesi di reclusione. La sentenza di condanna venne però annullata dalla Cassazione nel 2005 per “difetto di motivazione” e rinviata ad altra sezione della Corte di Appello.
Poi ci fu la sospensione dell’ulteriore dibattimento di secondo grado in seguito a una eccezione di illegittimità costituzionale sollevata dai magistrati di Palermo a proposito della norma sulla inappellabilità delle sentenze di proscioglimento in primo grado.
I giudici inviarono tutta la documentazione sul dibattimento alla Corte Costituzionale disponendo la sospensione del processo fino alla decisione della Consulta che poi, abrogando una legge che in mezzo mondo è pacificamente accettata (Stati Uniti compresi), ha dato il disco verde alla ripresa del processo. Alla fine del quale mercoledì 22 ottobre Mannino è stato nuovamente assolto. Teoricamente è ancora possibile un ulteriore ricorso della procura in Cassazione, ma a questo punto si tratterebbe di un caso di accanimento terapeutico per tenere in piedi un’inchiesta che, in quanto basata solo sulla parola dei soliti mafiosi criminali divenuti veri e propri professionisti del pentitismo, rischia comunque di naufragare nel nulla. Per la cronaca il Comune di Palermo che aveva insistito per tutti questi anni nel confermare la propria costituzione di parte civile, che risaliva all’epoca in cui era sindaco Leoluca Orlando, adesso dovrà pagare tutte le spese processuali dei sinora quattro gradi di giudizio effettuati.
L’assoluzione di Mannino è stata salutata da una sorta di commosso entusiasmo bipartisan.
Per il presidente dell’Udc Pier Ferdinando Casini, “l’assoluzione dell'onorevole Mannino ripaga il nostro collega, la sua famiglia e tutta l'Unione di centro di tanti anni di ingiuste umiliazioni e amarezze. Lo stato di diritto ha prevalso ma è il caso di dire: con troppo ritardo. Questa sentenza spazza via ombre e volgari attacchi che abbiamo subito nell'ultima campagna elettorale”. Per il senatore del Pd Marco Follini invece era scontato “che Mannino non avesse niente a che vedere con la mafia è sempre stata per me una certezza umana e politica. Ora è anche una certezza giudiziaria”. Contento per l’assoluzione anche il segretario della Dca Gianfranco Rotondi: “Persona per bene, uomo giusto, politico trasparente, che ha avuto sempre un comportamento lineare e corretto, Mannino ha potuto finalmente dimostrare la sua estraneità ai fatti. Finalmente giustizia è fatta”. Infine, le telefonate di felicitazioni sono arrivate anche dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal presidente del Senato Renato Schifani.
Quindici anni di soldi del contribuente italiano per cercare di dimostrare un teorema impossibile sono finiti in questa maniera. (l'Occidentale)
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10 commenti:
... E che dire del malcapitato padre di quei due poveri bambini finiti in un pozzo, sbattuto in galera con la patente di assassino (e che assassino!), dove sarebbe rimasto a marcire vai a sapere ancora per quanto ...
... per puro caso i bambini furono ritrovati ...
e se li avessero ritrovati fra dieci anni, o mai?
Meno male che si applica la formula -colpevole al di là di ogni possibile dubbio-!
Ma va! ...
possibile<>leggi -ragionevole
Quel che non viene detto è che Mannino è stato assolto NON con formula piena, perché il fatto non è stato commesso, bensì perché la pubblica accusa non è riuscita a provare in maniera esaustiva e definitiva il reato di associazione esterna. Quel che non viene detto è che la pubblica accusa è riuscita a provare senza ombra di dubbio che mannino ha stretto un patto elettorale con la mafia. Basta leggere le precedenti sentenze, anche quelle di assoluzione. Una versione un po' diversa dalla vulgata che piace far credere per comodo.Il fatto che non si sia riusciti a provare in maniera inconfutabile la colpevolezza non significa che il politico in questione sia innocente. E' colpevole se non altro dal punto di vista etico, e politico. Esistono prove certe della sua contiguità con la mafia, prove che in un paese civile dovrebbero provocare una seria reazione di biasimo e sdegno da parte dell'opinione pubblica e della politica, che dovrebbe espellere dalle proprie fila esponenti politici che frequentano boss mafiosi a vario titolo (come stallieri, soci di affari, amici che si accompagna in occasione di cerimonie ecc). ma l'Italia non è un paese normale. In Italia un politico sul quale permangono gravi dubbi, che sicuramente ha frequentato esponenti della malavita, viene premiato candidandolo in Parlamento o Senato per sottrarlo alla legge. E magari lo si fa anche entrare a far parte della commissione giustizia come l'avv. mormino, l'avvocato di Totò Riina. Se questo vi sembra normale.
Cordialmente
Irene
Irene!
Se la pubblica accusa, come tu dici, non è riuscita a dimostrare l'associazione esterna(mostro giuridico)come è possibile che esistano prove inconfutabili della sua contiguità con la mafia?
Hai, per caso, letto il dispositivo scritto da Travaglio?
IRENE IRENE
dillo con sicerià: ce l'hai la terza narice*?
*Organo addatto ad aspirare tutto quello che dicono l'Unità, Repubblica, Liberazione, Rai3, Corrado Augias, Ballarò, Anno zero (Santoro).
Sei una brava scolara.
Complimenti.
Visto che ritornano i voti ti do un bel dieci e lode in sinistrologia.
Quando hai tempo studiati bene anche il libriccino rosso d Mao.
Vedrai! ...
Per Mauro,
certo,è possibile che esistano prove certe della contiguità con la mafia ed essere contemporaneamente assolti per la stessa natura del reato di associazione esterna, così come di seguito definito dalla Cassazione in occasione del processo Andreotti.
Ribadisco, ASSOLUZIONE NON SIGNIFICA SEMPRE ESSERE INNOCENTI, infatti Mannino è stato assolto NON con FORMULA PIENA, perché il fatto non sussiste, bensì per insufficienza di prove, poiché permangono gravi ombre sul suo operato di uomo politico, che se non penalmente perseguibili, rimangono gravemente censurabili sul piano etico e politico, e dovrebbero consigliarne l'allontanamento dalla vita politica. In diritto è profondamente diverso. Significa che nel caso di Mannino l'accusa non è riuscita a provare in maniera inconfutabile, a fugare ogni dubbio, sul fatto che abbia commesso il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. E in diritto, quando sussiste un dubbio, si preferisce assolvere, piuttosto che condannare.
Cassazione, 23 ottobre 1999, sentenza riguardante Andreotti,
" [...] ai fini della configurabilità del concorso esterno in associazione mafiosa occorre accertare il compimento da parte dell’imputato di SPECIFICI INTERVENTI a rafforzare l’illecito sodalizio"
e ancora:
"Per configurare la sussistenza dell’elemento soggettivo del concorso eventuale nel reato di cui all’art. 416 bis c.p. è necessario provare che l’imputato abbia agito con la coscienza e la volontà di apportare all’associazione di tipo mafioso un contributo causalmente rilevante per la conservazione o il rafforzamento della sua organizzazione".
DICE ANCORA LA CASSAZIONE:
"Per la configurabilità del reato di partecipazione ad associazione mafiosa o di concorso esterno nella stessa NON E'SUFFICIENTE PROVARE CHE ESISTANO DIRETTI RAPPORTI PERSONALI e un INTENSO LEGAME POLITICO tra l’imputato – uomo politico di rilievo nazionale – ed esponenti di spicco dell’organizzazione criminale Cosa nostra,
né che questi ultimi abbiano evidenziato i loro RAPPORTI AMICHEVOLI con l’imputato durante i colloqui con altri esponenti della medesima organizzazione criminale.
La circostanza che un uomo politico di rilievo nazionale sia anche il capo, della corrente guidata, a livello locale, da un uomo politico legato da un rapporto di stabile collaborazione con Cosa nostra, NON E' SUFFICIENTE PER AFFERMARE LA RESPONSABILITA' PENALE per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa o PER IL CONCORSO ESTERNO nella stessa,
in mancanza di ulteriori elementi idonei a dimostrare INEQUIVOCABILMENTE che, nell’ambito di questo INTENSO LEGAME POLITICO, l’imputato era attivamente intervenuto per consentire all’associazione di tipo mafioso di raggiungere le sue illecite finalità. "
Dunque, il fatto che un politico abbia intrattenuto rapporti amichevoli con boss mafiosi sanguinari assassini, che abbia stretto un patto elettorale per averne l'appoggio, che abbia avvisato un boss mafioso per avvisarlo che era intercettato dalla Polizia (cfr. caso Cuffaro), ossia CHE ABBIA COMMESSO AZIONI GRAVISSIME, GRAVEMENTE CENSURABILI DAL PUNTO DI VISTA ETICO E POLITICO (chi, infatti, vorrebbe essere rappresentato in Parlamento da un simile individuo?)nel nostro ordinamento NON E' PERSEGUIBILE PENALMENTE. La pubblica accusa non è riuscita a provare in maniera inconfutabile, al di là di ogni ragionevole dubbio, il reato di concorso esterno in associazione mafiosa così come definito dalla Cassazione, ma rimane il fatto che è stato ampiamente provato al di là di ogni ragionevole dubbio che Mannino era contiguo all'ambiente mafioso eccome. Solamente, ciò nel nostro povero paese non è reato penale, grazie anche alle numerose omissioni legislative e leggi ad personam varate negli ultimi decenni dai diversi governi (sinistra o destra per me non fa differenza: si tratta di un'unica oligarchia di malaffare che ci sta portando al disastro).
MA ESSERE CONTIGUI ALLA MAFIA; INTRATTENERE LEGAMI AMICHEVOLI CON BOSS MAFIOSI, AVERLI COME STALLIERI, STRINGERE PATTI ELETTORALI; INFORMARLI DI INDAGINI A LORO CARICO APPROFITTANDO DEL VANTAGGIO OFFERTO DALLA PROPRIA CARICA E' CENSURABILE DAL PUNTO DI VISTA POLITICO SI' O NO?
E per favore, quando vi rivolgete a me potete usare quelle espressioni proprie di una persona educata del tipo Gentile, cordiali saluti, senza appiccicarmi etichette superficiali (vi stupirà sapere che non sono di sinistra!), che "fumo", che non uso il ragionamento perché seguo travaglio e altre amenità.
Se avete argomentazioni valide, da portare avanti con educazione e pacatezza,nel rispetto di chi la pensa diversamente, bene. Altrimenti, se volete continuare ad aggredire e a trattare senza riguardo, esprimendovi per slogans, basta dirlo e vi lascio a parlarvi da soli addosso. la dialettica genera verità. per questo vengo qui, per leggere un parere diverso dal mio. Spero che anche voi siate in grado di fare altrettanto.
Irene
Gentilissima IRENE
nel frequentare questo sito mi sono capitati tanti interlocutori che NON SONO DI SX. Proprio come te. Quindi non mi stupisco.
Certo che se tutti quelli che NON SONO DI SX vedessero il mondo col tuo binocolo molto particolare, di color rosso smagliante, oggi il caro Walter governerebbe felicemente e saggiamente la nostra povera bistrattata Italia.
E invece ... ci troviamo alla mercè della ndrangheta, della camorra e della mafia. Triste destino, che mi fa rimpiangere il felice, ma purtroppo breve, periodo del governo Prodi.
Abbi costanza e pazienza.
Un giorno vinceremo.
Ti mando cordiali e affettuosissimi saluti
PS
E incateneremo TIFEO (il Male) nelle profonde viscere della Terra.
Torneremo a sorridere!
PS del PS
Ma questi giudici!
Con quanto encomiabile zelo si sono dati da fare!
Peccato che i loro sforzi, fino ad oggi, sorte malvagia e ria, siano risultati vani. Ma non disperiamo!
RESISTERE RESISTERE RESISTERE!
Sai cosa ti dico, gentile Anonimo?
mi sei simpatico. E in virtù di questa simpatia,anche sei sei "di DX", anche se per te sono irrimediabilmente segnata dal peccato originale e dall'onta dell'essere "di SX" (l'essere umano è un infinito mistero, non dimentichiamolo, tutti), potresti di grazia sceglierti un qualsivoglia nick in modo che io possa riconoscerti?
cordiali saluti :-)
Irene
p.s.: potrà sconvolgerti, ma a me Walter Veltroni risulta semplicemente ripugnante. Soprattutto per una questione di fisiognomica, che a differenza di quanto si dice, è una scienza esatta, eccome! :-)
"IRENE IRENE
dillo con sicerià: ce l'hai la terza narice*?
*Organo addatto ad aspirare tutto quello che dicono l'Unità, Repubblica, Liberazione, Rai3, Corrado Augias, Ballarò, Anno zero (Santoro).
Sei una brava scolara.
Complimenti.
Visto che ritornano i voti ti do un bel dieci e lode in sinistrologia.
Quando hai tempo studiati bene anche il libriccino rosso d Mao.
Vedrai! ..."
domandati allora cosa faccio qua!
Irene
Nonostante gli accertamenti giudiziari, Mannino rimane un mafioso!!!!
E' scandalosa la schiera di politici a suo favore dopo l'assoluzione.
Occorre, inoltre, una normazione del concorso esterno, che fin ora è solo una creazione giurisprudenziale.
Ma come farà il parlamento a farsi una legge contro di se??Impossibile.
VERGOGNA Mannino e VERGOGNA a chi lo difende!!!!
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