Proviamo a condensare in poche frasi l’intervista che l’a.d. di Unicredito, Alessandro Profumo ha dato oggi a Repubblica. “Nell’ultimo mese il mercato si è deteriorato al di là delle nostre peggiori aspettative”; “Nessuno poteva immaginare che Lehman finisse in chapter 11”; “Abbiamo comprato banche in Ucraina e in Kazakistan, e minoranze in Germania, in Russia e in Austria e insieme abbiamo lanciato l’operazione su Capitalia. Col senno di poi abbiamo esagerato”; “nessuno di noi aveva la percezione che fossimo arrivati al picco del ciclo positivo e che di lì a poco avremmo imboccato con sorprendente rapidità la china discendente: questo è stato il nostro primo errore”; “il secondo errore è stato non prevedere che la crisi globale sarebbe stata così profonda e prolungata, altrimenti avremmo fatto allora quello che abbiamo fatto domenica (il piano da 6,5 mld di euro, ndr.) e sarebbe stato molto meglio”; “quello che non avevamo previsto, che nessuno di noi aveva previsto era che stese per arrivare una vera e propria recessione”; “c’è stato anche l’errore di una eccessiva finanziarizzazione della banca”; “è sempre facile giocare la schedina del totocalcio il lunedì mattina invece del sabato”.
Credete che il titolo dell’intervista sia: “Profumo: ecco perché mi dimetto”?
Nemmeno per idea. (l'Occidentale)
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