mercoledì 9 giugno 2010

Solo Fabio Fazio può stupirsi che la Rai sia un terreno della politica. Lodovico Festa

“Vado in pensione. Non torno a casa”.
Dice Gianni Rinaldini al Manifesto (9 giugno)
I vecchi amici della Fiom hanno fatto affiggere per tutto il percorso dell’Autostrade del Sole da Reggio Emilia a Roma pietosi annunci che recitano così: chiunque trovasse un Rinaldini abbandonato senza guinzaglio e collare in un Autogrill, chiami subito la segreteria dei metalmeccanici Cgil (tel. 06-85262370 06-85262370)

“Il comune di Sesto San Giovanni farà costruire una cancellata lunga 400 metri ed alta tre per circoscrivere un sito ed impedirvi l’accesso a 40 rom rumeni” .
Dice il sommario di un articolo di Liberazione (9 giugno)
Dite quel che volete ma alla fine per costruire una buona barriera (muro o cancellata che sia) ci vuole qualcuno che sia cresciuto in qualche solida organizzazione comunista.

“Non copio mai ma cito senza nome”.
Dice Daniele Luttazzi all’Unità (9 giugno)
Un po’ come si fa a FareFuturo con la sinistra?

“Meno politica e più politiche”.
Dicono Enrico Letta e Francesco Russo a Europa (9 giugno)
Per una dichiarazione di medio valore ci si può anche arrangiare da soli, ma per la genialata bisogna essere almeno in due.

“Si dà per scontato che sia un terreno della politica”.
Dice Fabio Fazio al Corriere della Sera (9 giugno)
La Rai un terreno della politica? Ma no? Ma va? E da quando? (l'Occidentale)

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