28 aprile 2011
Tutto da condividere, il Beppe Severgnini di ieri sul Corriere. Troppa aggressività, nei genitori che portano i figlioli sui campetti per giocare a calcio. Ha ragione da vendere, chiunque può verificarlo. Troppa isteria, troppa voglia di far vincere la prole, in quegli adulti che accompagnano i pargoli alla partita, troppa frustrazione. Mostrano un’ansia che se li divora. Diventano cattivi. Non si può non capire quell’arbitro che amaramente si sfogò: “Certe volte vorrei arbitrare un torneo per orfani”. Molto saggio. Giudizioso soprattutto, Severgnini, quando propone ai calciatori in erba di stroncare il fenomeno obbligando papà e mamma a firmare una dichiarazione preventiva nella quale, entrambi, si impegnano per iscritto a mantenere un comportamento calmo e rispettoso, a non invocare cataclismi contro, “a non augurare infortuni ai piccoli avversari o ispezioni fiscali ai loro genitori”. Bravo Beppe. Rendiamole responsabili almeno verso i piccoli, queste persone mature. Ma glielo dice lei, a papà Zagrebelsky e allo zio Gad? © - FOGLIO QUOTIDIANO
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