mercoledì 9 novembre 2005

Alle radici dell'incredulità. Rodolfo Casadei

Giudicata col senno di poi, l'incredulità di cui furono oggetto trent'anni fa le notizie sul genocidio compiuto dai khmer rossi può apparire una svista tanto clamorosa quanto incomprensibile. In realtà, Pol Pot e il suo comunismo rurale sono soltanto uno dei tanti miti, poi caduti nella polvere e nel sangue, davanti a cui intellettuali e movimenti politici occidentali si sono prosternati prima di ricredersi a fatica: Mao Zedong, Ho Chi Minh, Samora Machel, Yasser Arafat, Fidel Castro, Aristide e per un breve periodo persino Khomeini sono stati considerati icone venerabili e le loro realizzazioni modelli a cui ispirarsi. La ragione di tutti questi folli innamoramenti sfociati in cocenti delusioni dopo fasi più o meno lunghe di accecamento l'ha spiegata Pascal Bruckner una ventina di anni fa nel suo libro Il singhiozzo dell'uomo bianco. Bruckner ha spiegato che il terzomondismo - oggi ribattezzato "altermondialismo" - è una religione secolarizzata che scimmiotta il cristianesimo. E' infatti centrata su di un peccato originale, quello compiuto dai popoli del Nord ai danni di quelli del Sud e che consiste nello sfruttamento e nell'asservimento di questi ultimi; e su di una figura di redentore: gli stessi popoli del Sud, che proprio per la loro natura di oppressi e vittime innocenti hanno tutte le qualità politiche e morali per redimere se stessi e tutta l'umanità, attraverso rivoluzioni che sono vere e proprie palingenesi morali. In nome di questa visione giornalisti come Tiziano Terzani non potevano credere nemmeno a quello che si compiva sotto i loro occhi: era semplicemente impossibile che chi era innocente per natura si macchiasse di crimini; era semplicemente impossibile che i complici del sistema globale di oppressione dicessero la verità.

Questo meccanismo fideistico continua a funzionare anche oggi, al cospetto della minaccia jihadista: è di capitale importanza per gli altermondialisti sottolineare che Osama Bin Laden, i talebani, la monarchia saudita, Saddam Hussein, ecc. sono stati in un momento o nell'altro alleati o soci degli americani. Questo permette infatti di confermare il dato di fede secondo cui gli esseri umani del Sud sono buoni e innocenti, e diventano cattivi e colpevoli solo quando si fanno corrompere dal potere del capitalismo finanziario e dell'imperialismo. Perché la religione secolarizzata del terzomondismo-altermondialismo esercita tanta presa in Occidente? Perché, almeno in Europa, l'Occidente non crede più alle sue religioni di un tempo: non crede alle "magnifiche sorti e progressive" promesse dall'illuminismo e dal positivismo, e da più tempo ancora non crede alla formula storica della cristianità e alla sua promessa di "pace frutto della giustizia". E siccome non soltanto la natura, ma anche la storia non tollera vuoti, alle religioni di un tempo se ne è sostituita una nuova, fondata sull'odio di sé: le distruzioni delle guerre mondiali e del colonialismo dimostrano che la nostra storia è sbagliata, la salvezza può soltanto arrivare dal di fuori, dall'Altro. Ma l'Altro che arriva si rivela sempre un falso messia.

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