mercoledì 10 maggio 2006

Giorgio Napolitano, un vile. Davide Giacalone

Ripropongo questa recensione al libro di Napolitano già postata su questo blog

La viltà è il desiderio, sempre e comunque, di sfuggire al pericolo. La viltà è il desiderio di non portare mai il peso delle proprie azioni. Giorgio Napolitano è un vile, talmente pieno di sé da consegnare alle stampe un’autobiografia (“Dal Pci al socialismo europeo”, Laterza) che lo documenta. Scrivo questo senza nessuna soddisfazione, anzi, con molto rammarico, perché Napolitano è un uomo cui guardammo con interesse, sperando in un possibile, e sempre necessario, dialogo a sinistra. Non immaginavo quanto profonda fosse la malattia morale indotta, nel comunismo italiano, dalla lunga pratica della doppia verità.
La raccolta delle proprie memorie, quando si raggiunge una certa età (l’autore ha superato gli ottanta anni, ed è anche stato nominato senatore a vita), può essere un atto di generosità. Lo sforzo di rileggere gli eventi e le passioni alla luce di una maturazione giunta a compimento. La voglia di cogliere la verità dei fatti, al di là delle interpretazioni di comodo. Ma per vergare pagine di questo tipo occorre un coraggio ed un’onesta che a Napolitano mancano. Il lettore, in un certo senso, viene messo sull’avviso proprio alla prima pagina, dove si trova scritta una strana frase: “Parlo della storia –tra il 1944 e il 1991- della sinistra italiana e del suo maggiore partito, collocato nel movimento comunista internazionale e poi distaccatosene attraverso un tormentato sforzo di ricerca e di revisione”. E’ strana perché il lettore ha come l’impressione che sia esistita una storia di rottura fra il comunismo italiano e quello sovietico, o internazionale, mentre, invece, i comunisti italiani tennero un congresso a Roma, nel marzo del 1989, dove ancora rivendicarono con orgoglio di essere il “grande Partito Comunista Italiano”, e cambiarono nome, non cambiando altro che il nome, un anno dopo, con il congresso di Bologna. Fu la storia a trascinarli, non certo loro a precederla, avendone compreso il percorso. Ciò significa che le vicende raccontate da Napolitano riguardano, per quarantasei quarantasettesimi il Pci, mica quella circonvoluta roba che si legge nella prima pagina.
Andando avanti, pagina dopo pagina, vicenda dopo vicenda, ci si rende conto che Napolitano è un maestro di dissimulazione ed omissione, del dire e non dire, senza mai affondare il coltello della critica, dell’analisi originale, di un dietro le quinte che non riguardi inutili episodi tratti dalle vacanze capresi di Togliatti. E la viltà raggiunge la sua monumentale consistenza quando si arriva al tema dei finanziamenti sovietici al Pci. Una storia interessante, tutta da scrivere, e che Napolitano deve conoscere assi bene, perché fu giovane influente inviato in missione a Mosca, perché fu responsabile organizzativo del Pci, ne fu vice segretario, fu responsabile economico e fu responsabile della sua politica estera. Una testimonianza interessante, la sua.
Ma tutto si riduce ad una pagina, una pagina, la 173. Una pagina su 331. Ed in quell’unica pagina mente. Mente perché, con il tono delle grandi rivelazioni, scrive che i comunisti italiani furono finanziati da quelli sovietici, poi, però, si nasconde dietro le parole di Gianni Cervetti (“L’Oro di Mosca”, Baldini & Castoldi, pubblicato nel 1993) per affermare che quei finanziamenti furono interrotti, per volontà di Berlinguer, Chiaromonte e Cervetti, nel 1978. Il che è falso. Totalmente falso.
E’ falso perché lo ha documentato Vladimir Bukovskij (un dissidente che se ne stava nei Gulag, mentre Napolitano ed i suoi compagni riscuotevano i soldi sporchi di sangue, elargiti dalla medesima mano che edificava i campi di concentramento), che ha raccolto documenti importanti e non smentiti (“Gli archivi segreti di Mosca”, Spirali), ed alcuni di questi riguardano la Interexpo, società guidata dal “compagno L. Remigio”, per il tramite della quale, nel 1983 il Pci chiede a Mosca “ulteriori finanziamenti”. Prego osservare la data, 1983, ed il non secondario “ulteriori”. E li ebbero, giacché quelli sono gli anni in cui i comunisti italiani sono impegnati a colpire la sinistra democratica italiana, rea di avere consentito alla giusta scelta di schierare i missili nucleari occidentali, contro gli SS20 sovietici. Sono gli anni in cui vestono una delle loro giubbe “pacifiste”. La pace di Gulag, solo appena più operosa di quella dei cimiteri.
E’ falso perché lo ha documentato Giuseppe Averardi (“Le carte del Pci”, Piero Laicata Editore), utilizando appunti e note di Eugenio Reale e descrivendo il meccanismo di finanziamento illecito che utilizzava una fitta rete di società d’intermediazione (come la Interexpo, appunto), che non intermediavano un bel nulla ma riscuotevano tangenti per i comunisti italiani.
E’ falso perché il magistrato russo Sergej Aristov parla di finanziamenti giunti fino al 1991, così come risulta da un documento datato 17 gennaio 1898, classificato come rigorosamente segreto e destinato a Vladimir Chruscev, uno dei capi del Kgb, un documento intitolato: “Aiuti finanziari supplementari per il Pci”. Prego notare la data, 1989, ed il suggestivo “supplementari”. Di tutto questo ha mai sentito parlare, l’onorevole Napolitano? Lo sa che Aristov aveva chiesto l’assistenza e la collaborazione di Giovanni Falcone, e che questo era l’incontro in programma al suo rientro a Roma, se non lo avessero ammazzato a Capaci? Ha mai letto niente, di tutto questo, l’onorevole Napolitano? Riesce ad immaginare cosa si sarebbe scritto e fatto se al rientro a Roma Falcone avesse dovuto incontrare Aristov per scandagliare le amicizie di Andreotti o i conti di Craxi?
Certo, so che queste cose non si leggono spesso, talché io stesso, scrivendole, mi conquisterò il compatimento di chi m’immagina giapponese renitente all’armistizio, in guerra contro comunisti immaginari che esistono solo nella mia malata fantasia ed in quella corrotta da Arcore. Capita, difatti, che la grande forza dei preti senza più un dio, dei comunisti senza più comunismo, ancora si esercita sul mercato italiano delle idee e delle conoscenze, complice una destra di analfabeti d’andata e ritorno. Ma Napolitano è uomo di cultura, di buone letture, è escluso che ai suoi occhi non siano mai comparse queste notizie, e, allora, perché non commentarle, perché non smentirle, perché tenere tutto in una ridicolissima e rivelatrice pagina? Per viltà. Perché il passato che questi uomini hanno alle spalle fa così orrore, copre ancora le grida delle vittime, da non consentire loro di guardarlo in faccia senza perdere la capacità di guardarsi in faccia. Quindi meglio affidarsi ad un linguaggio che avrei definito democristiano, se non fosse che non conosco un solo democristiano che abbia da tacere tanto sul passato proprio e dei propri compagni di partito.
Altri uomini, altri comunisti, come Giovanni Pellegrino, hanno avuto la forza ed il coraggio di rimestare criticamente nella nostra storia recente, non si sono autorisparmiati, pur compiendo lo sforzo di collocare i propri comportamenti nel clima e nel contesto in cui i fatti si svolsero. Il capitolo dei finanziamenti sovietici ai comunisti italiani è uno di quelli senza il quale non si è in grado di capire nulla, né del dibattito politico nella sinistra, né della storia italiana del dopoguerra. Ma, evidentemente, al contrario di quel che Pellegrino ha fatto per gli anni del giustizialismo, queste altre sono cose di cui è ancora difficile e pericoloso rivelare dimensioni reali e complicità taciute. Alcuni canali di scolo dei dollari russi ancora non si sono prosciugati. O, comunque, non è compito che abbia assolto la debole penna di Grigio Napolitano.

32 commenti:

Anonimo ha detto...

Articolo chiaro e illuminante.
Piacerà senz'altro ad ATTILA che ama le citazioni. Vai a sapere quante controcitazioni ci farà. Presso l'ex Pci ci sono senz'altro i fascicoli pronti, con tutte le balle messe lì per i "coglioni".
Il caro Giorgio, altro non è che un comunista riciclato. E come tutti i comunisti riciclati, si è riciclato dopo la caduta del muro. E non 80 anni fa, come dice qualcuno.
Dopo la caduta del Muro prima di riciclarsi si sono autopurificati, autoassolti e autoesaltati.
Poi, sempre sporchi delle loro malefatte, sono saliti sul pulpito per predicare il bene (come padre Formicola, che predicava bene e razzolava male). Poi sono saliti sullo scranno del Giudice per condannare gli altri.
Ora siedono alla destra di Dio Padre, pardon, Napolitano Onnipotente.
E tutto questo con 24 mila voti. A volte si dice ...

Anonimo ha detto...

Beh, scrivere queste cose sul Presidente della Repubblica?!?!? Bravi Berluschini bravi

Anonimo ha detto...

anon 6'36
Ognuno ha il suo passato.
E quel passato determina meriti e demeriti.
Dicci tu qualcosa di meglio.
PS
Dire quello che avete sempre detto sul Presidente del Consiglio!

Anonimo ha detto...

A parte tutte le altre chiacchiere i comunisti (asso piglia tutto) si sono messi al sicuro con le spalle, mettendo a presidente il loro Babbo.

attila ha detto...

Belle fonti. Di 331 pagine di libro ne vengono citate 4, per essere contestate. O l'autore si era stufato o il resto era scritto discretamente.

"Andando avanti, pagina dopo pagina, vicenda dopo vicenda, ci si rende conto che Napolitano è un maestro di dissimulazione ed omissione, del dire e non dire, senza mai affondare il coltello della critica, dell’analisi originale, di un dietro le quinte che non riguardi inutili episodi tratti dalle vacanze capresi di Togliatti."

Diciamoli questi punti oscuri!

I finanizamenti al PCI da parte dell'URRS sono documentati e non sono certo una novità!

A proposito di uan sua citazione:
Vladimir Bukovskij

mi limito ad un punto: quest'uomo ha definito, in una recente intervista (ora insegna a Cambridge), l'Unione Europea peggio dell'URRS...
Tanto per far capire il tenore della sua autorevolezza...

attila ha detto...

POi non capisco una cosa, se noi tiriamo fuori la P2 subito gridate allo scandalo perchè sono cose capitate tanto tempo fa (sebbene siano molto ben documentate, sicuramnete meglio delle vostre) e voi invece tirate fuori dal cilindro qualunque cosa.

Vi ricordo che tra gli inventori del "comunismo" vi è anche un certo Platone, vediamo se riuscite a tirare fuori qualcosa pure contro di lui.

Anonimo ha detto...

I metodi usati dai comunisti e veramente da dittatura,l'avessimo fatto noi avrebbero detto che si voleva ritornare al fascismo,siete ridicoli,predicate bene e razzolate male,avete detto che se non ci fosse stata una maggioranza vera si tornava a votare,si e detto che si sarebbe discusso insieme sui nomi x il pres.invece avete fatto tutto da soli,ergo tutto ciò che fà il cx e bene tutto quello che fà il cd è male,ma che giudizi sono questi,allora x voi noi siamo delle p2-mafia-fascisti-razzisti ed altro voi invece siete degli angeli caduti dal cielo x salvare le nostre anime,adesso vediamo che cosa siete in grado di fare,il primo a saltare sarà prodi,poi ci sarà la lite tra la bonino e mastella,d'alema vorrà avere un posto di rilievo,cosa gli fatte fare?

Anonimo ha detto...

Stasera si e visto la vera faccia della sinistra,l'arroganza e la prepotenza,basta guardare rutelli,con quella faccia da scemo che si ritrova,mastella che vuole a tutti i costi una poltrona,e dategli la poltrona,e alla bonino cosa gli date?a e i noglobal cosa avranno questi?

Anonimo ha detto...

A noi della P2 non ce ne frega niente, caro ATTILA.
Qui si parla di cose serie, e tu, amante delle citazioni, spesso erudite, non ami le spiegazioni.
E' bello sorvolar sul passato, che non è passato in quanto vive ancora nel presente.
E questo passato è il Pci, tutto intero, quello storico e quello attuale, rimpeciottato con i belletti, come le facce delle vecchie signore, tutte grinzose, che vogliono apparire giovani.
Ma voi giovani non siete. Siete vecchi. Siete il vecchio Partito, quello di Secchia e di Togliatti.
Quello che ha tradito l'Italia per 30 denari. Quello che si preparava a consegnare l'Italia e tutti gli Italiani all'Unione Sovietica.
E perché dico che siete dei pentiti di mafia?
Perché il vostro "ravvedimento" è arrivato, ma guarda un po', dopo la caduta del Muro, non prima.
E fino alla caduta del muto avete riscosso i 30 denari, senza interruzione, da Mosca, allo scopo di assecondare i piani criminali del Cremlino.
Chiaro?
Dentro ci siete tutti. Gli anziani in particolare, Giorgio compreso.
Ora in cima al Cremlino (ex Quirinale) si leva la bandiera rossa con la falce e il martello: i simboli del tradimento, della tirannia, del soffocamento di ogni libertà, della violena, dell'antidemocrazia, dei governi dittatoriali imposti con i carri armati.
Evviva il Presidente di tutti ... i Komunisti!
PS
E intanto in pochi giorni, democraticamente vi siete presi tutto.
Se l'avessimo fatto noi avreste gridato al golpe.

Anonimo ha detto...

Che Platone sia l'inventore del comunismo, caro ATTILA è la favola di chi la filosofia la legge un quarto d'ora sul sedile del treno.
Platone, è la summa della filosofia precedente, erede di Socrate, che ha pensato il mondo come copia di un altro mondo (quello vero), il mondo delle Idee.
Sulla base di questa linea di pensiero ha concepito uno stato guidato dai Saggi e suddiviso rigidamente in Classi (come vedi, siamo lontani dalla livellazione marxista che riduce tutto alla classe operaia). Poi organizza il proprio Stato Ideale (e sottolineo ideale), in quanto fuori da ogni possibile realtà, in una maniera che lontanamente ci ricorda il comunismo, in quanto crea una mostruosa macchina statale che regola minuziosamente la vita di tutti i cittadini (ma come ripeto è ideale).
Platone infine cercò di realizzare qualcosa del suo Stato, presso un tiranno, in Sicilia. Ma mal gliene incolse, tanto che fece i bagagli e smammò.
Ti saluto

Anonimo ha detto...

Ma qualcuno mi spiega come ha fatto Berlusca ad andare al potere se ci stavano tutti questi comunisti ad impedirglielo?

fatemi un esempio reale.

fatemi capire.

Anonimo ha detto...

Quando disse (Giorgio Napolitano):

IN UNGHERIA L'URSS PORTA LA PACE
"citazione"

Come si può, ad esempio, non polemizzare aspramente col compagno Giolitti quando egli afferma che oltre che in Polonia anche in Ungheria hanno difeso il partito non quelli che hanno taciuto ma quelli che hanno criticato? È assurdo oggi continuare a negare che all’interno del partito ungherese - in contrapposto agli errori gravi del gruppo dirigente, errori che noi abbiamo denunciato come causa prima dei drammatici avvenimenti verificatisi in quel paese - non ci si è limitati a sviluppare la critica, ma si è scatenata una lotta disgregatrice, di fazioni, giungendo a fare appello alle masse contro il partito. È assurdo oggi continuare a negare che questa azione disgregatrice sia stata, in uno con gli errori del gruppo dirigente, la causa della tragedia ungherese.
Il compagno Giolitti ha detto di essersi convinto che il processo di distensione non è irreversibile, pur continuando a ritenere, come riteniamo tutti noi, che la distensione e la coesistenza debbano rimanere il nostro obiettivo, l’obiettivo della nostra lotta. Ma poi ci ha detto che l’intervento sovietico poteva giustificarsi solo in funzione della politica dei blocchi contrapposti, quasi lasciandoci intendere - e qui sarebbe stato meglio che, senza cadere lui nella doppiezza che ha di continuo rimproverato agli altri, si fosse più chiaramente pronunciato, che l’intervento sovietico si giustifica solo dal punto di vista delle esigenze militari e strategiche dell’Unione Sovietica; senza vedere come nel quadro della aggravata situazione internazionale, del pericolo del ritorno alla guerra fredda non solo ma dello scatenamento di una guerra calda, l’intervento sovietico in Ungheria, evitando che nel cuore d’Europa si creasse un focolaio di provocazioni e permettendo all’Urss di intervenire con decisione e con forza per fermare la aggressione imperialista nel Medio Oriente abbia contribuito, oltre che ad impedire che l’Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione, abbia contribuito in misura decisiva, non già a difendere solo gli interessi militari e strategici dell’Urss ma a salvare la pace nel mondo.
PS
ATTILA che ama le citazioni, può ampiamente soddisfare la sua brama di VERITA'.
Enuncio per analogia

I PENTITI DI MAFIA ERANO E RESTANO MAFIOSI E INATTENDIBILI.

PS del PS
MORALE DELLA FAVOLA (una voce si leva dal Quirinale)
"EVVIVA I CARRI ARMATI SOVIETICI!!!"

Anonimo ha detto...

Riferim al POST
delle 9'26
Hai sentito, ATTILA, che linguaggio?
che doppiezza?
"Aggressione IMPERIALISTA"
e quello sovietico non era imperialismo?
Peggio! quello era sopraffazione e negazione della democrazia e di ogni libertà.
Teneteveli i vostri "eroi" filostaliniani. Teneteli stretti.
Ma non veniteci a dire che sono persone che amano la democrazia.
Un discorso come quello che ho citato indica amore per la dittatura e l'oppressione sovietica.
Noi questa gente la rifiutiamo. A priori.
... e tu vieni a tirar fuori la P2 ...
Ma va ...

Anonimo ha detto...

Riferim al POST
delle 9'26
Hai sentito, ATTILA, che linguaggio?
che doppiezza?
"Aggressione IMPERIALISTA"
e quello sovietico non era imperialismo?
Peggio! quello era sopraffazione e negazione della democrazia e di ogni libertà.
Teneteveli i vostri "eroi" filostaliniani. Teneteli stretti.
Ma non veniteci a dire che sono persone che amano la democrazia.
Un discorso come quello che ho citato indica amore per la dittatura e l'oppressione sovietica.
Noi questa gente la rifiutiamo. A priori.
... e tu vieni a tirar fuori la P2 ...
Ma va ...

Anonimo ha detto...

Riferim al POST
delle 9'26
Hai sentito, ATTILA, che linguaggio?
che doppiezza?
"Aggressione IMPERIALISTA"
e quello sovietico non era imperialismo?
Peggio! quello era sopraffazione e negazione della democrazia e di ogni libertà.
Teneteveli i vostri "eroi" filostaliniani. Teneteli stretti.
Ma non veniteci a dire che sono persone che amano la democrazia.
Un discorso come quello che ho citato indica amore per la dittatura e l'oppressione sovietica.
Noi questa gente la rifiutiamo. A priori.
... e tu vieni a tirar fuori la P2 ...
Ma va ...

Anonimo ha detto...

La propaganda di 20 anni di televisioni berlusconiane ha prodotto degli effetti devastanti, a giudicare dal tenore di certi interventi.
Non solo ha trasformato dei cittadini in consumatori (cosa da sola già sufficientemente inquietante), desiderosi di "avere" a qualunque costo, senza preoccuparsi di altro che del proprio tornaconto, del successo da raggiungere ad ogni costo. Ma grazie all'assoluto controllo dei media, come ci ha ammonito Orwell, ha trasformato la storia e la realtà, deformandola per i propri interessi. Ha inventato la storia della minaccia comunista (nel 2006 in Italia!), ha descritto tutti gli oppositori come rossi stalinisti assatanati di sangue, ha semplificato la storia italiana ad uso della casalinga di Voghera come scontro fra la democrazia ed il comunismo, ha ridicolizzato la Resistenza (in fondo l'ex Presidente del Consiglio non ha sostenuto che i confinati dal fascismo in realtà andavano in vacanza ?), ha creato un clima da guerra civile, dividendo profondamente il Paese. Ha scritto Montanelli che oggi per fare un colpo di Stato non occorre più prendere il Palazzo d'Inverno o marciare su Roma, basta controllare la televisione. L'abbiamo visto in questi anni di presa del potere da parte di Berlusconi.
Il vero elemento sovversivo, autoritario e pericoloso per la democrazia non è un centrosinistra sostanzialmente socialdemocratico come quello italiano, il vero pericolo è un Partito come Forza Italia, guidato da un affarista senza scrupoli e dalla sua banda di yesmen carrieristi.
Che Forza Italia e soprattutto il suo Capo, siano un limite per il centrodestra, sono soprattutto i politici intelligenti di quello schieramento (vedi Fini) ad averlo capito.
Per questo, oggi che ha perso le elezioni, l'uomo di Arcore strilla come un'aquila: perchè ha capito che sara difficile che possa tornare al potere (indipendentemente dalla durata dell'attuale Governo o dalle leggi sul conflitto d'interessi che spero verranno emanate al più presto).
L'uomo di Arcore sa che la sua fine come capo del centrodestra si sta avvicinando e che prima o poi lo scaricheranno.
Spero che questo avvenga il prima possibile; solo quel giorno non considererò più un governo di centrodestra come un pericolo per la democrazia.

Anonimo ha detto...

COMUNISMO COI PANNOLONI
Napolitano rappresenta un'ideologia vecchia e fallimentare ma mai rottamata.

Bene ha fatto il centrodestra a non rendersi complice della penosa elezione del paravento di Prodi
Non ho brindato e sapevo che non lo avrei fatto. Era noto che sarebbe passato un uomo della Quercia per ovvi motivi. I politici, poveracci, dicono sempre con sussiego di non avere a cuore le poltrone; in realtà non pensano ad altro. Provate a sfilargli la cadrega su cui posano gli onorevoli glutei. In questa logica i diessini erano creditori nei confronti dell'Unione: il seggiolone della Camera è andato al gemellino di Fidel Castro, Fausto Bertinotti in Prodi; il seggiolone del Senato è andato a Franco Marini, democristiano d'antico pelo marsicano. Rimaneva giusto il Quirinale, al cui inquilino la Costituzione affida il ruolo di rappresentare gli italiani. Il maggior pretendente era D'Alema, a mio trascurabile giudizio il migliore dei peggiori. Ma i suoi compagnuzzi lo hanno fregato. Lo stimano ma lo temono perché non è un inutile né utile idiota; ecco perché lo hanno scartato. Le altre valutazioni erano e sono pretestuose. Prodi, ricambiato, detesta il compagno Massimo; però non poteva chiudere la strada del Colle ai diessini, avrebbe rischiato di avere nemico il socio più importante della maggioranza. E allora con Rutelli e altri dell'area cattoqualunquista ha studiato bene la pratica. Si è chiesto: chi c'è nella Quercia che potrebbe fregare D'Alema e al tempo stesso accontentare la massa rossa? Pensa e ripensa che a pensare impazzo, tel lì il salvatore, la Cariatide che fa al caso nostro: Giorgio Napolitano, comunista dal 1946 o addirittura dal 1945, una specie di Andreotti senza gobba né verniciatura metallizzata. Senatore a vita per meriti misteriosi, già presidente di Montecitorio, già ministro dell'Interno, non ha lasciato traccia di sé, se si esclude la legge Turco-Napolitano (secondo, perfino nella denominazione di un provvedimento privo di senso).

Anonimo ha detto...

x sinistra 60
L'affarista senza scrupoli non ha tradito l'Italia per consegnarla all'Unione Sovietica.
L'affarista senza scrupoli è il soggetto di una fasvola, inventata da voi, che lo fa apparire il padrone di tutte le televisioni, quando già ben sapete che le televisione le avcete sempre occupate voi. Al momento basta citare Rai3 che nessuno ha mai demolito; una tv che nessuna parte politica possiede.
E non parliamo della stampa che è vostra al 90 pc.
Quelle che raccontate voi sono solo fiabe: Quello che è stato citato è verità, storia, realtà.
Non volete ammettere di essere komunisti riciclati, perfettamente identici al vecchio modello che, falsamente, dite di avere abbandonato.
Comunisti siete e tali resterete per metodo e per mentalità. Il nome è solo un'etichetta.

Anonimo ha detto...

I finanizamenti al PCI da parte dell'URRS sono documentati e non sono certo una novità!

POi non capisco una cosa, se noi tiriamo fuori la P2 subito gridate allo scandalo perchè sono cose capitate tanto tempo fa (sebbene siano molto ben documentate, sicuramnete meglio delle vostre) e voi invece tirate fuori dal cilindro qualunque cosa.

GIOCHINO: AL CONFRONTO DI QUESTE DUE AFFERMAZIONI, TROVARE DOVE STANNO I DUE PESI E LE DUE MISURE.

Anonimo ha detto...

"RUBATO" DA ALTRO BLOG:

Gene Simmons perdonerà lo scrivente deviazionista per l’indebita citazione. Tutto questo per dire semplicemente che la probabilissima elezione di Giorgio Napolitano al Colle più alto equivale, per l’elettorato di centrosinistra rappresentato dallo scrivente (cioè se stesso e pochi altri), ad immergere lo scroto in un pentolone pieno di acqua bollente per sette lunghi anni. Qui lo si afferma senza tema di smentite: Napolitano ci lesserà le palle peggio di Ciampi sotto valium. Il perché è presto detto: trattasi di uomo grigio e anonimo, destrorso quando era nel Pci, centrista quando era nel Pds, in sonno da quando è nei Ds. Di lui si ricorda solo, da ministro dell’Interno, la pedissequa e un po’ forzata applicazione del codice Rocco contro i leghisti a via Bellerio (oddio, la Digos che mazzola Maroni non è spettacolo disprezzabile, ma da qui a costituire merito ce ne passa). Per il resto, il solito migliorista, che in teoria vuol dire coraggioso riformista attento ai cambiamenti del mondo e in pratica indica chi pur di non prendere una posizione in vita propria si farebbe scuoiare vivo dagli apache. Ecco, e ora ce lo becchiamo.

Se ce lo becchiamo è essenzialmente perché i sinceri democratici non hanno avuto le palle di andare fino in fondo con la candidatura di D’Alema (e non mi si venga a dire che su Baffino non c’era la convergenza istituzionale: al suk dell’Udc tutto ha un prezzo, pure i voti per Luxuria, e sai la difficoltà di convincere Tabacci a votare D’Alema). Principalmente perché D’Alema a sinistra e non solo faceva incazzare un bel po’ di gente. Ecco, per paura degli altrui maldipanza ci becchiamo Napolitano. Perché D’Alema faceva incazzare un po’ tutti, e il bello suo questo era.

Faceva incazzare i cattolici (L’house organ della Nota Multinazionale Romana che si straccia le vesti perché è inammissibile che uno non battezzato vada a fare il presidente della Repubblica è una meraviglia. Da votarlo compatto solo per vedere i preti che si suicidano in massa, altro che sto cialtronazzo infame), faceva incazzare buon parte della sinistra (Udeur per lo stesso motivo del clero; Margherita per quello e per l’ostacolo da lui rappresentato nei rapporti di forza interni all’Unione; Diesse fassiniani e veltroniani per comprensibili motivi di bilanciamento interno al partito; dipietri, travagli, floresdarcais e altri eticamente superiori per le note prescrizioni di cui ha goduto; comunisti vari per la barca e gli intrallazzi finanziari e chi più ne ha più ne incazzi), faceva incazzare buona parte della destra (Udc per il motivo dell’Udeur, ma meno convinti; An per cui D’Alema era e resta un pericoloso bolscevico; ex dc ed ex psi che non gli perdonano di essere stato membro del partito delle manette che li ebbe a spazzare via; già socialisti di Forse Italia per l’appena citata ragione). Si salvavano, paradossalmente, i leghisti e gli ex diccì azzurri (Silvio in testa, per acclarati e bicamerali motivi). Evidentemente non bastavano.

Avremmo avuto per la prima volta (si dirà di Scalfaro, ma lo scrivente preferisce non ricordare) un presidente interventista e non spaventato dal dover fare il politico, quando necessario. E invece ci becchiamo Napolitano, l’ennesimo bollito buono per i discorsi del duegiugno, i valoridellaresistenza, e la difesadellacostituzioneantifascista.chepalle.

Anonimo ha detto...

TROPPO TARDI
ATTILA!
Smettila con la cazzata della p2.
A parte tutte le fumosità del caso, la P2 riguarderebbe un solo personaggio. Quello che a voi interessa. Sai quante persone che non conosci fanno parte di circoli esoterici! Tante! Anche personaggi della sinistra.
Ma qui, su quanto denunciato da Noi, non si tratta di SINGOLI, ma
----DI TUTTO UN PARTITO----
Una quinta colonna che operava in Italia contro l'Italia, al soldo dell'Unione Sovietica.
Cosa vergognosa!
E ancor più vergognoso il riciclaggio, fatto col metodo Occhetto, con il quale pretendete di
-----RIFARVI LA VERGINITA'----
PS
Alcune ragazze, nella prima notte di nozze, usavano ingannare il marito costruendo una falsa verginità, mediante lavaggi con abbondante allume.
Voi avete usato quintali di allume!
PS del PS
Quelli che veramente uscirono dalla merda del comunismo furono i socialdemocratici di Saragat, ma voi li trattaste come traditori del proletariato, venduti alla bieca reazione in agguato, servi dell'America e di De Gasperi.

Anonimo ha detto...

Quando il Re decise di impiccare Bertoldo gli chiese su quale ramo preferiva essere appeso.
Bertoldo se la cavò, scegliendo una pianta di pisello.
La scelta, per noi, si è limitata a due comunisti.
O mangi questa minestra o salti dalla finestra.
E noi abbiamo scelto il pisello.
Di più non si poteva fare.

Anonimo ha detto...

CI MANCAVA PURE LA FIRTS LADY ...

Dopo Franca arriva Clio
La nuova first lady al Quirinale
Un carattere forte, di ferro che già ci fa pensare a Margaret Thatcher; un'indole autonoma e caparbia, non votata ad alcun compromesso. Clio Napolitano del resto ha la determinazione come patrimonio genetico iscritta nel suo stesso nome. Oggi first lady accanto al nuovo inquilino del Quirinale, ieri avvocato dei braccianti napoletani con la passione della politica, la signora Napolitano nasce nelle Marche, ma fu concepita sull'isola di Ponza, alle estreme propaggini del territorio nazionale che gli diede, per così dire, anche i natali politici. I suoi genitori infatti, sfollati del regime al confino, la chiamarono come la figlia di un amico greco socialista: Clio, un nome che più laico non si poteva, e che già faceva presagire un percorso nella vita e nel mondo, unico e irripetibile.


La moglie del neopresidente della Repubblica, si racconta nel libro di Paola Severini, Le mogli della Repubblica, presentato al Museo di Storia Contemporanea di Milano. Dalla lunga intervista ci sono tutti gli elementi pr dire che questa donna farà parlare molto di sé, non sarà un ornamento per così dire. Pochi mesi fa, quando suo marito era 'un semplice' senatore a vita, la signora Clio prevedeva un futuro sereno, senza popolarità. Ora invece subentrerà all'amica carissima Franca Ciampi. "Pur avendo esperienze diverse - dice con sincerità la signora Napolitano - ci sono alcune cose che ci legano, a cominciare dal forte rapporto che ha con il marito. Lei è molto isponibile, bisogna riconoscer che è una cosa faticosa andare sempre con Carlo, lei un ruolo l'ha svolto...".

Non c'è dubbio che Clio svolgerà il proprio con personalità e grinta che del resto già veniva evocata dalle parole dei braccianti napoletani che lei difendeva nelle campagne e che vedendo Giogio Napolitano commentavano: "Quello è il marito dell'avvocato nostro". Sulla scelta del compagno di vita, Clio, anche a 25 anni aveva le idee chiare: "Non arei mai potuto sposare un uomo che non la pensasse come me. Questo proprio sarebbe stato impossibile". Anche il lavoro, racconta, "per me doveva avere, indipendentemente dal guadagno, un significato politico".

Così, una volta laureata in legge a Napoli e dopo il periodo di pratica a Roma, (fu lì che sposò Giorgio), Clio iniziò a esercitare a Napoli, occupandosi dell'applicazione di una legge di equo canone in agricoltura approvata nel '62 e stringendo contatti con i contadini del luogo. Una volta nato il primo figlio, Giovanni, la signora Napolitano passò all'ufficio legislativo della lega delle cooperative, di cui poi divenne responsabile, ma che decise di lasciare quando suo marito diventò Presidente della Camera. "E' stata una scelta personle: mi sembrava iniopportuno continuare, essendo le mie controparti i presidenti delle commissioni parlamentari, la presidenza del consiglio e altri organismi istituzionali. Mi sembrava un pò spiacevole esercitare questo rulo essendo moglie del Presidente della Camera, e quindi ho ritenuto opportuno licenziarmi".

Clio si dice dubbiosa di un certo ruolo da moglie "servente", tipico di first lady come Laura Bush e di quelle che "fanno battute sui mariti, anche critiche, ma da cui si capisce che non sono vere, sui difetti reali, ma servono quasi a renderlo simpatico". Del suo Giorgio, lei invece, non nasconde né pregi né difetti: "E' molto pignolo, si irrita quando vede delle sciatterie". Oltre al grande amore per la politica la coppia presidenziale condivide la passione per il cinema, la musica e soprattutto il teatro, cui Giorgio Napolitano in gioventù si dedicò tanto da arrivare a digere La casa sull'acqua, che aveva i bozzetti di Patroni Griffi.

Anonimo ha detto...

Su libero dicono che il fratello di giorgio napolitano, massimo, ha progettato qualcosa a punta raisi ...

Anonimo ha detto...

Io continuo a rimanere sbalordito da quelli che dicono che berlusconi e stato proprietario di tutti i canali e che li abbia usati a suo piacimento,voi della sinistra non avete capito niente,niente,berlusconi non è un politico come gli altri,come i vostri che vogliono il potere,la poltrona è perchè sarebbero solo dei disoccupati,nulla facenti,berlusconi è un imprenditore e come tale non gli e ne frega niente delle tv o di apparire,lo ha fatto negli ultimi mesi solo x rendere conto all'italia come farebbe in una azienda che rende conto agli azionisti,peccato che voi non lo avete capito,mentre i vostri vogliono un posto,ma a voi non da niente,ricordatevi che avete fatto già 5 anni,quindi non dite che berlusconi ha utilizzato le tv a suo piacere perchè se fosse così,lo avremmo visto tutti i giorni.Cercate di essere realisti,se poi invece ve la volete raccontare amen,cambiate sito a me non interessa discutere con l'ignoranza.

Anonimo ha detto...

Allora ci pensate voi,con la vs penna onniscente e storicamente inconfutabile a ristabilire l'oggettività del percorso politico di Napolitano.
Complimenti per la fiducia all'uomo;se il buongiorno si vede dal mattino,si prevedono 5 anni di sole polemiche e bassezze istituzionali.
D'altra parte con una coalizione composta da LEGHISTI-DEMOCRISTIANI-FASCITI VECCHI E NUOVI-E DEFICIENTI DI VARIA NATURA,nn ci si puo aspettare niente di meglio.
Dopo aver visto il vs comportamento in sede di votazione,sono proprio contento che le cariche istituzionali di magg. spessore sia andate ad esponenti della sx.......
SE IL VS SENSO CRITICO SI RIDUCE A QUESTA VOLGARE SPAZZATURA,ALLORA CONTINUATE A CONTARVELA DA SOLI.
GODO NN VI MERITATE NIENTE,A CASA MANICA DI STRONZETTI SEMIANALFABETI

Anonimo ha detto...

CARO SILVIO
24 mila voti! C'è da mangiarsi il fegato.
Di chi la colpa?
Di tutti. Ma il capo deve sempre fare un esame di coscienza.
In questi cinque hanni sono state realizzate tante cose (che loro in parte distruggeranno) ed altre ne sarebbero state realizzate se ...
Però ...
Un capo cordata deve sempre guardare verso il basso. Ma tu non ti sei preoccupato di farlo. Dicesti che non volevi fare la prima donna, e hai mantenuto la promessa. Ma hai fatto male.
Vedrai come il compare Prodi apparirà tutti i momenti, con quel sorriso beota, fatto apposta per incantare gli imbecilli. Vedrai che par condicio ... ti faranno!
Dicono che i media sono tutti i tuoi. Grande fregnaccia! Li hanno tutti loro! e lo sapevano quando ti aspettavano al varco, carpendo ogni tua mossa ed ogni tua parola!
E tu ... a dire battute, barzellete, far corna, ricevere gente in bandana.
Lo so. Non c'è niente di maale. Ma come avresti dovuto sapere, la sinistra è la fabbrica del male!
In televisione poi! ... più ti accusavano di essere il monopolista, meno ti facevi vedere.
E loro giù ... e andavano pesanti!
E sui processi (politici) con i quali ti volevano demolire, ti sei fidato solo della difesa d'ufficio di Emilio Fede. TROPPO POCO!
Non ti eri accorto di essere nella fossa dei leoni.
E ora il conto lo paghiamo tutti.
Il pasticcio l'hai fatto tu. Cerca il rimedio.

Anonimo ha detto...

PARE SI SIA DIMESSO IL VERO CAPO DI STATO ITALIANO: GIFUNI!!

11 Maggio 2006
Quirinale: Gifuni rinuncia a incarico di segretario generale
ROMA - Gaetano Gifuni non restera' al Quirinale con Giorgio Napolitano. L'attuale segretario generale della Presidenza della Repubblica poco fa e' stato ricevuto dal presidente eletto, che gli ha chiesto di rimanere al suo posto; ma Gifuni, pur dichiarandosi "onorato e lusingato della proposta e grato della considerazione cui essa si e' ispirata", ha ritenuto "di non potere ulteriormente assolvere alla gravosa responsabilita' di segretario generale del Quirinale". Lo rende noto un comunicato del Quirinale. In ogni caso, Gifuni ha assicurato "la piena e leale collaborazione al presidente eletto e al nuovo segretario generale". Il presidente eletto "ha manifestato al consigliere Gifuni rispetto per la sua decisione". Gaetano Gifuni e' arrivato al Quirinale nel 1992, chiamato da Oscar Luigi Scalfaro, ed e' stato confermato da Carlo Azeglio Ciampi nel 1999. (Agr)

Anonimo ha detto...

come sempre Attila il politico deve metterci la sua.

dici che studi politica, che vuoi fare politica, che ti piace avere sempre ragione, ma allora raccontaci le tue idee, non si puo mica fare il politico doppione! Difendi a spada tratta tutta la coalizione del centro sinistra, ma si puo? difendi la sinistra in generale senza difendere le tue idee, ma ne hai idee di tue?? La maggior parte di quelli che votano Berlusconi lo fanno perche sono convinti che al centro del suo pensiero ci sta l'individuo con le sue idee, quindi ognuno si sente libero di realizzarsi e di dare sfogo alle sue idee. Mi dirai che il berlusconismo porta solo all'arrichimento personale, bhe!?!?! sbaglio a lavorare 10 ore al giorno anche nel fine settimana per consentire un giorno a me e alla mia famiglia di stare bene? certo tutti dobbiamo avere le stesse possibilita', questo diritto non dovra mai essere toccato, ma ognuno deve avere la liberta di realizzare le proprie idee. Lo stato secondo me ormai non puo piu essere visto come ideologia bensi come una ditta a tutti gli effetti, e dato le indubbie doti di Berlusconi sono convinto che sia la persona giusta. Manderei a casa infiniti politici di destra e sinistra, vorrei vedere ogni mese le spese e le entrate pubblicate nei giornali, e se un governo va in rosso deve chiudere cosi come una qualunque ditta!! Che Attila mi difendera' la morale e l'ideologia della sua sinistra e' fuori discussione.. infatti ecco un via vai di incontri che ancora non si sa come dividere tutte le poltrone

maurom ha detto...

Stronzetto semianalfabeta sarai tu anonimo celle 3:28 PM.
Avete massacrato, e continuate a farlo, Berlusconi ed avete la pretesa che non si critichi nessuno dei vostri.
Credo che nessuno dei nostri abbia particolare antipatia per il nuovo Capo dello Stato, però, avendo un passato ed una storia, penso che si possa trarre un giudizio.
Il mio personale giudizio è che Napolitano sia un uomo incolore e senza carattere: un oscuro e grigio politico rimasto sempre ai margini della storia e ruota di scorta del carro comunista.
Il perché è presto detto: ha pochi anni meno di Andreotti e può vantare solo una Presidenza della Camera e un Ministero, era già in politica quando i principali leader del suo partito non erano ancora nati, alle elezioni europee del 2004 è stato "trombato"; se non fosse stato nel partito che colloca sempre i propri funzionari in qualche istituzione o associazione, sarebbe a spasso da un pezzo; di lui si ricorda la legge Turco-Napolitano e non Napolitano-Turco, non viene mai citato tra i grandi "vecchi" del partito, non è mai stato intervistato o ha partecipato a dibattiti televisivi, non ricordo una sua presa di posizione o un'opinione su qualsiasi argomento,
l'"alto profilo" del personaggio si riduce alla statura...in centimetri; insomma diciamo un nessuno signore, anziché un signor nessuno.
Nessuna delegittimazione, nessuna accusa di mafia, non nano maledetto con i tacchi, niente pelato con la bandana e offese ignobile e immotivate: solo una critica personale basata su fatti. E soprattuto niente odio.

Anonimo ha detto...

al superDeficiente delle 3'28pm

L'oggettività del percorso di Napolitano l'hai letta già in questo forum. Abbiamo citato le sue parole, non le nostre.
La fiducia che tu reclami non si compra. O c'è o non c'è. Se non c'è qualche ragione ci sarà. D'altra parte, noi non nutriamo fiducia verso uomini che difesero a spada tratta le iniquità dell'Unione Sovietica. Queste persone (tutte) se avessero avuto un po' di dignità avrebbero cambiato mestiere. Ma si trattava di comunisti ...
Nel nostro partito non ci sono fascisti. Democristiani, sì. Ex. Ed è a loro che si deve la salvezza dell'Italia, quando i comunisti (cioè voi) stavano per metterla nelle mani di Stalin.
Quanto a deficienti, mi dispiace, ma non ne abbiamo a disposizione. Per cui, se ce ne richiedono qualcuno ci rivolgeremo presso il vostro partito. Lì si sprecano. A partire dagli "storici" lettori dell'Unità che descriveva, e loro ci credevano, l'Unione Sovietica come il paradiso terrestre.
Che le cariche di grosso spessore siano finite nelle vostre mani per intero c'era da aspettarselo. L'ennesima prova di "metodo democratico della sinistra acchiappa tutto".
Il nostro senso critico ci suggerisce di buttare via la spazzatura, di rifiutarla: e infatti noi la sinistra la rifiutiamo.
Forse saremo "stronzetti", pazienza! Ma analfabeta sei tu: almeno a giudicare da come scrivi!

Anonimo ha detto...

x l'anonimo delle 5:33 PM:
Scrivo sicuramente meglio di te pezzo di cretino