mercoledì 28 marzo 2007

L'inutile e il dilettevole. Filippo Facci

Sir Henry John Woodcock non dovrebbe esistere, nel senso che mediaticamente non dovremmo neppure conoscerlo: come capita a chi, sulla carta, abbia registrato perlopiù insuccessi professionali. Ma la carta era quella delle cancellerie, non quella dei giornali. Le sue inchieste più note sono state una collezione di incompetenze territoriali, nomi altisonanti assolti, ministri prosciolti, valanghe di richieste d'arresto ingiustificate, e poi archiviazioni, bocciature per il 70 per cento dei suoi ricorsi (198 contro 139) più 6 milioni e 400mila euro spesi per tre anni di intercettazioni. Ma se Woodcock facesse anche condannare tutti, qual è la rilevanza sociale delle sue inchieste? Quali sono le priorità verso le quali la giustizia dovrebbe concentrare i suoi sforzi e i giornalisti la loro attenzione? Il letto di Aida Yespica? Le deviazioni stradali di Sircana? Che cosa invoca chi lamenta l'inefficacia della nostra giustizia, che cosa invocavano le manifestazioni milanesi di ieri l'altro? La giustizia dei Woodcock non è soltanto economicamente dispendiosa e fallimentare nei suoi esiti e devastante per la dignità dei coinvolti. È soprattutto irrilevante. Mentre nelle metropoli mancano uomini e risorse.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

pirla, Facci con 2 c!

maurom ha detto...

Correggo immediatamente.

Anonimo ha detto...

ma ci "facci" il piacere...quindi meglio non fare intercettazioni...meglio non indagare così si risparmiano i soldini pubblici...se i politici si decidessero ad aumentare esponenzialmente le pene che ci sono oggi, i porci ci penserebbero più volte prima di delinquere...
la rilevanza sociale delle sue inchieste? ma c'è una rilevanza sociale in uno che fa il proprio mestiere che gli viene imposto dalla legge?
Facci fai vomitare!!