Mercoledì 18 Luglio. Fiumicino. Mezza Italia sta partendo per le vacanze e140 voli Alitalia sono stati cancellati. Motivo dello sciopero: lotta alla precarietà e allo “scalone”.
Lo riscrivo per chi avesse il timore di non aver letto bene. Mentre l’ultimo potenziale acquirente di Alitalia ha appena dichiarato di ritirarsi dalla gara, il titolo sta a poco più di mezzo euro, il libri contabili sono sulla porta del tribunale, il personale di terra e gli assistenti di volo Alitalia che fanno? Scioperano contro il precariato e contro lo “scalone”. Sarebbe più o meno come se un condannato a morte chiedesse di spostare al giorno dopo la sua esecuzione, per andare in piazza a manifestare contro le aliquote fiscali troppo basse dei servizi di pompe funebri.
Questa è la tragica (nel senso greco), per niente inattesa conclusione della procedura di vendita di Alitalia, intentata dal Governo Prodi poco più di sei mesi fa. Un maldestro tentativo di consegnare al solito gruppo di amici i miseri resti della compagnia di bandiera a prezzo scontato. Soltanto che questa volta i resti sono davvero miseri e gli amici l’Alitalia la vogliono gratis, senza nessun impegno sul piano industriale.
E’ stato un susseguirsi di rinvii e regole di gara a geometria variabile, con le cordate estere che piano piano si sfilavano, non appena apparivano più chiari gli obiettivi del Governo sull’operazione: Alitalia a prezzo di saldo, nessun piano di rilancio, ma pre-accordo di ferro con i sindacati teso a mantenere l’occupazione e i privilegi. In cambio, lo sfruttamento del monopolio di fatto delle maggiori tratte domestiche con buona pace dei viaggiatori che si sarebbero (ma il rischio esiste ancora) visti chiedere 800 euro per un volo andata e ritorno Roma-Milano. E fra qualche anno? Si vedrà!
Il ministro dei Trasporti Bianchi, degno compare del ministro Padoa Schioppa, nella scellerata gestione di questo tentativo di vendita, dice che il Governo si è preso il week end appena passato per definire una decisione su come, a questo punto, procedere; come se fossero un tuffo in piscina o la calura estiva a dover ispirare le strategie di privatizzazione dell’attuale esecutivo.
Come andrà a finire? Nel solito modo già tentato da Prodi con la Sme. Fonti ben informate dicono che Alitalia verrà ceduta entro dodici mesi tramite trattativa privata (più o meno come si fa con un campo di patate), dove le condizioni verranno poste direttamente da chi compra e non da chi vende. Più o meno come doveva avvenire per la Sme ormai vent’anni fà, già promessa da Prodi a De Benedetti per quattro soldi. E si pensi che chi quella svendita ha evitato, ha dovuto subire dieci anni di processi, prima di essere completamente scagionato (da che cosa poi, non si è mai saputo).
L’attuale Presidente del Consiglio infatti gioca con gli asset dello Stato ormai da quasi trent’anni. Boiardo della prima generazione, ha passato la sua vita pre-politica saltellando dalla Presidenza dell'IRI alla consulenza per le Banche d’Affari che con l’IRI lavoravano, occupandosi in entrambi i casi di rilevanti privatizzazioni. Il caso Siemens pare sia lì a dimostrarlo, nel più totale silenzio degli organi di stampa amici.
Ma proviamo con l’Alitalia, signor Presidente del Consiglio, a fare un’eccezione. Che i sindacati ammettano le loro pesantissime responsabilità, che i partiti confessino i decenni di clientele proliferate soprattutto ai tempi di Alitalia-IRI, che il mercato faccia la sua parte. Si portino i libri in tribunale (gli americani lo chiamerebbero chapter 11) e si dia vita ad una nuova entità che possa operare secondo logiche di mercato, sulla base di piani industriali seri e di soldi veri, con sindacati e politici tenuti rigorosamente lontani e possibilmente imbavagliati. E poi, fare i tagli necessari, eliminare i privilegi vergognosi, concentrarsi su un solo hub senza campanilismi, ritagliarsi uno spazio nel segmento low cost e aumentare le frequenze, ed ancora, specializzarsi nelle tratte potenzialmente più remunerative, per esempio il lontano Oriente. E se chi è in grado di fare ciò non è una cordata italiana, pazienza, basta che non sia un amico.
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2 commenti:
necessita di verificare:)
leggere l'intero blog, pretty good
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