Beghe di partito e di palazzo, scissioni minacciate, prese di posizione e dichiarazioni di guerra, partiti personali e movimenti spontanei: il Pdl ha perso la bussola.
Bisogna ammettere che la classe politica è proprio "fusa".
Dov'è il fiuto politico, dove il senso della politica, il polso della piazza e lo spirito di servizio?
In questo momento il comportamento migliore è non fare nulla, non muoversi, aspettare, stare a guardare e sedersi sulla riva del fiume...
Ancora una volta, come sempre, Berlusconi ha capito tutto: se ne sta in Russia a coltivare l'amico Putin che, guarda caso, ha sotto i piedi gas e petrolio a non finire.
Cosa dovrebbe fare di diverso il buon Silvio?
Nulla, deve starsene buono fino ad un'eventuale nuova legge elettorale, e decidere, dopo, il da farsi.
Potrebbe candidarsi alle elezioni, ma non alla Presidenza del Consiglio: l'attuale legge non prevederebbe l'elezione diretta del Premier.
Potrebbe fare campagna elettorale per altri, potrebbe non candidarsi, potrebbe ripartire da zero con un soggetto elettorale nuovo di zecca e candidarsi alla premiership oppure appoggiare altri candidandosi o meno.
Come si può vedere le opzioni sono molteplici, ma le decisioni non possono essere prese senza sapere con quale legge elettorale si andrà al voto.
Non capisco, quindi, tutto il fermento in seno al Pdl, con le uscite più disparate e cervellotiche, quando sarebbe opportuno starsene buoni ed aspettare l'evoluzione degli avvenimenti.
Senza considerare che la sinistra si sta guardando l'ombelico da un pezzo e non sforna un'idea neanche a morire: i compagni sono talmente presi dalle primarie che dimenticano la grave situazione economica nella quale viviamo da quando la speculazione ha attaccato l'euro.
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