martedì 30 ottobre 2012

Un po' di compagnia per Pierferdinando Casini. Giancarlo Loquenzi

Sono molto incuriosito da Pierferdinando Casini. Mi piacerebbe avere una microcamera piazzata nella sua stanza e vederlo quando si spengono i riflettori dei telegiornali e se ne vanno i giornalisti con i loro microfoni.

Mi piacerebbe vederlo, ad esempio, un minuto dopo aver detto al Tg1: "Berlusconi rimarrà solo" e coglierlo alle prese con l'agenda telefonica.

Chi chiama per sapere come è andato? Forse Fini, se trova un momento libero dalle liti di famiglia. O Rutelli, se trova un momento libero dalle liti con Lusi. Magari Bersani, ma squilla occupato, è al telefono con Vendola e quando attacca deve trovare un momento libero dalle liti con Renzi.

Potrebbe fare un colpo a Crocetta, in fondo è anche il suo candidato, ma lui non trova un momento libero dalle liti con tutti gli altri casiniani ed ex casiniani sparsi per le liste elettorali siciliane. La Marcegaglia ha cambiato telefonino e in segreteria non hanno quello nuovo; Montezemolo ha messo il trasferimento di chiamata su Italo; il gruppo di Todi 2, con Bonanni e gli altri lo hanno lasciato a Todi 1.

Certo ci sarebbero Napolitano e Monti ma guardano poca tv e non gli danno soddisfazione. Resta il buon Cesa ma sta giocando a briscola con Rao. Buttiglione e D'Onofrio all'ora del tg già dormono.

Chiamare Bossi, Veltroni, D'Alema non può: passi indietro e rottamazioni gli mettono la malinconia. Il solito giro di telefonate agli elettori? Ma da anni sono sempre gli stessi, li ha già chiamati tutti. Quel buontempone di Cuffaro sarebbe perfetto ma a Rebibbia non glielo passano.

Per un attimo, forse, è tentato di chiamare lo stesso Berlusconi, ma non gliela vuole dare vinta. Non resta che aspettare la prossima intervista per avere un po' di compagnia.
Tratto da Huffington Post

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