In un anno ci sono solo 365 day, altrimenti sarebbe davvero il caso di organizzarne uno per i single. In Italia, secondo l'Istat, sono quasi dieci milioni, e molti lo sono per scelta. Di essi, prima della politica, si è accorto come sempre il mercato: sono quelli che spendono di più e comprano e viaggiano e leggono e consumano di più. Negli Usa, nel 1940, i singles erano l'8 per cento: oggi sono il 25. Ci sono film e telefilm solo per loro, libri, periodici, siti internet, ristoranti, addirittura associazioni che li tutelano fiscalmente e socialmente. Un tempo erano snobbati, oggi i candidati alla Casa Bianca se li contendono.
In Italia invece non se li fila nessuno, ed è tanto se trovi la monoporzione al supermercato o se ti rimediano un angolo al ristorante. Quelli italiani sono i più tartassati d'Europa: un lavoratore dipendente con moglie e due figli a carico, e un reddito di 20mila euro annui, paga 1.342 euro di tasse; un single con lo stesso reddito deve sborsarne 3.629, e questo nonostante abbia spese più alte perché non può dividerle. Nel resto d'Europa le differenze fiscali tra nuclei mono e plurifamiliari sono quasi a zero. Allora organizziamo? La questione dei single gay la vedremo poi.
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1 commento:
Meno male che in mezzo a milioni di sostenitori di sgravi fiscali alla famiglia c'é qualcuno che pensa anche ai single!|!! BRAVO FACCI!!!
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