martedì 22 maggio 2007

Ora tocca a Gonzales. Christian Rocca

New York. Ora tocca ad Alberto Gonzales, ministro della Giustizia di George W. Bush. Uno dopo l’altro, la potenza mediatica dei grandi giornali liberal sta abbattendo i pilastri dell’Amministrazione Bush, riuscendo nell’impresa di cambiare il regime di Washington ben prima della scadenza naturale del secondo mandato. In verità ci aveva tentato anche prima della rielezione del 2004, inventandosi lo scoop fasullo sul servizio militare di Bush a una settimana dal voto, ma in quell’occasione un paio di blogger e la palese falsificazione della prova costrinsero la Cbs ad anticipare il pensionamento del leggendario conduttore Dan Rather.
Gli obiettivi sono sempre due, Bush e Cheney, ma il colpo grosso è difficile da sferrare. Più semplice far crollare quelli che gli girano intorno. Karl Rove, intanto, sul quale ogni giorno – compreso ieri – il New York Times scrive di aver trovato le sue impronte digitali su questo o quello scandalo. Rove è stato azzoppato per un paio d’anni, a causa del Plamegate poi finito nel nulla. Sotto c’è rimasto Lewis Libby, l’ex capo dello staff di Cheney, condannato per un reato – falsa testimonianza e ostruzione alla giustizia – commesso nel corso dell’inchiesta, non prima. Un’inchiesta creata su impulso dei media per accertare l’ipotesi di un complotto ordito dalla Casa Bianca contro l’ex ambasciatore Joe Wilson e sua moglie Valerie Plame. Il complotto non c’era, ma Libby è stato costretto a lasciare per un passo falso in un’inchiesta che lo aveva scagionato. La settimana scorsa, sotto la ghigliottina è finito Paul Wolfowitz, dimessosi da presidente della Banca Mondiale non si capisce per quale motivo, visto che l’accusa di aver aumentato lo stipendio alla sua partner, portandolo a una cifra già raggiunta da oltre mille dipendenti di quel livello, è stata dismessa dallo stesso board della Banca, anche perché l’intervento di Wolfowitz era stato esplicitamente richiesto dal direttore del personale per sanare un’ingiustizia maschilista nei confronti di Shaha Riza.
Ora, appunto, è il turno di Alberto Gonzales, a sua volta diventato Attorney General dopo che era andata a segno la campagna mediatica contro il suo predecessore evangelico, John Ashcroft, a suo tempo accusato di voler cancellare le libertà civili americane e stracciare la Costituzione. Adesso la stampa liberal ha riabilitato Ashcroft e comincia a dipingerlo come un “American Hero”, come uno che, in realtà, si era battuto come un leone contro le pressanti richieste della Casa Bianca, e dell’allora consigliere legale Gonzalez, di voler spiare sui presunti terroristi e di non voler garantire ai nemici combattenti di Guantanamo gli stessi diritti dei cittadini americani. Il viva Ashcroft di oggi serve ad abbattere Gonzales. Cinque senatori repubblicani, quasi tutti sotto rielezione tra un anno, si sono aggiunti ai democratici nel chiedere le sue dimissioni e in settimana ci sarà un voto di sfiducia, anche se non avrà alcun effetto costituzionale. Gonzales è accusato di aver sostituito 8 dei 93 procuratori locali, tutti repubblicani. Gonzales ha agito confusamente e con modalità sospette, ma resta che i procuratori sono nominati e rimossi a discrezione del presidente. Non è una questione di separazione di poteri (sono i giudici a essere indipendenti), ma di responsabilità politica dell’azione penale. Clinton, per dire, in un solo giorno li sostituì tutti e 93, compreso uno che in Arkansas stava indagando su cose che lo riguardavano. A Clinton non dissero niente, Gonzales prima o poi sarà costretto a lasciare tra gli olè della più formidabile potenza mondiale, la stampa.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

La stampa potenza mondiale ?
Sicuramente non in Italia, dove la condanna in appello di Dell'utri per associazione mafiosa e estorsione è stata data solo dall'Unità e un brevissimo trafiletto nel Corsera (entrambe testate comuniste).Chissà che ne pensa l'elettorato di Forza Italia. Ricordo inoltre che Previti è ormai condannato da mesi in via definitiva ma continua a percepire lo stipendio di parlamentare. Chissà cosa ne pensa l'elettorato di Forza Italia .

maurom ha detto...

Non so cosa ne pensa l'elettorato di F.I., ma posso immaginarlo.
Personalmente penso che Dell'Utri sia una brava persona, attaccata dalla magistratura come Previti, per cercare di colpire Berlusconi.
Come avrai notato la via giudiziaria è stata per il momento accantonata in coincidenza con la ripresa del conflitto di interesse.

Anonimo ha detto...

Mioddio il lavaggio del cervello all'elettorato di forza italia è stato sistematico ,brutale e purtroppo, come posso constatare, irreversibile anche nei tuoi confronti Maurom: Previti e Dell'Utri brave persone, Igor Marini un testimone attendibile, Scaramella un agente prezioso e onesto, Emilio Fede l'unico e obiettivo giornalista che abbiamo in Italia,Giuliano Ferrara molto intelligente,mi fermo qui per carità di patria. Il paese è ormai fottuto la parte peggiore e mafiosa ha prevalso .

Anonimo ha detto...

Concordo in pieno con le osservazioni dell'anonimo di turno.
Purtroppo questi di FI l'unica cosa che sanno fare,e la fanno proprio bene, è il lavaggio del cervello.
Incredibile certe considerazioni su schifosi mafiosi,vedi Dell'Utri, o personaggi da cacciare in galera x 10-15 anni, vedi Previti.
La morale comune e un minimo senso di giustizia nn esistono piu in questo regno delle banane.
PT

Anonimo ha detto...

"penso che Dell'Utri sia una brava persona, attaccata dalla magistratura come Previti, per cercare di colpire Berlusconi."
...le opinioni lasciamole ai sognatori purtroppo per te ci sono i fatti:

Previti (come tanti altri condannati definitivamente a sinistra)è un bandito
mentre dell'Utri fino ad oggi è una persona rispettabile (aspettando il giudizio della cassazione)anche se bisognerebbe ricordiarsi che ha già patteggiato(ammettendo la propria colpevolezza) per fatture false

Anonimo ha detto...

maurom,come fai a dire che certe cose? sono tesi tutte tue e degli house organ e delle tv forziste, che le ripetono da anni...
se tu leggessi qualche cronaca terza sulle vicende giudiziarie di previti e dell'utri forse apriresti gli occhi!
solo che per te "il giornale" e "il foglio" sono quotidiani indipendenti, mentre gomez e travaglio sono militanti di sinistra.peccato.