giovedì 17 maggio 2007

Vi do una notizia: il vero razzismo è ormai tutto a sinistra. L'Occidentale

Alcuni avvenimenti di questi giorni mi hanno convinto di un fatto piuttosto clamoroso: il razzismo è ormai un fenomeno tipicamente di sinistra.
Parto dalla vicenda della vignetta di Vauro, peraltro entusiasticamente commentata anche qui su l'Occidentale. Qual è il meccanismo logico di quella vignetta: ci sono stati casi di preti pedofili, ergo tutti i preti sono pedofili. E' esattamente ciò che intendiamo per razzismo. Ma alla sinistra italiana quella vignetta è parsa eroica e coraggiosa, degna di essere comprata in originale su Ebay per 1500 euro, appesa in ufficio, esibita come icona di libertà da ogni persona perbene.
Proviamo a fare un paragone sul versante della destra. Mettiamo che la cronaca nera porti in prima pagina qualche crimine commesso da extra-comunitari. E' il classico caso in cui può capitare che qualcuno dal centro destra dica: gli extra-comunitari sono criminali. Magari riferendosi , seppure in modo un po' rozzo a dati e statistiche che dicono che la percentuale di crimini commessi da extra-comunitari in Italia è aumentata vertiginosamente. L'incauto dichiaratore sarebbe sepolto sotto accuse di razzismo, gli verrebbe detto di non fare di tutt'erba un fascio, che la stragrande maggioranza degli stranieri vive e lavora in Italia in piena legalità e che insomma il suo è puro razzismo.
Lo stesso doppiopesismo vale in mille altri casi. Prendete le elezioni in Sicilia: poichè ha vinto il centro-destra è automatico che abbia vinto la mafia. Avesse vinto il centro-sinistra sarebbe stato un trionfo della democrazia.
Lo stesso vale per le due piazze del family day: quella vuota era in realtà piena di gente vera e libera; l'altra era riempita da non-persone, da truppe eterodirette e inconsapevoli o peggio insincere.
Ma il discorso si potrebbe allargare, per esempio a Israele. La sinistra può permettersi ogni genere di critica contro quel paese, spesso anche con una furia che lascia sospettare qualcosa di più profondo. Ma se la destra parla del mondo arabo senza rispettare ogni comandamento del politicamento corretto l'accusa di razzismo è immediata.
Il risultato di tutto ciò è paradossale. Mentre anche la destra più becera si è ormai ripulita e ha imparato a stare a tavola, e a forza di bastonate magari pensa e non dice. La sinistra in nome di una debordante prosopepea morale si crede legittimata a esprimere qualsiasi giudizio, anche il più offensivo e discrimintatorio. Lì infatti ci sono solo persone perbene, preoccupate dei mali del mondo e sempre vicine a chi patisce e dispera. Lì ogni cosa, anche la più sporca, diviene degna, mentre fuori dai quei confini anche la più degna si sporca.
Così credendo di potersi tutto permettere sono diventati gli unici veri razzisti. Qualcuno li avverta.

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