sabato 22 settembre 2007

Al direttore. il Foglio

- Dopo Otto e mezzo di giovedì sera sul clima ho chiaro che: gli agenti federali sono “chiacchere e distintivo” (De Niro-Al Capone), i politici sono “chiacchere e televisione” (Grillo), e i climatologi di scuola ambientalista sono “chiacchere e modellistica” (Franco Prodi). Tutti gli studenti di ingegneria sanno che i modelli al computer senza verifiche sperimentali sono garbage in, garbage out. Infatti prevedere con modelli sul clima che il riscaldamento globale del pianeta sarà tra un secolo 1 o 5° C (International Panel on Climate Change Onu) equivale a dire che un adulto ha una aspettativa di vita che oscilla tra 100 e 500 anni. Accipicchia e acciderba! Il grande matematico Von Neuman – ideatore del calcolo al computer – ironizzava così: datemi tre parametri liberi nel modello e vi creerò l’elefante, datemene un quarto e lo farò volare. E poi, troppe inesattezze non degne dello scienziato Franco Prodi: che la CO2 è il principale gas serra, mentre tutti gli studenti di ingegneria sanno che è il vapore acqueo di gran lunga il più importante (2/3 circa è la superficie terrestre coperta da mari e oceani, e di vapore in aria ce n’è tanto); che la sorgente principale di gas serra nell’atmosfera non è l’uomo bensì lo scambio di massa con gli oceani e le terre emerse, i vulcani e le emissioni animali, peti compresi; che al Polo Nord i ghiacci si riducono ma al Polo Sud sono in aumento, che la nuvolosità gioca un effetto notevole sul riscaldamento in arrivo sul terreno e nessuno proprio nessuno la sa prevedere. E via enumerando. A proposito, ha fatto bene a tenersi vicino un maglioncino queste sere d’estate. Anch’io l’ho trovata freschetta. Scriviamo un modello?
Francesco Floris, Cagliari

Nessun commento: