giovedì 20 dicembre 2007

Gazebo e maglietta come antidoto. Gianni Baget Bozzo

Perché Berlusconi parla ai gazebo, perché si abbiglia con la maglietta in modo così ostentatamente popolare? La spiegazione corrente è quella che lo abbia fatto per volontà di invadere lo spazio degli alleati. Non è così. Lo spazio del centrodestra rischiava di erodersi sotto il peso del rigetto della politica e della democrazia che questo governo ha generato. Vi era il rischio che corresse la voce comune «sono tutti uguali», che la sfiducia nella democrazia (e la sfiducia nella politica è la sfiducia nella democrazia) invadesse anche il popolo della libertà. Esso poteva ritenere inutili le sue lotte che, dal '94, non riuscivano a cambiare il sistema di potere al di sopra della politica che pesa sul Paese.
Siamo un popolo infelice, dicono gli amici americani: il che mostra quanto siano cambiati nei giorni i rapporti tra i due Paesi dopo che Prodi è venuto al posto di Berlusconi. E gli americani hanno nella loro dichiarazione dei diritti il principio che la democrazia rende felici. Quando il popolo si convince che sulla democrazia e sul suo voto c'è un potere che determina i risultati anche quando sono evidenti, in esso nasce un'infelicità collettiva che oggi si sente nell'aria.
Non sono soltanto gli americani: anche il sociologo per eccellenza delle istituzioni, Giuseppe De Rita, usa per la prima volta toni negativi nel suo rapporto Censis e applica all'Italia categorie mai usate come poltiglia e mucillagine.
È stato un colpo contro la democrazia non prendere in conto che la Casa delle libertà aveva nelle elezione del 2006 la parità dei voti con Ulivo-Unione. Interpretare, come ha fatto Prodi, quei risultati come la sconfitta del berlusconismo, da lui teorizzato come pericolo pubblico, non voleva soltanto discriminare Berlusconi, ma soprattutto il popolo che lo ha votato per tante volte. Cancellare tutte le leggi di Berlusconi come se fossero democraticamente pericolose non nuoceva a Berlusconi, nuoceva al suo popolo. Voleva dire che il solo voto che contava era quello per la sinistra e che mezzo Paese poteva essere discriminato per una scelta di una ristrettissima maggioranza. Una scelta così unilaterale ha messo in pericolo la democrazia; gli elettori che non votano a sinistra si vedono ridotti a cittadini di seconda classe, il cui voto del 2001 può essere integralmente annullato nel voto del 2006. La scelta della maggioranza è stata un colpo di Stato. Inutilmente il presidente della Repubblica invita alla concordia quando anche la sua elezione è stata una elezione di parte e l'opposizione non ha avuto alcuna carica istituzionale. È contro la democrazia ridurre al silenzio politico una quasi maggioranza del Paese.
Occorreva mostrare che siamo con il popolo i cui voti non contano, il popolo che si sente ridotto a minoranza obbligato a obbedire tacendo e a pagare le tasse che Padoa-Schioppa impone e Visco realizza. Questo popolo deve accettare l'insicurezza nelle strade, l'immigrazione illegale, la pressione fiscale stabilita per principio morale dal governo come una realtà su cui si misura l'integrità etica del cittadino.
Non credano Bossi, Fini e Casini che i gazebo siano nati per portare via voti a loro. Berlusconi ha portato l'onere di rappresentanza del popolo, lo ha incorporato con il suo singolare carisma, ha dato voce e volto al popolo dei partiti che erano stati soppressi dall'invasione delle istituzioni, in particolare dalla magistratura milanese. Se anche sul centrodestra fossero scese l'antipolitica e l'antidemocrazia, sarebbero anche qui nati i fenomeni alla Grillo, si sarebbe aggravata la rottura tra popolo e Stato. Allora anche il voto a Lega, An, Udc, si sarebbe ridotto, perché il consenso a questi partiti è legato all'alleanza con Forza Italia, cioè al carisma di Berlusconi. Creando i gazebo e indossando la maglietta, Berlusconi ha voluto legittimare il popolo frustrato nel suo voto dalle scelte delle istituzioni, ha voluto impedire che l'antipolitica travolgesse anche il popolo della libertà. Gli alleati dovrebbero comprenderlo e non ritenere rivolta contro di loro una via che fa sentire la democrazia come la possibilità anche per coloro che hanno visto i loro voti così radicalmente negati. (il Giornale)

10 commenti:

Anonimo ha detto...

B: Agostino!
S: Presidente! Buonasera ..come sta ... Presidente...
B: Si sopravvive...
S: Eh .. vabbè, ma alla grande, voglio dire, anche se tra difficoltà, cioè io ... lei è sempre più amato nel paese ...
B: Politicamente sul piano zero ...
S: Si.
B: ... Socialmente, mi scambiano ... mi hanno scambiato per il papa..
S: Appunto dico, lei è amato proprio nel paese, guardi glielo dico senza nessuna piangeria ...
B: Sono fatto... oggetto di attenzione di cui sono indegno ...
S: Eh .. ma è stupendo, perchè c'era un bisogno ... c'è un vuoto ... che .. che lei copre anche emotivamente ... cioè vuol dire ... per cui la gente .. proprio ... è cosi ... lo registriamo...
B: E' una cosa imbarazzante ..
S: Ma è bellissima, però
B: Vabbè .. allora?
S: Presidente io la disturbo per questo, per una cosa fondamentale, volevo dirle alcune cose della Rai importanti in questo momento, perchè abbiamo faticato tanto per conservare la maggioranza .. eh, la maggioranza cinque è importante anche in questo passaggio, riusciamo a conservarla per un anno dopo la ... ma è strategica questa cosa, ma se la stanno giocando in una maniera .. stupida ... proprio, cioè ... quindi, volevo.. lei già lo sa ... perchè le avevo... volevo darle questo allarme, perchè, allora, se abbiamo la maggioranza in consiglio, e quindi abbiamo una forte importanza, questa maggioranza non la smonta più nessuno ormai dopo la decisione...
B: si, ... non capisco Urbani che fa lo stronzo, no?!
S: Mah! Allora ... Urbani, io non .. non lo so .. penso che in questi giorni sono stati più i nostri alleati ... che hanno un pò .. no! ... lui forse ha fatto un errore su Minoli ...e l'altra volta ... eh .. però sono stati un pò .. An e anche la Lega, che per un piatto di lenticchie hanno spaccato la maggioranza ... dopo quindici giorni, in cui la maggioranza era uscita saldissima dalle aule giudiziarie, cioè quello che non è riuscito con specie ...
B: Mamma mia, vabbè, adesso io ho dovuto ... interessarmi di questa cosa....
S: Gli è riuscito con Speciale .. gli è riuscito forse con quello della Polizia ...
B: .. adesso li richiamo .. a ..(parola incomprensibile) ...
S: Li richiami lei all'ordine .. Presidente ...
B: D'accordo.
S: .. perchè abbiamo una grande vittoria .. qui in azienda stavamo riprendendo ...anche con Sensi ... Ingiro (fonetico) ..
B: vabbè .. va bè .. adesso vediamo, vediamo un pò. Senti, io ... poi avevo bisogno di vederti ..
S: Si.
B: perchè c'è Bossi che mi sta facendo una testa tanto ..
S: si .. si ..
B: .. con questo cavolo di .. fiction .. di Barbarossa ..
S: Barbarossa è a posto per quello che riguarda .. per quello che riguarda Rai fiction, cioè in qualunque momento ...
B: allora mi fai una cortesia ...
S: si
B: puoi chiamare la loro soldatessa che hanno dentro il consiglio ..
S: si.
B: .. dicendogli testualmente che io t'ho chiamato ...
S: vabbene, vabbene ..
B: ...che tu mi hai dato garanzia che è a posto ..
S: si, si è tutto a posto ..
B: .. chiamala, perchè ieri sera ..
S: la chiamo subito Presidente ...
B: ... a cena con lei e con Bossi, Bossi mi ha detto, ma insomma .. di qui di là ... dice ... Ecco, se tu potevi fare sta roba ...mi faresti una cortesia.
S: allora diciamola tutta ... diciamola tutta Presidente .. cosi lei la sa tutta, intanto il signor regista ha fatto un errore madornale perchè un mese fa ... ha dato .. e loro lo sanno .. ha dato un'intervista alla Padania, dicendo che aveva parlato con Bossi e che era tutto... io, ero riuscito a rimetterla in moto la cosa, che era tutto a posto perchè aveva parlato col Senatur .. bla, bla, bla ... il giorno dopo il corriere scrive ...
B: esiste ... (parola incomprensibile) ...
S: in due pezzi, dicendo, Saccà fa quello che gli chiede la ..(parola incomprensibile) le mando poi gli articoli ... così...
B: chi è il regista?
S: il regista è Martinelli, che è un bravo regista, però è uno stupido,un ingenuo, un cretino proprio...
B: uhm ...
S: un cretino, mi ha messo in una condizione molto difficile, perchè mi ha scritto un articolo sul Corriere della sera ... e poi non contento, Grasso sul Magazine del Corriere della sera scrive: il potente Saccà fa quello che gli dice Berlusconi e basta ... ecc. .. che poi, non è vero, lei non mi ha chiesto mai ...
B: allora ascoltami...
S: lei è l'unica persona che non mi ha chiesto mai niente ... vogliodire ...
B: io qualche volta di donne ... e ti chiedo ... perchè ..
S: si, ... ma mai ...
B: ... per sollevare il morale del capo .. (ridendo) S: eh esatto, voglio dire ... ma, mi ha lasciato una libertà culturale di ... ideale totale .. voglio dire .. totale .. e questo lo sanno tutti, allora perchè, e, malgrado questo, io sono stato chiamato poi dal Presidente, dal Direttore Generale: "Mah! Com'è sta cosa!?" Questa cosa vale perchè, vale perchè Barbarossa è Barbarossa, perchè Legnano è Legnano...
B: certo, certo ..
S: perchè i Comuni a Milano hanno segnato la civiltà dell'occidente .. voglio dire ..
B: daccordo .. vabbene ...
S: Quindi, adesso io la chiamo subito ecc. ... Presidente, poi quando lei ha un attimo di ...
B: la settimana prossima sto a Roma ... vieni a trovarmi quando vuoi ..
S: eh .. vediamo ..
B: ... chiama la Marinella lunedi ... S: mi metto daccordo con Marinella ...
B: .. lunedi che ci mettiamo daccordo, vabbene. Senti, tu mi puoi fare ricevere due persone ...
S: assolutamente...
B: .. perchè io sono veramente dilaniato dalle richieste di coso ....
S: assolutamente ..
B: con la Elena Russo non c'era più niente da fare? Non c'è modo...?
S: no .. c'è un progetto interessante .. adesso io la chiamo ..
B: gli puoi fare una chiamata? La Elena Russo; e poi la Evelina Manna. Non centro niente io, è una cosa ... diciamo ... di...
S: chi mi dà il numero?
B: Evelina Manna ... io non c'è l'ho ...
S: chiamo ..
B: no, guarda su Internet .. S: vabbè, la trovo, non è un problema ... me la trovo io ..
B: ti spiego che cos'è questa qui ..
S: ma no, Presidente non mi deve spiegare niente ..
B: no, te lo spiego: io stò cercando di avere ...
S: Presedente, lei è la persona più civile, più corretta..
B: allora ... è questione di .. (parola incomprensibile, le voci si accavallano) ....
S: ma questo nome è un problema mio ...
B: io stò cercando ... di aver la maggioranza in Senato ...
S: capito tutto ...
B: eh .. questa Evelina Manna può essere .. perchè mi è stata richiesta da qualcuno ... con cui sto trattando
S: presidente ... a questo proposito, quando ci vediamo, io gli posso dire qualcosa che riguarda la Calabria .. interessante
B: molto bene...
S: .. perchè c'è stato un errore, in una prima fase c'è stato un errore per la persona che ha mediato il rappor ... poi glielo dico a voce ...
B: .. che non andava bene?
S: .. non andava bene ..
B: devo farlo io direttamente.
S: esatto, non andava bene per nulla ..
B: va bene ...
S: poi le dico meglio ... Presidente ..
B: va bene, io sto lavorando in operazione libertaggio .. l'ho chiamata così, va bene?
S: va bene ...
B: va bene .. se puoi chiamare questa signora qui ...
S: la chiamo .. e poi quando ...
B: Evelina Manna ...
S: .. ci vediamo le riferisco ..
B: .. e anche Elena Russo ... grazie, ci sentiamo ..
S: vabbene ... allora arrivederla Presidente ...
B: la settimana prossima ci vediamo ...
S: .. oh .. metta le mani però su sta maggioranza ... perchè veramente io ho rischiato tanto per avere la maggioranza in consiglio ....
B: faccio questo .. anche se ...
S: ... e si è sciolta dopo la set ... abbiamo fatto una figura barbina!
B: va bene ...
S: .. ma non per colpa .. mi creda ... di Urbani ....
B: daccordo ...
S: Urbani fa altre cazzate ...
B: Si, si va bene!
S: grazie Presidente ..
B: grazie ciao ... ci vediamo la settimana prossima.

Anonimo ha detto...

...
si dà peso a queste cazzate!
ah, già!
Ma noi siamo idealisti. SOGNATORI!
FACCI SOGNARE!
(ma qui si tarta di vere trame di potere). e ... e ... e ...
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Anonimo ha detto...

Ora se riva ala lesione de pollittica
che quanno ero picino, che annavo a scola co er grembiullino nero, er coletino bianco bianco, che invece de er cravvatino cera un fiochetto azuro, che ero un mascoleto, invece che’e femene lo portaveno rosa co er grembiulle bianco. che belo!
Alora ‘a sora maestra ce fece vede una foto de un tizzio che lo chiaveno Duce. E dice. –Vedette ragazi? che quanno che governava questo qui se chiamava DITATUTA. e qquelo che govverna se chiama dittattore o tirrano.
Quanno che invece ste stano a governà pocche perzone se dicce OLLICARCHIA.
Pocchi quanto? meti diecci. Anco meno!
Ora sucede che te vo in casa de ‘a sora Nena, e mentre che ‘aTivvù trasmete e solite freniacce, Buricchio riza lorechio e guarda a padrona che strila
-ma davero? sti fij de mig… bip!, sichè quannittallia mo’ vojono govvernà sortanto loro!
che li possino … bip, bip, bip!, ma anvedi aho! che facce de c … bip, bip, bip che cianno! che riveno llì tuti co’a cariola, e quanno che sariva ar momento da falla finita sarteno fora loro, questi …bip bip bip, che metteno er dito sur er botone e ce ‘o meteno a tutti in … bip bip bip! Ma se ‘n ciano de mejo dafà che vadano a … bip bip bip! Che se meti ‘nzieme lani che cianno te scapa fori un tratatto de storia a partì dall’omo de neandertalle!
E mo’ co’ssei vechi rinc … bip bip bip vojono a governà tuta litallia? A li … bip bip bipbipbip ….!
Buricchio, er gatto, co’ ‘a paddrona ‘ncazzata nera, core ‘ncantina e dice –Mejo fa compagnia a li sorci!
Io saluto ‘a sora nena e torno a casa, e mentre penzo che forse ‘a sora nena quanno che sencaza cia raggione, mafaccio alla finestra e vedo checcala ‘a note.
E quanno che er campannile sonnerrà doddicci tocchi, nela note nera, soto ‘a lucce sinistra de’alluna, se vede de lotanno, circonatte da’ennebbie, stajasse le tettre sinistre tori der sinnistro castelaccio de Draccula, circondatto da cerchi di nebia sinistra e fumosa. Daqquì esce brammoso e sinnistro, puro lui, tuto sinnistro, lasatanatto Vischio, che se nun ce leveno da le pale zi’ Romano nun se leva da le pale manco lui, in cerca de le sollite inocenti predde, chessemo noi, pe succhialle e risucchialle. Che lo possino am … bip!
E co’e pale rotte e ‘e tasche vote, sicome oppagatto licci, ve saluto.
Un salutto specciale a zi’Lamberto che dicce sempre da levacce zi’ Roma’ da li coj … bip, ma che ‘nvece me sa che ce pija atuti per cu … bip.

Anonimo ha detto...

"Quelli del Giornale farebbero meglio, invece di occuparsi male di noi e degli Angelucci, a guardare in casa loro, al loro editore Paolo Berlusconi, alla sua situazione finanziaria, ai suoi flop e alle sue discariche, ai suoi patteggiamenti" (Vittorio Feltri, Libero, 12 dicembre 2007).

Anonimo ha detto...

Il gip del tribunale di Roma Antonino Stipo ha restituito gli atti al pm ordinando un supplemento di indagine sulle presunte pressioni esercitate dal viceministro dell’economia Vincenzo Visco sul generale Roberto Speciale riguardo al trasferimento di alcuni ufficiali delle fiamme gialle. Il gip ha quindi respinto la richiesta di archiviazione della procura e accolto la tesi dei difensori di Speciale.

Anonimo ha detto...

Il pm voleva archiviare La richiesta di archiviazione per il viceministro dell’Economia Vincenzo Visco era stata avanzata dalla procura di Roma il 18 settembre scorso. Speciale aveva presentato opposizione alla richiesta di archiviazione per Visco, il quale era stato indagato per tentato abuso d’ufficio e minacce aggravate a pubblico ufficiale, sostenendo che il viceministro, nel chiedere il trasferimento di quattro ufficiali della guardia di finanza di Milano "non solo ha realizzato la condotta tipica prevista dall’articolo 323 (abuso d’ufficio, ndr) ma l’ha compiuta intenzionalmente e cioè anche dolosamente". Tesi che era stata ribadita al gip durante l’udienza di due giorni fa durante la discussione tra le parti. La procura di Roma aveva chiesto l’archiviazione, pur censurando il comportamento di Visco ("attività illegittima ma non illecita"), e sottolineando che non si configura nell’attività dell’indagato una condotta dolosa. Circostanza ribadita anche in udienza oggi dal pm Racanelli.

da Il giornale
fresca fresca

Anonimo ha detto...

A quando la chiusura per fallimeto della premiata ditta
VISCO&PADAO SCHIOPPA?

Anonimo ha detto...

TIRRO AR VOLLO
MENTRE CHE LI RENTOCHI DE ER CAMPANILLE SONNAVENO LESSEI DE ER MATINO, ELLI PRIMMI RAGI DELLUCE DE ERSOLLE COMPARONO ALORIZONTO, ECCO CHE VISCHIO
SPIEGGA LE ALLI NERE, VOLTEGIA NEL CIELLO ANCORA SCURRO E NUVVOLOSSO, STRIDDE TERIBILE E FEROCCE, CHE ‘NTANTO MOSTRA ‘E TERIBBILI ZANNE CHE LI ESCONO FORA DA ‘E LABBRE, E SE ACINGE AFFARE ARITORNO DRENTO LE TETTRE CAVVITTA’ DE LI SOTERANNEI DE DE ER CASTELACCIO DE DRACCULA, REGGOLA ER NAVVIGGATORE SATTELITTARE GIRROSCOPPICCO E FAROTTA VERZO LOSCURRA E SPAVVENTOSA DIMORA
QUANNO
DIMPROVISO CHE LO RAGIUNGE UNA TERIBBILE FRECIATA
SPECCIALE
SCOCATA DA UNARCO
SPECCIALE
CHE LA FATO TANTO MALE.
SE’ RIFUGGIATO STRIDDENDO DENTRO LE VISCERRA DE LORRIDI DELLE CAVVERNE ‘NFERNALI, DA DOVE CHE SPERAMO NUN ARITTORNIPPIU’.