venerdì 21 dicembre 2007

Governo: Berlusconi, convinto che Prodi a gennaio andrà a casa.

Roma, 21 dic. (Adnkronos) - "Sono intimamente convinto che il governo Prodi a gennaio andra' a casa". Lo afferma Silvio Berlusconi parlando a un gazebo di Forza Italia a Roma.

22 commenti:

Anonimo ha detto...

'O DDICI SEMPRE E NUN LO FAI MMAI.
CE VOLEMO DECIDE?
STAMO TUTTI CO'ABBOTTIJA'N'MANO PRONTI PE'FESTEGGIA'.
E QUANTO CIAVEMO ANCORA DA ASPETTA'?

Anonimo ha detto...

Allora,
ecco - di quelle che mi ricordo con certezza - le volte in cui il nano-mafioso ha annunciato la caduta del governo Prodi:

Prodi cadrà all'elezione del Pres. del Senato
- Prodi cadrà all'elezione del Pres. delle Repubblica
- Prodi cadrà sulla finaziaria (2006)
- Prodi cadrà presto ,sono uniti solo dall'odio verso di me
- Prodi cadrà sulla politica estera ed il rifinanziamento delle missioni
- Prodi cadrà e non mangerà il panettone (Natale 2006)
- Prodi cadrà sull'Afghanistan
- Prodi cadrà in primavera (2007)e ci sarà un governo balneare
- Prodi cadrà entro l'estate e bisogna tornare a votare
- Prodi cadrà presto e io tornerò a Palazzo Chigi
-Prodi cadra' perche' ho almeno 10 senatori pronti a non votare la fiducia
- Prodi cadrà sulla finanziaria (2007)
- Prodi cadrà sul welfare
- Prodi cadrà ci sono molti senatori di csx che passeranno da me
- Prodi cadrà .....
- Prodi cadrà .....
- Prodi cadrà .....

E voi, piccoli lobotomizzati azzurri, gli credete ancora?
Un consiglio: fatevi visitare da uno bravo.

Anonimo ha detto...

A PARTE DE LE OFESE CHE MEJO LE DICCI A TU SORELLA, CHE DA CERTE PARTI CE STANO TANTI CO’A ZACHERA SUTICIA ARTRO CHE ER NANNO! E CHE LOBBOMMOTISATI ERENO E LO SONO ANCO OGI QUELI CHE DICEVENO VIVVA BAFONE! CHE PIU’ LOBOMOTIZISATI DE ACCUSSI’ NUN SE CAPISCE.
IO NUN ME VOJO METTE A DISCUTE CHE NUN STO DA NESUNA ZONA DE ‘A POLITECA, MA VEDDO CHE LECCOSE COME VANO MALLE OGI NUN SO’MMAI’NDATE. NUN TE PARE?
E VENEMO AR TEMMA DE A DISCUSIONE CHE E’ QUELO CHE MI SO’ROTO LI COJ … BIP ...
E SUQQUESTO CIA RAGGIONE! CHE PARE CHE BERLOSCONE CIABIA LA SFERRA DE CRISTALO E CHE ‘NVECE NUN CHE CIA’ AZECATO MANCO UNA VOLTA.
MO’ CASCA. TUTI ‘MPENSIERITI CHE SE CASCA DA ER QUINTO PIANNO SE FAMMALE! ALORA TUTTI ACORE CO ER TELLONE DE LI POMPPIERI. E ‘NVECE CHE CIA’ FREGATI CHE SAREGGE SEMPRE A QUARCUNO.
BERLOSCONE JE BBUTTA 'E BUCCE DE BANNANA MENTRE CHE PASA, MALLUI LE SCANZA TUTE.
MO’ SATACA A AR SORCREMENTE, MO SATACA A ZI’LAMBERTO, MO SATACA ALA MONTARCINA CONSERVATTA IN FRIZZERE, MO SATACCA A TUTI LI SANNATTORI AVVITE CHE BELESSEMPIO DIDDEMMOCCRAZZIA!
E ALORA ME DOMANNO. ZI’ BERLOSCO’ MA QUANNO CHE LO CE LEVAMO DA LI COJ … BIP ... !?
E ORALLUI CE DDICE CHE CE LOLLEVA DA LI …ARIBIPPE ... A GENARO CHE NOI LO STAMO A ASPETA’ SE E’ DAVERO VERO!
TANTI SALLUTI ATTUTTI E UN SALLUTTONE A MUROMME.

Anonimo ha detto...

Dalla DEMOCRAZIA all’OLIGARCHIA
(LA TERZA REPUBBLICA)
-Un fascismo mascherato con il vestito della democrazia
Via libera al Senato
decisivo il voto
dei senatori a vita
La terza fiducia alla legge finanziaria incassa i sei si' dai senatori a vita come gia' successo ieri per le prime due fiducie e risultano decisivi anche oggi. [...]
Assente solo Sergio Pininfarina. Hanno votato a favore Giulio Andreotti, Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro, Rita Levi Montalcini, Emilio Colombo, Carlo Azeglio Ciampi. La terza fiducia al governo sulla Finanziaria è stata votata da 163 senatori, 157 i voti contrari.

Sbaglio, o il Presidente Napolilitano disse a Prodi che per la fiducia avrebbe richiesto il
requisito indispensabile di una
maggioranza politica?
E visto che la maggioranza politica non c’è, che cosa intende fare il Presidente?
Aspettiamo i FATTI che confermino le sue parole.

Anonimo ha detto...

Leggi sbagliate,
il Quirinale
non ne può più

Prima il decreto che cacciava Angelo Maria Petroni dal Cda Rai: provvedimento bocciato sia dal Tar che dal Consiglio di Stato. E poi quello sul generale Roberto Speciale [...]
bocciato dal tribunale amministrativo. Certo, al Quirinale fanno notare come si tratti di provvedimenti sui quali il presidente della Repubblica non è mai intervenuto nel merito. Insomma, s'è limitato a controfirmare, almeno quello su Speciale. A controfirmare però atti che poi sono stati smontati persino dal Tar. Sul Colle se ne rendono conto ed è ormai chiaro che Giorgio Napolitano non sia più disponibile a mettere la firma su altri testi che possano presentare un minimo dubbio.
Così sul decreto sicurezza il presidente della Repubblica s'è fatto sentire preventivamente: «C'è un errore»
...modifiche, con sbaglio, sono state autorizzate dal Consiglio dei ministri presieduto per l'occasione da Clemente Mastella, il Guardasigilli, ovvero dal ministro principe in materia.
...E neppure si capisce come sia stato possibile che il presidente del Senato, Franco Marini, la seconda carica dello Stato, abbia dichiarato ammissibile un testo che era palesemente sbagliato, con un riferimento normativo inesistente. ... ????????!!!!????

Anonimo ha detto...

RIDATECI IL MAGO DI ARCELLA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
IL MAGO DI ARCORE E' UN PO' APPANNATO

Anonimo ha detto...

"Si tratta soltanto di annunci. Mi pare che siano mosse disperate. Il governo oggi raccoglie soltanto il 25% dei consensi nel paese. Ha perso la metà dei consensi che aveva al momento della sua instaurazione. Sono mosse disperate. Il ministro dell'Economia non ha dato il suo consenso su misure di questo genere. Ci dica dove va a prendere i soldi". Così il senatore Lamberto Dini, in una intervista al giornale Radio Rai commenta le indiscrezioni sulle iniziative che il governo potrebbe prendere sul fisco e l'economia per rilanciare la coalizione. "Mi pare che l'intenzione sia di dare con una mano e di riprendere con un'altra. La Finanziaria non è nelle condizioni da sopportare sgravi fiscali per miliardi e miliardi di euro".

Alla domanda se condivida la risposta di Prodi contro la "spallata" di Berlusconi, che secondo il premier metterebbe il paese in uno stato dannoso di inquietudine, il leader dei liberaldemocratici risponde così: "Questa sembra essere la dichiarazione di una persona che pensa che solo lui possa guidare il paese e quindi è una pretesa che mi pare assurda. L'opposizione fa il suo lavoro e il governo faccia il proprio. Il proprio è per ora soltanto perdita di consensi". Il ventilato ingresso di nuovi senatori dell'Unione a Palazzo Madama potrebbe essere in grado di cambiare i rapporti di forza tra maggioranza e opposizione? "Al Senato- risponde l'ex premier- i numeri non ci sono quindi la coalizione non ha una maggioranza. E' oggi minoranza".

Secondo Dini l'ipotesi di nuovi ingressi di senatori dell'Unione è qualcosa di incerto che va poi verificato. Per il resto, ribadisce: "Il governo non ha i numeri in Senato per governare è questo che oggi noi diciamo. Poi vedremo. Nei prossimi giorni, nelle prossime settimane indicheremo noi quali pensiamo essere le misure di cui il Paese ha bisogno per riprendere il suo cammino e superare il declino. Non è con la redistribuzione che si supera il declino. Il declino si supera rilanciando l'economia".

Anonimo ha detto...

dal Corriere
E Dini vuole il «governo del pareggio»
Il leader dei liberaldemocratici guarda a gennaio e pensa a un governo istituzionale
Lo spettacolo offerto giovedì al Senato dalla maggioranza è stato per Dini l'ulteriore prova che «serve un governo istituzionale». Il leader dei Liberaldemocratici è ormai convinto che «a gennaio bisognerà voltare pagina per evitare il declino e superare l'emergenza in cui versa il Paese che «andranno coinvolte forze politiche, imprenditoriali e intellettuali, in una nuova stagione di intenti»: «Perché quando la casa brucia, tutti devono aiutare a spegnere l'incendio». La scelta di Dini non è maturata per le avances di Silvio Berlusconi, piuttosto è l'epilogo di un ragionamento iniziato nel 2006, subito dopo il voto, quando — inascoltato — invitò il centrosinistra a meditare sull'esito della sfida nelle urne.
D'altronde le difficoltà del Professore sono evidenti, se persino il suo più fedele alleato del momento, Clemente Mastella, qualche giorno fa ha affermato che «alle elezioni per il Senato abbiamo perso con uno scarto di 400 mila voti»: «Perciò, diciamo la verità, è irregolare che a palazzo Madama noi siamo maggioranza».
«Dopo le elezioni sbagliammo a sventolare il programma senza capire che 24 mila voti di scarto non sarebbero bastati per governare, e che avremmo dovuto assumere un'iniziativa».
E se è vero che sarebbe stato ragionevole nel 2006 prendere atto del voto e varare il governo del pareggio, a maggior ragione ora questa ipotesi è in campo »

maurom ha detto...

Grazie Zeus per il tuo romanesco garbato e per la "fedeltà" al blog anche in periodo festivo.

Purtroppo c'è ancora chi odia a tal punto il Berlusca, che non riesce a vedere lo sfascio di questo governo.
Anch'io sono convinto che il 2008 sarà l'anno della (ri)caduta di Prodi.

Anonimo ha detto...

a MAUROM
Ti ringrazio e ti invio i migliori auguri.
A zi'Romano il meirtato ... scivolone!
Zeus

Anonimo ha detto...

"Poco coraggio sui conti"



ore 18:03
Gli ispettori del Fondo monetario internazionale, che a gennaio saranno a Roma, anticipano le loro valutazioni: "Si corre il rischio di non centrare la riduzione di spesa prevista per il 2008. Si poteva sfruttare meglio la ripresa". Visco fa spallucce: "Rilievi già sentiti"
"Sarebbe servito più coraggio per affrontare le sfide che l'Italia ha davanti nel 2008". Così fonti dell'Fmi interpellate dall'Ansa a Washington, commentano la manovra economica appena varata dal governo. In particolare, secondo quanto si apprende, il riferimento dei tecnici del Fmi è all'alto indebitamento ancora presente nei conti pubblici italiani, anche alla luce della volontà espressa dal governo di voler sostenere i salari. Secondo l'organizzazione con sede a Washington l'Italia avrebbe avuto così la possibilità di "sfruttare al meglio la ripresa in atto". Secondo gli esperti nel prossimo anno l'Italia ha davanti una doppia sfida: sostenere i salari, e, nel frattempo, proseguire sul fronte del risanamento sfruttando anche la "buona ripresa in atto". Sarebbero queste, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Agi, le prime valutazioni sulla manovra economica da parte degli ispettori del Fmi.

da il Giornale

Anonimo ha detto...

CASCA? SI, CASCA. NO, NON CASCA.
QUANTO SCOMMETTI? IO DICO CHE CASCA! MACCHE' ...
«Finché c’è Rita c’è speranza». Di tanto in tanto, in prossimità di un voto thrilling in Senato, questo sms torna a circolare tra i parlamentari dell’Unione. Un’invocazione alla presenza salvifica della Levi Montalcini e, se necessario, degli altri senatori a vita. Spesso decisivi, come nella serie di votazioni «natalizie» su Finanziaria e welfare.
...
Certe volte, poi, gli arzigogoli parlamentari non bastano. I senatori battono cassa e bisogna accontentarli. Meno male che nella Finanziaria si trovano soldi per tutti: 20 milioni di euro per assunzioni di precari cari ai comunisti, 32 milioni per lisciare il pelo ai sempre utili senatori eletti all’estero, sconti benzina agli altoatesini per blindare i tre voti della Svp.
...
Miracolo quotidiano
...
Ogni giorno un bollettino medico per fare la conta dei presenti. Due mesi fa, durante il voto sul decreto fiscale, Sergio Zavoli colto da un’improvvisa e violenta emorragia dal naso è stato costretto a votare con la testa piegata all’indietro e il fazzoletto sul naso. La presidenza aveva negato la sospensione dei lavori e il senatore ulivista non poteva proprio assentarsi. E allora tamponare, senatore, tamponare...

Anonimo ha detto...

Bordon: "Sì, la maggioranza è morta"

Willer Bordon, che da tempo ha annunciato le sue dimissioni per il 16 gennaio e ha anticipato la «sentenza» emessa poco prima di Natale da Lamberto Dini. Per Bordon è necessario un governo che, grazie a una «momentanea sospensione della competizione bipolare», vari la riforma elettorale, il regolamento parlamentare e la modifica della Costituzione garantendo un premierato più robusto e stabile. Dopo di che, tutti alle urne.
Il bipolarismo malato ha creato coalizioni che non riescono a governare ed è sfumata pure l'illusione che l'amalgama potesse essere un accordo programmatico di 280 pagine. Prodi, nelle condizioni date, ha governato bene. Ma così non si può andare avanti. E come me la pensa la gran parte dei senatori della maggioranza».
E allora?
«E allora si va a votare.

DA IL TEMPO

Anonimo ha detto...

CARO ZI’LLAMBERTO E CARRO UILLIBORDO
CARRI TUTTIEDDUE
CHE QUANNO CHE UNO DICCE UNA COSA, SPECCIE ‘NA PINIONNE ‘MPORTANTE DE’’APOLITTECCA COMME QUESTA, NUN DEVE POI QUANNO CHE RIVA ER MOMMENTOGGIUSTO FASSE COJONA’!
GIUSTO?
CHE SE DICHI CHE STA COSA, COME STO’GOBBIERNO VA MALLE E CHE NUN COMPICIA NNIENTE E CHE FFA’ TANTI CASINI E CHE NUN LO VOLE PPIU’ NESUNO, ALORA:
CHE QUANNO CHE RIVA ER MOMMENTO CIA RIDAI ER VOTTO AFFAVVORE I CASI SON DUE
-OSSEI UN BURATINO
-OSSEI UNINCOSCIENTE, CHE VEDDI CHE E CCOSE VANO MALE E POI TE FREGA NIENTE
-OSSEI UNO STR …BIP
E QUINNI SO’TTRE.
CHE ALORA E’LORA DA FALLA FINITA ADDI’ CHE TUTTO VAMMALE E POI LA FINE CE VOTI CHE FAI 'AMARRIONETA.
SPERAMO DA FALLA FINITA.
E CON QUESTO VI SALUTTO E MI DICCHIARO IL VOSTRO AFF.MO AMMICO

Anonimo ha detto...

Nonostante la invidiabile pazienza di Prodi e la sua gommosa adattabilità alle circostanze, il governo resta gracile come un bambino tisico.

Non passa giorno che schegge impazzite della maggioranza non si agitano come elettroni irrequieti, smaniosi di far crollare il friabile edificio di una maggioranza che ormai si tiene con lo sputo. Dini non vede l'ora di darsela a gambe, Bordon e gli altri peones giocano ormai una partita tutta individuale, e poi resta il problema del Senato dove il governo deve vedersela con il raffreddore di uno degli ottuagenari senatori a vita. Queste non sono condizioni normali, sono le condizioni di un trapezista e un governo non è il circo. In un paese meno equilibrista del nostro avrebbero già varato un governo istituzionale per fare riforme urgenti e uscire dal guado. Forse è arrivato il momento di essere più saggi, forse è il caso di volere un po' più di bene all'Italia e meno alle proprie sorti politiche. Alla lunga il circo mette malinconia.

Anonimo ha detto...

Per favore riportate Prodi sulla Terra. Evidentemente deve avere perso contatto con la realtà. Quello che ha descritto nella sua conferenza di fine anno è un mondo fantastico, degno più di Walt Disney che di uno statista. Ma l’avete sentito? C’è l’Italia che cammina, le emergenze ormai finite, le famiglie aiutate, la politica moralizzata, la criminalità sconfitta. Mancano solo Pippo, Pluto e Paperoga e poi il fumetto è completo. Poffarbacco, che volete di più?

Viviamo nel migliore dei mondi possibili, probabilmente. Peccato che nessuno, tranne Prodi, se ne sia accorto.
Il premier, del resto, l’aveva detto che voleva prendere il volo. L’ha fatto. Sul serio. Ha tagliato i fili dalla Terra, e ora come una mongolfiera impazzita vaga per l’iperuranio: non sente più la forza della gravità e nemmeno la gravità della situazione. Di lassù si vede tutto perfetto: i conti pubblici migliorano, i salari crescono, i treni arrivano puntuali, Rita Levi Montalcini ha vent’anni e Dida è un ottimo portiere. Serve altro?
...
Forse sì, servirebbe un premier con i piedi per terra, se non chiediamo troppo. Perché qui i casi sono due: o fa entrare nel mondo dei fumetti anche noi, o scende di nuovo fra i comuni mortali. Perché, come tutti sanno, nessun problema si può risolvere con la rimozione.
A meno che non sia la rimozione del medesimo Prodi, che dopo averci dilettato con la conferenza di fine d’anno potrebbe fare un passo avanti, finalmente con un po’ di realismo. Potrebbe fare la conferenza di fine danno.
da il Giornale

Anonimo ha detto...

COSA PREVEDE L'ACCORDO - In base all'accordo siglato a Tripoli, sei unità navali della Guardia di Finanza - tre guardacoste e tre vedette - saranno cedute temporaneamente alla Libia per effettuare «operazioni di controllo, ricerca e salvataggio nei luoghi di partenza e di transito delle imbarcazioni dedite al trasporti di immigrati clandestini, sia in acque territoriali libiche che internazionali». A bordo equipaggi misti con personale libico e personale di polizia italiano, che si occuperà anche di addestramento, formazione, assistenza e manutenzione dei mezzi. L'accordo prevede anche che l'Italia si impegni a cooperare con l'Unione Europea «per la fornitura di un sistema di controllo per le frontiere terrestri e marittime libiche, al fine di fronteggiare l'immigrazione clandestina».

Sbaglio, o quando un accordo analogo fu stipulato dal governo precedente
SI GRIDO' "AL RAZZISMO!"

Anonimo ha detto...

IL GOVERNO DEI LAVORATORI

Tasse sempre più alte: la scure
di Visco s’abbatte
sugli stipendi di dicembre
Centinaia di segnalazioni ai consulenti del lavoro, scenate agli uffici personale delle aziende e telefonate di protesta ai giornali. E la causa di tutto sono le buste paga di dicembre. Che sono sempre state basse, ma che quest’anno hanno deluso le aspettative di molti. Il motivo è più o meno lo stesso per tutti: il temutissimo conguaglio fiscale si è fatto sentire più del solito, con riduzioni del «netto in busta» superiori a quelle degli anni scorsi.

E sulla causa gli addetti al settore hanno pochi dubbi. «Questa situazione è figlia della riforma contenuta nella Finanziaria 2007»
Un «effetto domino - spiega De Luca -, nel senso che la busta paga di dicembre compendia tutte le situazioni maturate da gennaio. Quindi se nei mesi scorsi non ci siamo accorti più di tanto del nuovo sistema, in fase di conguaglio i nodi sono venuti al pettine».

Anonimo ha detto...

A MAUROM
AUGURI DI BUON ANNO
ZEUS

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)