“In qualunque altro Paese democratico un uomo politico indagato in una ventina di procedimenti che copre quasi l’intero codice penale non potrebbe essere eletto capo dello Stato”.
Dice Concita De Gregorio sull’Unità (12 aprile).
La De Gregorio si richiama alla grande e nobile tradizione per cui l’avversario politico va indagato almeno con una ventina di procedimenti che coprano quasi l’intero codice penale: Bukharin – che ai suoi tempi, su istigazione di Lenin, aveva avuto una mezza idea di fare il capo dello stato Sovietico - nel 1938 nei cosiddetti processi di Mosca fu condannato anche per essere stato una spia dei giapponesi (trattasi di suggerimento per i pm milanesi). (l'Occidentale)
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