lunedì 25 giugno 2007

Destra e sinistra, pari (non) sono. Paolo Guzzanti

Sono molto soddisfatto. La questione della destra e della sinistra ha generato un dibattito e un putiferio. Ho letto tutto e ho trovato sempre intelligenti anche le cose che non condividevo.
Adesso cerco di spiegare meglio quel che cerco mettendo zizzania. Cerco di far saltare la diga delle parole e far vincere la piena delle idee e della libertà.
Sì, fra liberalismo e socialismo c’è antitesi. Ma ormai sui libri vecchi e ammuffiti. Il socialismo è morto, mentre il corpo del comunismo mondiale è ancora lì che opprime a Cuba, in Venezuela (fase iniziale del bossolo), in Corea del nord, Cina, Vietnam, frazioni di Africa.
E poi c’è l’illiberalismo strutturale del mondo islamico che per definizione è nemico della libertà individuale e che vorrebbe la pelle sia di Magdi Allam che di Salman Rashdi.
Io ho sempre pensato che in Italia la sinistra è immangiabile e improponibile perché è ad egemonia comunista, post comunista e para comunista e io provo per il comunismo la stessa tenerezza che provo per il nazismo.
Ma la sinistra si trincea dietro idee e propositi “buoni” (a chiacchiere). E tradizionalmente, caro Ursus, la sinistra è per definizione progressista e la destra per definizione conservatrice.
Non è naturale che la destra sia progressista e la sinistra conservatrice.
MA è esattamente quel che accade in Italia dove la sinistra è reazionaria, tutela gli interessi dei super garantiti e opprime quelli dei non garantiti, vuole imporre tasse (mentre tradizionalmente dovrebbe essere la destra a volere più tasse e i cordoni della borsa stretti) e stritola chi lavora.
Allora, mi sono detto, visto che quel che accade in Italia è innaturale, rovesciamo il tavolo.
Diciamo che noi, oltre ad essere la destra dei principi liberali, siamo anche la vera sinistra che in Italia non c’è e che non nascerà mai per la tara comunista.
Ho pensato (da anni: una volta ne discussi a brutto muso con D’Alema): scippiamogliela.
Dicono che loro sono di sinistra perché sono buoni?Ma noi siamo più buoni.Noi vogliamo la felicità di tuttiperché vogliamo la felicità di ciascuno.
Ma qui saltano su a piripicchio le allergie parolaie: “Io di sinistra? Mai! piuttosto la morte”.E lì fiscHi e pernacchie.
Errore: noi vogliamo sottrarre alla sinistra i suoi gioielli, le sue parole che nella sua bocca sono bugiarde ma che nella nostra diventano vere.
Veltroni ha capito da un pezzo tutto ciò: ha capito che per fare una sinistra bisogna lavarla con l’acido muriatico dal comunismo. Ne è convinto. Chi pensa che bari, sbaglia e sbagliando farà prendere una cantonata anche agli altri.
Pensare che il nemico, l’avversario sia sempre un pezzo di merda in malafede, è stupido e non porta da nessuna parte.
Controprova: avete vsto il nostro idolo Sarkozy?Ha imbarcato nel governo i più bei fichi del bigoncio socialista e due o tre ministre arabe e africane, fra cui la mia passione sfrenata, che è Rashida Dati, già portavoce di Sarkò ed ora ministro della Giustizia.
In Italia la tradizione di destra è inquinata dalla questione fascista.
E dico inquinata perché il fascismo fu un fenomeno di SINISTRA (Lenin ADORAVA Mussolini e Mussolini ADORAVA Lenin e persino Stalin, cui voleva lasciare, negli ultimi giorni di Salò, tutto il patrimonio della RSI: lui che con la bandiera rossa aveva guidato la settimana rossa per non far partire le tradotte e le navi che portavano i soldati alla guerra di Libia) emigrato scomodamente a destra ma sempre portandosi dietro un rancore profondo per la borghesia, per i valori della borghesia, puntando sempre su un’Italia proletaria e in divisa che era la proto-copia della vagheggiata e successiva Italia comunista.
La maggior parte dei fascisti passarono nel Pci (Zangrandi e il lungo viaggio attraverso il fascismo),le Case del fascio diventarono Case del Popolo ela Romagna nerissima diventò la Romagna rossissima.
Che voglio dire?
Che il fascismo non è un buon esempio per la destra, anche senza scomodare la guerra demenziale con i nazisti (alleati con i comunisti fino all’Operazione Barbarossa), la pugnalata alla Francia già sconfitta e via discorrendo. No, nulla che venga dal fascismo è per me buono per il futuro, tranne una lezione: che quando la democrazia affoga nel suo stesso pantano, emergono uomini forti con idee ancora deboli, mentre noi amiamo le idee forti e nette fin dall’inizio: verità, libertà individuale, trionfo dell’individuo singolo, affermazione potente e vincente dei valori della Borghesia, vittorie dell’Occidente sulla barbarie, vittoria della democrazia parlamentare sulla tirannide comunque si chiami.
In Italia non ci sono veri conservatori perché c’è poco da conservare (salvo la famiglia allo sfascio) e tutto da riformare.
Dunque siamo riformatori rivoluzionari, e per questo siamo concorrenti diretti nei confronti della sinistra e dobbiamo strappare alla sinistra il pane che mangia,la terra su cui cammina,le parole dalla bocca,dobbiamo sfiancarli,disorientarli,zittirli,sostituirli,annientarli sul piano idealee della forza della morale.
Maria Venera, Fabrizio, amici, non arrampicatevi sugli alberi.Noi siamo la destra perché siamo talmente liberi da rubare anche la sinistra come la secchia rapita.Noi siamo così giocosi che possiamo far fare le capriole ai nostri avversari nel rigor mortis, noi ridiamo e loro bestemmiano e insultano.Se invece noi bestemmiamo e insultiamo, siamo perdenti.
Noi siamo meglio di loro.Noi siamo più buoni,più generosi e quasi semprepiù colti e intelligenti di loro,e abbiamo valori più fortie l’onestà sulla fronte e negli occhi.
Non abbiate paura delle parole,non abbiate paura mai.Noi siamo qui per fare la Rivoluzione Italianae io per aiutarvi a vincerla.

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