sabato 23 giugno 2007

Le querele del compagno C. il Foglio

Consorte non è Greganti.
Il ruolo di capro espiatorio non gli si addice.

Quella che oppone l’attuale presidente dell’Unipol, Pierluigi Stefanini, al suo predecessore Giovanni Consorte, sembrerebbe una bega aziendale, anche se dai toni inusitatamente aspri. Dopo il fallimento della scalata di Unipol alla Banca nazionale del lavoro, com’è noto, Consorte, che ne era stato l’anima, fu estromesso dalla presidenza della compagnia assicurativa rossa. Il nuovo presidente insistette perché si dimettesse anche da dipendente dell’Unipol e approfittò delle sue condizioni di salute per costringerlo ad accettare il diktat. Questo almeno sostiene Consorte, che ha denunciato Stefanini per violenza privata, reato derubricato dalla magistratura bolognese, che ha dovuto aprire un fascicolo sul caso, a estorsione. Il caso in sé sembra delimitato a una controversia aziendale, ma è abbastanza evidente che il comportamento non acquiesciente di Consorte, che non accetta di fare, assieme al suo ex vice Ivano Sacchetti, il capro espiatorio di una vicenda complessa e tutt’altro che esaurientemente chiarita, potrebbe avere conseguenze che vanno ben al di là della compagnia bolognese. La scelta di partecipare alla scalata bancaria, che naturalmente non è affatto un reato, fu assunta ripetutamente in vari organismi collegiali sia della compagnia sia dei suoi principali azionisti, che sono le grandi cooperative di consumo. Tutti sanno che senza un appoggio politico non si sarebbe arrivati ad assumere queste decisioni, com’è peraltro confermato dalla testimonianza di Antonio Fazio sui colloqui che aveva avuto con dirigenti dei Ds. L’idea di ridurre tutto, almeno nel discorso rivolto ai militanti, in una scorribanda spericolata dovuta all’imprevidenza, nel migliore dei casi, di Consorte, avrebbe potuto reggere, e a fatica, soltanto in presenza di un atteggiamento remissivo e di fatto omertoso del diretto interessato. Ma Consorte non ci sta a lasciar passare l’idea che l’Unipol, le cooperative di consumo, il loro partito di riferimento fossero vittime innocenti delle sue scelte solitarie. Si attendono le prossime puntate.

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