mercoledì 20 giugno 2007
Le notorie scempiaggini sullo scempio di Noto. Carlo Stagnaro
Lo scrittore Andrea Camilleri, con la cooperazione di Giovanni Valentini e della Repubblica, si è lanciato contro la ditta texana Panther Eureka, colpevole di voler cercare "petrolio" (in realtà gas, ma Camilleri e Valentini non se ne sono accorti, o non conoscono la differenza, oppure fanno finta di niente, o tutte e tre le cose) nella Val di Noto. Camilleri ha scritto un accorato appello su Rep, grazie al quale sono state raccolte oltre 70 mila firme contro le trivelle. Intervistato dallo stesso quotidiano, lo scrittore siciliano proclama: "mi sono battuto come Montalbano". Minchia. Camilleri e Valentini hanno tutte le ragioni, nell'universo parallelo in cui vivono. Nel nostro mondo, invece, hanno torto marcio, perché o non conoscono le cose di cui scrivono (legittimo, per carità) oppure le sanno e raccontano balle. Tranquillizzatevi: il barocco siciliano non è a rischio. Lo è solo la potenzialità della Sicilia come terra d'idrocarburi. Ne ho scritto in una lettera aperta, grazie all'aiuto e all'assistenza di un rude perforatore che ha guidato la mia mano nel vergare battutacce da bar, volgari e irriverenti, che io mai mi sarei sognato di fare ;-)
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