domenica 26 agosto 2007

Meno fandonie per tutti. Claudio Borghi

Caspita che notizia! Nel 2007 sono state pagate più tasse! Attendiamo con ansia altre sorprendenti novità tipo che in inverno fa freddo o che la maggioranza al Senato è risicata. Lo sanno anche i sassi che la Finanziaria di quest'anno ha aumentato le tasse anche ai defunti, ma la propaganda non dorme mai, quindi fiato alle trombe e via con una serie di dichiarazioni lesive della dignità dei cittadini.
Come può Prodi dire che le aliquote non sono aumentate? Le sue tasse sono entrate in vigore il primo gennaio e il confronto del gettito si fa 2007 contro 2006. Macché, conviene far credere agli italiani che è merito della fantomatica lotta all'evasione, magari mentre sono impegnati a svuotare la cassetta della posta, gonfia delle bollette di bentornato, ci credono anche e si arrabbiano meno. Una delle differenze tra Prodi e Berlusconi sta probabilmente qui: in una delle sue famose frasi in campagna elettorale il leader di Forza Italia disse di rifiutarsi di credere che la maggioranza degli italiani fosse così, diciamo, «ingenua» da votare Prodi, perché li stimava; il premier, invece, evidentemente di questa cosa ne è convintissimo, perché solo uno che pensa che gli italiani siano una massa di, diciamo, «ingenui» può sperare che si bevano simili panzane.
Guardiamo un po' i numeri e scopriamo che l'Irpef è cresciuta del 17%, ebbene, dato che la stragrande maggioranza di questa imposta viene pagata dai lavoratori dipendenti (circa l'80% del gettito totale) appare palese come la lotta all'evasione c'entri come i cavoli a merenda: le tasse in più sono state come sempre pagate da chi già pagava prima, dipendenti, pensionati e autonomi ligi ai loro doveri, a cui si aggiungono per contorno le imprese che hanno beneficiato nel 2006 di un anno eccellente e probabilmente non ripetibile. L'Irpef è più alta per tutti, anche per i redditi più bassi, e il fatto che siano stati aumentati gli assegni familiari è una misura compensativa, ma che viene contata come spesa, non come riduzione di imposta, che di fatto cresce, con sommo gaudio di Visco & C. Gli effetti di questa spremitura sono evidenti: il prodotto interno lordo ha smesso di crescere, e quando in un Paese fermo e spaventato aumentano tasse e spese improduttive c'è da preoccuparsi: alla prima recessione potrebbe capitare il disastro.
Speriamo per il bene di tutti che ciò non accada ma mettiamoci il cuore in pace: questo nuovo «tesoretto» è stato pagato dai soliti noti, quelli con lo yacht e la holding in Lussemburgo vivono come prima, gli autonomi che se pagassero tutto chiuderebbero continuano a lavorare e i pensionati che arrotondano lavorando in nero sono sempre quelli. Solo Valentino Rossi, nonostante la velocità è stato preso: ma vogliamo scommettere che se sarà trovato colpevole le tasse le dovrà sì pagare, ma all'Inghilterra? Nel frattempo noi ci dobbiamo accontentare di Prodi che promette meno tasse per tutti: ci accontenteremmo di meno fandonie, sarebbe un ottimo inizio.

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