E’ notevole la differenza fra la manovra di quest'anno, che procede in modo stanco e rinunciatario, e il baldanzoso approccio di quella scorsa. Allora il governo Prodi la fece precedere da un decreto fiscale che tassava pesantemente gli immobili, stabiliva norme di schedatura di tutti i movimenti bancari e conteneva anche alcune liberalizzazioni, che apparivano come un segnale di guerra contro le corporazioni. Poi venne la Finanziaria lacrime e sangue da 32 miliardi, fitta di dure, punitive soluzioni fiscali in abiura di tutto ciò che aveva fatto Giulio Tremonti.
Quest'anno è un'altra solfa. Dovrebbe essere una Finanziaria leggera da dieci miliardi di euro, fatta un po' di extragettito da crescita economica, e un po' di tagliuzzi e risparmietti. Comunque vada a finire, comunque si metta a posto il puzzle dei dettagli, e il negoziato proporzionalista degli olivieridiliberti che tanto per far casino di maniera vogliono colorarla di un po' di ideologismo (tassazione delle rendite finanziarie e più redistribuzione della ricchezza, please), comunque vada a finire, dunque, è sempre più evidente che Romano Prodi e Tommaso Padoa-Schioppa non hanno più una linea di politica economica. Faranno piccole concessioni e diranno piccoli no, ma non decideranno nulla, sapendo di non poterlo fare. Ne verrà fuori una Finanziaria grigetta inadatta a contrastare il rallentamento congiunturale o a segnalare un barlume di vitalità politica, che non c'è più.
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2 commenti:
ORMAI SIAMO DEL GATTO
E ciai raggione!
Stamo co' 'na pressione fiscale del 43%. Ammappete!
Le imprese invece che sgavate sono aggravate (Ampliasmento della base imponibile: bel trucchetto).
Aiuto! Mi scappeno tuti li sordi de tasca. E 'ndo vanno?
Risposta - Nei fondi per la manutenzione degli eleicotteri di stato con i quali i ministri ce vanno a vede le partite e le varie competizzioni sportive!
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