Non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire. Se il governo avalla la concessione della mega-moschea di Bologna all'Ucoii - ovvero un gruppo che predica la distruzione di Israele, inneggia ai terroristi suicidi di Hamas e persegue l'obiettivo del Califfato islamico mondiale - sostenendo che non vi sarebbe il rischio di terrorismo, significa che l'Italia non ha ancora capito i pericoli che sta correndo, nascosti anche nei disegni dei burattinai in doppiopetto. Che l'Ucoii non metta le bombe in Italia lo sappiamo tutti. Ma questa certezza non basta, davanti a richieste di moschee e scuole coraniche che hanno il sapore di diktat. Forse è il caso che chi è preposto a decidere si assuma umilmente l'onere di imparare la realtà per quella che è, non la mistificazione della realtà che è il frutto degenere della malattia del relativismo cognitivo, valoriale, culturale e religioso. Si comprenderebbe, ad esempio, che il terrorismo dei Fratelli Musulmani, a cui l'Ucoii appartiene ideologicamente, usa le armi subdole della dissimulazione, del ricatto e dell'intimidazione per praticare il lavaggio di cervello ai propri adepti e ingannare i propri nemici. E' il terrorismo dei taglia-lingua che storicamente ha poi partorito il terrorismo dei taglia-gola. Ed è di questo terrorismo che dobbiamo principalmente preoccuparci perché è quello che, nel rispetto formale delle leggi e della democrazia, sta conquistando le menti e il territorio dei Paesi musulmani e dello stesso Occidente.
Quanto tempo dovrà ancora passare prima che si capisca appieno che la vera arma del terrorismo islamico non sono solo le bombe, ma ancor prima - la predicazione d'odio che viola la sacralità della vita, che inculca la fede nel cosiddetto «martirio » islamico, trasformando le persone in robot delle morte? E quale tragedia dovremo attenderci prima che si prenda atto che questa predicazione d'odio avviene all'interno di moschee gestite dai Fratelli Musulmani, dai wahhabiti, dai jihadisti e dai fondamentalisti islamici dalle sigle più disparate? I Paesi europei, quelli che ci hanno preceduto sul piano dell'accoglienza indiscriminata degli immigrati e che hanno in passato accordato di fatto piena libertà di azione agli estremisti islamici, oggi hanno compreso la centralità della predicazione d'odio nella filiera che poi sfocia negli attentati terroristici veri e propri. L'Italia continua a voler fare eccezione. Ci siamo innamorati dell'Ucoii assumendo il suo presidente nella Consulta dell'Islam in seno al ministero dell'Interno, ci siamo innamorati del velo islamico elevandolo a simbolo di moralizzazione della società italiana «depravata», ci siamo innamorati delle moschee al punto da regalare i terreni e i soldi affinché possano costruirle gli estremisti islamici. Che dire? In una società che difende l'eutanasia, il nostro governo sembra deciso a suicidarsi legandosi al cappio delle moschee dell'Ucoii. (Corriere della Sera)
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