sabato 19 gennaio 2008

Così scrivon tutti. il Foglio

Il giornalista automatico contro le nomine politiche, ma a intermittenza

I principali quotidiani hanno pubblicato, a commento delle vicende che hanno coinvolto Clemente Mastella, un articolo intitolato “Così fan tutti”. Da angolazioni non troppo diverse, si moraleggia contro il vezzo dei politici di lottizzare i posti di sottogoverno. Qualcuno sospetta che il problema non sia nelle inclinazioni pervasive della classe politica, ma nel sistema, senza però approfondire questo fondamentale aspetto. Se settori fondamentali, dalla sanità ai consorzi di sviluppo, alla magistratura, sono di controllo pubblico, è inevitabile che le nomine dei vertici siano di origine o politica o corporativa. Chi ha la responsabilità istituzionale può decidere di sottrarsi al patteggiamento, ma si potrebbe ricordare che quando qualcuno lo ha fatto, per esempio Letizia Moratti a Milano, ha dovuto fronteggiare critiche politiche e attacchi giudiziari, senza che i censori del “così fan tutti” trovassero il tempo o la voglia di difenderla. L’alternativa presentata come “professionale” è in realtà corporativa, o meglio di lottizzazione politico-corporativa, come dimostra l’esempio della giustizia. Il Csm non riesce a completare i quadri di direzione degli uffici giudiziari per l’incrociarsi dei veti e delle richieste delle diverse correnti della magistratura associata, che forse, applicando il teorema in voga, configurano il reato di concussione. Se l’esempio non basta, si può esaminare il caso dei concorsi nelle università, in modo che, quando si parla di “tutti”, si sappia che questi non sono solo i politici, che almeno ogni tanto sono giudicati dagli elettori.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

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RAVENNA - Ad accogliere il presidente del Consiglio Romano Prodi, che è intervenuto presso la Camera di commercio di Ravenna per un convegno, un centinaio di manifestanti che lo hanno contestato. Fischi e urla hanno accompagnato l’arrivo del premier; tra i manifestanti le bandiere di Alleanza nazionale, Fiamma Tricolore, Lega Nord, Azione giovani, Udc e la Destra. Tanti anche i cartelli contro il presidente "Governo Prodi servo delle banche", "Via Bassolino, via Pecoraro Scanio, via tu" e "Romano sii ’clemente’, vai a casa veramente".
dal CORRIERE

Anonimo ha detto...

L'annullamento della visita del Papa all'Università di Roma è un'altra durissima sconfitta per lo Stato italiano, così sfasciato da essere incapace di garantire la sicurezza del capo della Chiesa cattolica persino dentro l'ateneo capitolino. Esprimiamo al Pontefice tutta la solidarietà e tutta la simpatia possibili per questa vicenda che, ancora una volta, dimostra a quali disastrosi livelli di inaffidabilità e di incapacità sia precipitata la repubblica delle banane chiamata Italia. Dopo il disastro campano, per Prodi, Amato e compagnia cantante questa è un'altra figuraccia su scala planetaria.
LA NAZIONE

Anonimo ha detto...

EL RODEO
Oggi annamo tuti avvede er roddeo. Aho! che ce 'o sapete chi è oggi er divvo, lerroe, quelo che te fà venì li brivvidi sortanto avedello?
Oggi ce sta er sovranno 'ncontrastatto de tuti li equillibbristi de er monno.
Aho! ma che scherzamo? Nella rèna, devanti a millioni e millioni de spetatori:
granne spetacolo co zi'Romano in croppa a er toro più mato de tutti, che è comme ddì uno che se prova a sta sula sela de la politteca ittallianna.
Er torro 'nfuriato, lano fato 'nferocì i piccadores queli co le banderillias che gliele ficheno nela cropa. Nun se sa' seppoi janno ficato er pepperoncino in quarche cavità nascosta.
Che li piccatores sonno: Un certo Wartere, che sta sempre carmo, ma che sotto soto è comme laqua chetta che rovina li ponti; poi ce sta er sor Cremente, quelo che è sempre 'ncazzato come 'na scimia ma che questa vorta sta 'ncazzato abbestia; poi ce sta zi'Tonino che, anche se nun connosce bene la gramaticca italianna comme me, se 'ncazza puro lui; e ala finne vienne da le campannie de l'AggroPontinno un certo pastore, o Peccoraio, che sta a ffà la transumanza de li rifiutti de labbella Nappoli, deta pura 'a cipitalle de er suddiciume: merrito suo che li ffà onore.
Alora tariva er torro, che ce meteno in croppa zi'Romano, che se regge forte allappilio (e comme se rege! cià puro la colla soto li carzoni) e che dicce -Quanto volete scomete che amme' non me fa cascà?
Ma lu povvero zi'Roma' nunne se rende cconto che er pepperoncinno faffà ar torro sarti e girravorte da cappoggiro.
Noi stamo avvede e famo li prausi.
-Forza ziRoma'. Areggete forte. Attacchete ar tranve! ...se 'nciai de mejo!
Noi stamo tutti a vede cor fiatto sospeso.
Nu sarà mica che stavorta casca? Sarebe 'a rovina de tuta 'a nazzione! ...

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e