martedì 26 giugno 2007

Due consigli a Walter Veltroni. Christian Rocca

Veltroni potrà vincere la scommessa del Partito democratico solo se metterà nel conto l’ipotesi di perderla. Se si limiterà, invece, a presentarsi al paese come la versione contemporanea di Prodi, o come il profeta ecumenico del voler tenere tutto insieme, la scommessa sarà bella che persa prima ancora di cominciare. Certo, visto il dramma dell’altra parte, Veltroni potrebbe ugualmente vincere le elezioni, ma una volta a Palazzo Chigi non ci sarebbe alcuna differenza con il paradossale governo attuale, se non la figata di avere un premier capace di parlare di telefilm americani, di jazz e di basket Nba. Per vincere la scommessa, Veltroni dovrebbe fare una sola cosa, anzi due. E dovrebbe farle subito, domani stesso, al momento dell’accettazione oligarchica della sua candidatura. Dovrebbe dire, anzi giurare, che il nuovo Partito democratico non farà alleanze elettorali con la sinistra radicale, né con i due partiti comunisti, né con i verdi ex democrazia proletaria, né con gli ex compagni mussiani che hanno lasciato i Ds per non aderire al Partito democratico. Subito dopo, dovrebbe offrire a Berlusconi un patto tra gentiluomini: io non mi alleo con gli illiberali di sinistra, tu corri senza la Lega e le frattaglie fasciste. Una cosa da paese normale, per usare uno slogan dalemiano. Viceversa non si capirebbe la novità di un progetto politico che al momento del voto, cioè nell’unico momento che conta, tornasse ad abbracciare il passato. Questo alzare la posta per vincere davvero la scommessa, Nicolas Sarkozy l’ha definita “rupture”, “rottura”, proprio quest’anno. Tony Blair l’ha chiamata “New Labour” nel 1996. La sinistra tedesca “Godesberg Program” addirittura nel 1959, mentre era il 1947 quando i democratici americani Eleanor Roosevelt, Arthur Schlesinger e John Kenneth Galbraith lanciarono gli “Americans for Democratic Actions”.Dopo i fallimenti dalemiani, Veltroni è l’unico in grado di poter far partire una rottura italiana, malgrado finora sia stato l’emblema di una politica fondata sul democristianissimo principio del “molti amici, molto onore”. La tattica piccista del “nessun nemico a sinistra”, dovrebbe essere sostituita con il principio del “tantissimi nemici, soprattutto a sinistra”. Questo non vuol dire che Veltroni debba andare oltre la sinistra, anche perché come diceva Max D’Alema a proposito del saggio “Oltre la sinistra” di Nando Adornato, “oltre la sinistra c’è solo la destra”. Deve, però, evitare che il Partito democratico diventi la realizzazione, trent’anni dopo, del Compromesso storico, una delle stagioni più fallimentari della nostra Repubblica. Oggi il Partito democratico è il tentativo di fondere la tradizione italocomunista con quella democristiana, i due principali motivi per cui siamo nella situazione disperata in cui ci troviamo. Veltroni potrà vincere la scommessa se proverà a invertire questa direzione e se inviterà gli altri fondatori a stare con lui, oppure a presentare programma e leader alternativi. Chi ha paura che senza la sinistra illiberale non si potrà mai vincere, non si rende conto di quanti consensi si potranno conquistare altrove. E poi, come canta il filosofo di riferimento di Veltroni, non è mica da questi particolari che si giudica un leader, un leader lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia.

8 commenti:

Antonio Candeliere ha detto...

Berlusconi solo su una cosa ha ragione:Veltroni di sicuro non rappresenta il nuovo, fa politica da 40 anni.

Bruno ha detto...

Ciao, mi chiedevo se ti uniresti al blogroll dei blog cattolici. Ti lascio il link: http://posizioneautarchica.blogspot.com/2007/06/catholic-bloggers.html Grazie per l'attenzione

maurom ha detto...

Ti ringrazio della visita e dell'invito, la vocazione di questo blog è talmente ampia da comprendere tutti, ma nessuno in particolare.
La libertà e l'anticomunismo sono le mie bandiere: sono cattolico, ma anche laico perché credo più nella coscienza che nella fede.
Il mio essere cattolico si sostanzia nella difesa della libertà di culto, nel rispetto di tutte le religioni, dell'individuo e dello Stato.
Ciao Bruno e in bocca al lupo.

Anonimo ha detto...

sei anti-comunista?bene:mi aspetto di sapere cosa pensi del dittatore ex-kgb ed ex comunista putin
il tuo adorato leader lo ammira,lo apprezza,lo stima,invidia i suoi poteri dittatoriali e davanti alla stampa europea lo ha difeso negando i massacri ceceni
infine vorrei sapere cosa pensi del fatto che publitalia negli anni 80' facesse affari col regime comunista russo nel campo pubblicitario

maurom ha detto...

Adesso si fanno affari con la Cina che non mi pare un regime democratico.
Quanto a Berlusconi, di cui non riuscite a togliervi l'ossessione,
credo sia diventato amico di Putin nel vero senso della parola. Capisco che si trova in una posizione non facile e, forse perché sono proprio gli ex-amici di Putin quelli che lo attaccano con maggiore veemenza, lui lo difende.
Sono certo che se Berlusconi fosse amico di Fidel Castro, il leader maximo cadrebbe in disgrazia...

Anonimo ha detto...

balle,caro maurom,il fatto è che non sai essere obiettivo
per te la sinistra il male,e invece di rispondermi mi accusi di essere ossessionato da silvio e di essere di sinistra
peccato che entrambe le cose siano false
io sono di destra,quella di montanelli,e cerco di guardare ai fatti,non di tifare per una delle due parti come fai tu
seconda cosa:non sono ossessionato da berlusconi,il fatto è che trovo ridicolo che il maggior valore di forza italia sia l'anti-comunismo..siamo nel 2007 e in europa occidentale nessuna destra di governo o di opposizione fa un maccartismo sfrenato e volgare come quello forzista ma si occupa di problemi più attuali
voto sinistra perchè abbiamo la destra più becera d'europa,tutto qui
detto questo,ti ripeto che mi fa molta impressione non vederti replicare sui fatti che ho esposto(ho criticato contraddizioni palesi),ma accusarmi di essere di parte,il che è falso,mentre tu sei evidentemente sei un tifoso un pò confuso

Anonimo ha detto...

Bliss, condivido pienamente. Se può farti piacere sappi che c'è molta gente in giro che la pensa come noi
Ho deciso di non votare da parecchio
Vorrei aggiungere parafrasando una frase di Falcone:
«Questo modo di fare politica(mafia) non è affatto invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine.
Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.»

Anonimo ha detto...

citazione splendida,un saluto