Facciamo la tara alle cifre comunicate (vere, false, semivere e semifalse, com'è più probabile). Facciamo la tara ai trionfalismi sfocianti in parata mediatica. Facciamo la tara, infine, anche alle lezioni che neo-maestrini dalla penna rossa vorrebbero impartirci e cerchiamo uno spazio per delineare il rapporto tra primarie e luogo comune. A me pare che la consultazione di domenica ne distrugga uno e ne costruisca un altro.
Quello che ne esce a pezzi è il mito dell'anti-politica. In due giorni, stando agli organizzatori, si sono mobilitati 3.500.000 italiani: mezzo milione in piazza con Fini; 3.000.000 in fila presso un seggio volante. Cos'hanno in comune tutte queste persone? Io credo l'esasperazione contro il governo Prodi. Lo abbiamo sentito persino dalla bocca di Michele Salvati: molti dei partecipanti alle primarie sono il popolo di Grillo alla disperata ricerca di un'ultima speranza. Non dimentichiamoci, peraltro, che l'irresistibile ascesa del comico genovese ha avuto la sua impennata allorquando si è recato all'ultima festa di quello che fu il partito di Gramsci, Togliatti, Longo e Berlinguer per prenderne a calci in faccia gli eredi, al cospetto del popolo plaudente. Una parte di quel popolo, ci si può scommettere, ieri si è recato a votare Veltroni ed ora spera che al più presto il nuovo leader possa sostituire Prodi. Qualcuno pensa che così il governo si sia rafforzato. Può anche darsi, constatato il suo stato comatoso. Ma s’è creata una contraddizione che potrebbe essere mortale (e forse più di una). Per risolverla, più che buonismo servirebbe abilità politica che, assai spesso, con la bontà ha poco a che vedere: nella sostanza ma soprattutto nell'apparenza. I prossimi giorni ci diranno se Veltroni saprà essere abile, senza per questo cadere in contraddizione con la sua essenza.
Il luogo comune che invece rischia di consolidarsi è che domenica si sia svolta una grande prova di democrazia. A me pare che, se di democrazia si tratta, essa è invece imperfetta e un po’ claudicante. Non voglio fare riferimento alle ricevute di voto di "votanti multipli” (chi di tre chi di cinque) sbattute in prima pagina. Mi sembra più da gentiluomo riferirmi, invece, alla circostanza per la quale sempre più spesso - e proprio da quanti dicono di odiare il populismo - ci si appella al popolo in modo fantasioso, per poi comunicare urbi et orbi di aver raggiunto un grande risultato e di aver dato un grande contributo alla democrazia del Paese. Così, i sindacati fanno il referendum sputtanati in diretta televisiva dall'onorevole Rizzo (non certo uno di destra!); il Partito Democratico indice le sue primarie con tanto d'endorsement del servizio pubblico televisivo; Capanna, addirittura, promuove un "referendum fai da te" sugli OGM utilizzando all'uopo anche finanziamenti dello Stato.
Vogliamo dire una cosa conclusiva a tutti questi organizzatori: passi per i “grandi risultati” numerici da loro raggiunti. Ai trionfalismi ci si è vaccinati da tempo attraverso la comprensione della necessaria umiltà del fatto democratico. Ma lascino stare la democrazia. Quella rappresentativa, che regola la vita dei Parlamenti, prevede la sedimentazione del giudizio che, non a caso, è previsto si esprima alle elezioni ufficiali a scadenze regolari e non troppo ravvicinate. E' certo che la velocizzazione della comunicazione, i nuovi mass-media, i sondaggi, hanno messo in crisi la sua struttura fondamentale. E questa crisi, inevitabilmente, ha posto anche in discussione il funzionamento dei partiti e i meccanismi di selezione della classe dirigente. E' giusto, dunque, affrontare il problema e, se del caso, giungere anche a fissare nuove regole e inedite regolamentazioni. Ma finché queste non saranno approvate divenendo leggi dello Stato, i poteri pubblici dovrebbero tenersi fuori dalle sperimentazioni promosse da sindacati, partiti e uomini politici. Esse è bene che abbiano una valenza soprattutto interna e non indichino per forza, come a tutti i costi si vorrebbe, le sorti progressive della politica.
E' per questo che per me i 3 milioni di votanti per il segretario del nuovo Partito Democratico non valgono più delle centinaia di migliaia di iscritti che stanno votando in questi giorni nei congressi di Forza Italia. Non si tratta di una richiesta paradossale di quella par condicio che detesto come tutti i falsi miti. Si tratta di tener fermo un principio di democrazia: quella vera. (l'Occidentale)
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5 commenti:
CE' CHI DICE CHE A BARCACCIA ITALLIA STA BBENE E TUTTO STA PULITO PULITO RIPPIEGATO NER CASSETO COR PROFUMO DE LAVANDA.
DOPPODECHE' QUARCUNO APRE ER NOSTRO CASSETTO, QUELO DE 'A BIANCHERIA PULITA DA METTE NELLE FESTE, INZOMMA, E CHE SUCCEDE?
AHO! TE TIRA FORA 'NA CASSETTATA DE SUDICIUME, DE MUTANNE CHE PUZZENO, DE CARZINI LEZZI DE SUDORE DEI FETTONI, FAZZOLETTI MOCCOLOSI E'NZOMMA ER MEJO DE TUTTO QUELO CHE FA SCHIFO.
MA CHI SO' 'STI FIJ DE MIG ... CHE SE SO PERMESSI DA FACCE STO SCHERZO DA PRETI? NUN E' POI CHE SIENO PERZONAGGI DA POCO CONTO. GNIENTEPPODEMENO SO QUELI DEL'EUROPA CHE PRESI IN MANO STI STRACCI ABBOMINEVOLI CIANNO DETTO DANDA' A FIUME. A LAVALLI?
NO
HANNO DETTO CHE CE DOVEMO TUFFA' NOI E RIMANE' UNORA SOTTAQUA PESSE' SECURI DELLEFFETTO.
MA 'NZOMMA CE VOLETE DI' CHI SO'?
SCAPENNO FORA CERTE SIGLE STRANE. MO VE 'E DICO
COMMISSIONE UE
BANKITALIA
CORTE DEI CONTI
FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE.
E CHI SO'?
SPIEGATEMELO VOI PECCHE' IO 'NCE STO A CAPI' PIU' GNENTE.
CERTO CHE LANTIPOLITTICA E' 'NA COSA PERICOLOSA MA FRA ER FATTO CHE CE FREGHENO TUTTI LI SORDI DE TASCA CO' 'E TASSE E CI RICONTINO 'NA LENZOLATA DE BUCIE QUESTO NU' STA PENNIENTE BBENE.
OMAGGI E REVERENZE A TUTTI
-Tu hai votato per le primarie?
-E come no! Ho fatto il giro di qualche centinaio di gazebo.
-E basta?
-No, perché mi sono fatto accompagnare da un centinaio di stranieri con o senza permesso di soggiorno. Fra me e loro qualche migliaio di voti l'abbiamo rimediato! E tu?
-M'hai rubato l'idea. Anch'io ho fatto così. Altrimenti come si faceva a rimediare tre milioni di voti?
Chiaramente voi destruzzi, se si fossero votate le primarie per il partito unico mafioso del centrodestra, non avreste neppure potuto chiedere agli immigrati (clandestini o regolari che siano) di venire a votare. Loro non sarebbero venuti.
Per voi votano solo quelli che:
1) non pagano le tasse
2) hanno qualche problemino con la giustizia
3) hanno da farsi condonare qualcosa
4) sono lobotomizzati dalle tv e i giornali del berlusca.
Se non appartenete alle 4 categorie sopra descritte, allora e' ancora peggio perche' significa che siete dei poveri deficienti.
ERRORE!
-PAGO LE TASSE
-NON HO PROBLEMI CON LA GIUSTIZIA
-NON DEVO FARMI CONDONARE NIENTE
-NON MI SONO SOTTOPOSTO A LOBOTOMIA CEREBRALE
-LEGGO GIORNALI (POCO) DI OGNI CORRENTE
E ...
SORPRESA!
NON SONO NEMMENO DI DESTRA!!!
PS
DEFICIENTI SONO COLORO CHE GIUDICANO TROPPO IN FRETTA
mbe'! IO 'NSO' DE DESTRA E 'UN SO' DE SINISTRA. E ALLORA CHE PESCE SEI? DIRA' QUARCUNO.
bOH! IO TIRO A CAMPA'.
PERO' COME NON CREDEVO CHE ER SIRVIO NAZZIONALE DOVESSE ARISORVE TUTTI LI PROBBLEMI DE LITALLIA COSI' NUN CE CREDO AR TAUMMATURGO CHE ARIMESCOLA COMME FA LOSTE COR VINO UN PO' DE' POLITICI DE QUELLI BBONI E UN PO' DE QUELLI CHE FANNO SCHIFO COME QUELLI DE LA CASTA E TE RIMETTE TUTTO AR POSTO SUO.
AHO! MA CHE STAMO A SCHERZA! EQQUI ARTRO CHE 'A BACCHETTA DE HARRI POTTE CE VOREBBE!
QUANNO SE COMINCIA A DI' CHE CE STANNO DU' BROCCHI CONTRPOSTI CHE SE STANNO A ROGA' COME LI CANI 'NFEROCITI, CO' TUTTE 'E BOCCIATURE CHE CE STANNO A DA', CORRINCARO DEPREZZI E TUTTO LARTRO RESTO, VOJO VEDE CHI E' BONO A SISTEMA' STOCASINO.
E COSI' RIMANEMO SEMPRE AR PUNTO DE PARTENZA CO LITAGLIANI CHE SE DIVIDANO IN DU' CATEGORIE
-QUELI CHE LO PIJANO DE DIETRO
-E QUELI CHE TE CE LO METTANO.
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