Scusate, ma qualcuno di voi ha visto Giuliano Amato? Non vorremmo disturbare il suo placido riposo d’inizio anno, ma se qualcuno lo sente, per favore, avverta il ministro dell’Interno che in Campania c’è l’emergenza rifiuti. Poveretto, magari nessuno gli ha detto nulla: poliziotti feriti, caserme assaltate, ambulanze usate come tirassegno. Evidentemente non gli è giunta la notizia, altrimenti avrebbe fatto sentire la sua voce, seppur come sempre un po’ sottile.
Invece nulla. L’ultimo suo intervento sull’argomento risale al 28 dicembre: «Tornerà tutto alla normalità», diceva. Un’altra delle sue previsioni azzeccate. Poi silenzio totale. Del resto, si sa, l’uomo non è dotato di tempra d’acciaio: quando scoppiano gli incendi, lui si defila. Non c’è mai. Craxi? Mai conosciuto. Il Psi? Passavo di lì per caso. Lui sta al coraggio come l’Autan alle zanzare: quello che ci vuole per fare il ministro dell’Interno, no?
Per altro, nell’occasione, pare in buona compagnia. Il presidente del Consiglio Prodi s’è pronunciato ieri da Bologna, dopo la settimana bianca a Campolongo: dice che convocherà una riunione lunedì mattina. Sicuro: lunedì mattina. Ma magari anche martedì, o giovedì. Anzi no, giovedì ci sono gli gnocchi: il pattume sarebbe meglio venerdì. Che fretta c’è? Bruciano i cassonetti, chiudono le scuole, il mondo ci guarda e ci sfotte. Ma il premier se la prende comoda. Si capisce: ci sono cose più importanti da fare: sciare sulle Dolomiti, per esempio, con la bella tuta nuova color verde Ulivo. E pazienza se un pezzo d’Italia, di questi tempi, vede solo un tipo di montagna: quella dei rifiuti.
Tutti se la prendono con Bassolino. Ed è giusto. Celebrato come Don Bosco del Vesuvio, acclamato principe, incoronato signore del decantato Rinascimento partenopeo, ora don Antonio da Afragola paga il prezzo di un successo inesistente, costruito sulla compiacenza dei giornali e sul plauso di intellettuali per lo più prezzolati. Sarebbe indifendibile anche se qualcuno dei suoi alleati da Roma lo volesse difendere. Il fatto è che sono spariti tutti. Prodi, Amato, Pecoraro Scanio (a proposito, il ministro dell’Ambiente, pure lui: dov’è? Si sarà mica perso a Bali?). La situazione esplode e il governo non esiste. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: ogni giorno cadiamo sempre più in basso. E ora anche un po’ in Bassolino. (il Giornale)
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5 commenti:
L'AVETE VOLUTO?
L'AVETE VOTATO?
GODETEVELO!!!!!!!!!
VOLETE SCHIOPPA?
O PAGATE LE TASSE!!
Proviamo a immaginare che cosa sarebbe successo se l’emergenza immondizia, anche senza gli attacchi ai commissariati di polizia e alle ambulanze, si fosse determinata in una regione e in una città governate dal centrodestra.
il governatore e il sindaco di quella ipotetica regione sarebbero stati sommersi da decreti e scomuniche, di fatto esautorati e additati al pubblico disprezzo da telegiornali e giornali vicini al governo.
Le autonomie sono intoccabili, ma al potere centrale spettano pur sempre poteri di controllo e di interdizione, a tutela dei cittadini che non possono essere abbandonati alle follie e all’incapacità dei proconsoli.
Perché tutto questo a Napoli non è accaduto per tempo? Per colpevole solidarietà politica, perché Napoli e la Campania sono appannaggio del centrosinistra e, nella strutturazione parafeudale del potere, cane non mangia cane.
Prodi e il suo governo hanno anteposto gli interessi del loro sgangherato schieramento agli interessi dei cittadini e del Paese.
La controprova di questa omertà politicamente motivata la si ha in Calabria. Anche questa regione è provata e immiserita da scandali ricorrenti, sprechi, abusi e infiltrazioni malavitose che avrebbero richiesto l’intervento puntuale del ministro dell’Interno e di altri ministri.
In campagna elettorale l’Unione accusava il centrodestra di trascurare il Sud. Ci hanno pensato loro, al Sud. Ecco perché Campania e Calabria sono un’altra faccia del fallimento di Prodi e del centrosinistra.
da Il Giornale
INDICAZIONI DEL TOUR OPERATOR
PER I TURISTI CHE SI RECANO A
NAPOLI PER LA VISITA MONUMENTALE
All’uscita della stazione si accede in
Piazza dell’Immondizia
da qui si entra nel
Corso della Spazzatura
cento metri a dx e si passa in
Via della Sporcizia
avanti così per un chilometro e si arriva in
Piazza delle Discariche
girando intorno al
monumento
a Bassolino
si prosegue per
Via del Sudiciume
fino ad arrivare
al Palazzo Comunale
Ivi, scansando un migliaio
di sacchetti maleodoranti,
troverete la porta
dell’ufficio da dove la
Jervolino
tiene sotto controllo la situazione.
- E proprio il presidente della Regione Campania è stato oggetto di una protesta organizzata via sms. Sacchetti colmi di spazzatura con allegati manifesti contro le istituzioni locali sono stati depositati, già a partire dalla tarda serata di domenica dentro e fuori i cassonetti ubicati a pochi metri dall'ingresso della sua abitazione. L'iniziativa di protesta è stata attuata dal movimento «Noi Consumatori.it» che ha promosso la speciale raccolta di rifiuti attraverso una catena di Sant'Antonio via sms. Secondo gli organizzatori della protesta sarebbero alcune decine i sacchetti di spazzatura depositati dinanzi casa Bassolino. «Gli unici sacchetti che vengono raccolti sono quelli lasciati di fronte casa del governatore - recitava il 'messagginòo' inviato in un migliaio di copie dagli aderenti al movimento -. Se vuoi che anche il tuo lo sia, depositalo dinanzi casa di Bassolino».
QUANDI SI DICE:
"UNA FACCIA COME IL C..."
Non si arrende Antonio Bassolino, presidente della Regione Campania, e ai numerosi che gli chiedono le dimissioni, risponde: "Non lascio".
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