giovedì 12 novembre 2009

2x3 giudiziario. Davide Giacalone

Un processo che dura sei anni non è un processo breve, è un processo lungo. Troppo. I guasti della malagiustizia si mescolano alla superficialità della politica, fino a corrompere anche il vocabolario. Mi spiace disturbare tanto idillio, ma ho l’impressione che con idee di questo tipo non si risolva nulla e neanche si facciano gli accordi. Si naviga a vista, ma nella nebbia.
Sei anni sono lunghi, già sopra la media europea. Inoltre, il conteggio dei tempi decorre, secondo la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che continua giustamente a condannare l’Italia per denegata giustizia, dal momento in cui un cittadino riceve l’avviso di garanzia, da quando l’indagine che lo riguarda è avviata. Se, invece, si toglie tutta la parte precedente all’udienza preliminare, si finisce con l’accettare che il cittadino possa passare una decina d’anni a fare l’indagato e l’imputato. Non è solo troppo, è incivile.
Il 2x3 giudiziario (due anni per ciascuno dei tre livelli di giudizio) non risolve il problema della celerità, né, come detto, rende eurocompatibili i tempi del nostro processo penale. Ma neanche risolve il problema della prescrizione e, quindi, tanto per non girarci attorno, non risolve quelli del presidente del Consiglio imputato. Per quel che riguarda i tempi, pur non rinunciando alle altre, indispensabili, riforme della giustizia, comprese quelle costituzionali, basterebbe considerare perentori, quindi non eludibili, tutti i termini temporali previsti dal codice di procedura penale. Oggi sono “ordinatori” quelli che competono alla magistratura, vale a dire che si possono anche non rispettare. Esempi: motivazioni delle sentenze depositate dopo anni, richieste di rinvio a giudizio, o proscioglimento, che non arrivano dopo la chiusura delle indagini, ma dopo mesi e mesi.
E veniamo alla prescrizione. Sarebbe giusto accorciarla, ma se, in realtà, si agisce sul processo, stabilendo che non può durare, in ciascun grado, più di due anni, e se ne stabilisce l’efficacia anche per quelli in corso, capiterà che alla data d’ingresso in vigore della legge ci saranno processi cui restano solo quindici giorni, o poche ore, poi svaniscono. In quel caso non si applica il “favor rei”, che stabilisce la prevalenza del criterio più favorevole all’imputato, ma ci si schianta sull’incostituzionalità. E’ una sorte annunciata, ammesso che una cosa simile si trovi scritta in una legge.
E, allora, che razza di accordo hanno fatto? Poca roba, neanche utile. Di fatto, oggi si presenta una proposta, poi si aprirà la corrida degli emendamenti. Su quelli gli accordi pregressi cascheranno e l’arena s’inzacchererà di sangue. Dopo poco tempo, come in un dannato gioco dell’oca, risaremo tutti alla casella di partenza.

3 commenti:

gigino o'drink ha detto...

V
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G
O
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A

E' l'unica parola degna di commentare questa schifosa legge.
La giustizia di un paese intero mandata al macero per rendere impunibile un delinquentello mafiosetto che lava i cervelli degli italiani

V E R G O G N A

maurom ha detto...

Gigino bevi meno!
Aspetta di vedere il testo approvato e poi ne parliamo.

gigino o'drink (messo lì dal PDL) ha detto...

Noi speriamo che qualcuno lassù – Montecitorio, il Quirinale – sia stato avvertito della protesta che sale nel paese. Una tempesta di messaggi che intasano Internet e i pochi giornali di opposizione. Tutti dicono la stessa cosa: basta, è stato superato il limite. Basta con l’ennesimo provvedimento ad personam, il diciannovesimo in quindici anni. Basta con i trucchi e con il ricorso a tutti i possibili imbrogli legislativi per consentire l’impunità di un premier che se ne frega di tutto e di tutti. Basta con le leggi che per salvare uno soltanto cancellano centinaia di migliaia di processi. Assicurano la prescrizione a fior di corrotti e corruttori. E, forse, lasceranno senza giustizia le vittime di grandi tragedie del lavoro e i loro familiari. Basta con l’ingiustizia che risparmia i reati dei potenti e si accanisce sempre contro i poveri cristi. Basta con il Parlamento svilito, svuotato, usato solo per soddisfare le necessità del padrone. Basta con le istituzioni costrette a dare retta ai continui espedienti degli avvocati e legulei dell’impunito. Basta con i domestici e i ruffiani adeguatamente ricompensati con incarichi parlamentari e ministeriali ; e con gli inquisiti per camorra candidati alla guida della regione più inquinata dalle cosche e dai veleni. Basta con il disprezzo per la Costituzione e con gli incessanti tentativi di abbatterla a spallate. Possibile che una intera nazione debba essere tenuta in ostaggio da gente simile? Quali altre mascalzonate dovremo sopportare ancora? Quante umiliazioni dovrà subire la nostra povera democrazia prima che il basta di tanti e tanti arrivi lassù in alto?