lunedì 16 novembre 2009

Meglio mafiosi che carabinieri. Davide Giacalone

Meglio fare il mafioso, piuttosto che il carabiniere. Lo Stato ti tratta con più riguardi. Visto che la giustizia è tornata di moda, attiro l’attenzione su questioni minori, bazzecole per fissati, relative alle schifezze che la malagiustizia produce. Se fai il mafioso ti godi il potere e i soldi. La cosa che più devi temere è che una cosca avversaria ti spari, ma, fatta salva questa ipotesi, assai più probabile fra gente senza regole e rispetto, come i camorristi, l’altro pericolo, quello che a prenderti sia la giustizia, non è poi così spaventoso. Se è possibile, si limitano i danni: te ne stai zitto, lasci che il processo scorra e se c’è da fare qualche anno di galera, pazienza, poi passa. Se, invece, le cose si mettono davvero male, se le accuse assommano a numerosi omicidi, allora è il momento di rilanciare ed uscirne alla grande, facendo il pentito.
Da quel momento, ti trattano con tutti i riguardi. Un po’ pendono dalle tue labbra e un po’ ti corteggiano, affinché tu dica cose utili a questo o a quello. Partecipi al concorso per riscrivere la storia. Che è divertente, per quel che può fregartene. Confessi tutti i tuoi reati gravi, ammetti di avere ammazzato, scannato e sciolto nell’acido, perché questo aumenta sia la tua credibilità che il tuo peso criminale, sicché più le tue mani sono sporche di sangue più è verosimile che tu stessi personalmente trattando con i capi dello Stato, e forse anche con qualche pontefice. Taci, invece, su reati e aspetti legati ai piccioli, alla munita, ai soldi che hai messo da parte in anni di disonorato servizio. Quelli servono, a te, alla tua famiglia e agli amici. Se proprio devi, ti fai sequestrare qualche campo d’ulivi, o qualche vecchia casa, tanto è evidente che non ci tornerai più.
Ah, dimenticavo, da pentito ti è assicurata la protezione e la scorta, in modo da proteggerti dai tuoi colleghi, ma non è escluso che tu possa frequentarli, adeguatamente spalleggiato. Quando il lavoro sarà finito, come capitava a quel fimminaro di Tommaso Buscetta, potrai accedere al chirurgo estetico, ti saranno forniti documenti compiacenti e potrai andartene in crociera con la tua bella. Se sei carabiniere, invece, sono cavoli tuoi.
Sergio De Caprio, noto come “Ultimo”, creò unità operative dei Ros e, nel 1993, arrestò Totò Riina. Per questa ragione la cupola mafiosa lo condannò a morte, mentre la procura tentò di condannarlo alla galera, assumendo che sia stato, assieme a Mori, un complice di Riina medesimo, non avendogli subito perquisito la casa. Lo assolsero, ma, nel frattempo fu spedito a prestare servizio presso il Noe di Roma: Nucleo Operativo Ecologico. Funzione utile, non ne dubito, ma leggermente diversa da quella che gli aveva permesso di rendere preziosi servizi allo Stato.
Siccome, di tanto in tanto, deve tornare a Palermo, per testimoniare in alcuni processi, è evidente che a proteggerlo non basta il fatto che si occupi d’ecologia, perché anche i mafiosi hanno una loro teoria, circa l’ambiente. Ma al carabiniere De Caprio non danno la scorta. Il mafioso si presenta scortato, il carabiniere abbandonato a se stesso. Hanno rimediato, si fa per dire, i suoi colleghi del servizio scorte: lo proteggiamo noi, quando non siamo in servizio. Bello, non vi pare?
Trattamento non meno riguardoso è stato riservato a Carmelo Canale, il carabiniere che Borsellino chiamava “fratello”, il quale prima è stato accusato di concorso esterno in associazione di stampo mafioso, ed è stato assolto. Poi, dovendosi discutere l’appello, la procura ha pensato bene di accusarlo direttamente d’essere mafioso. E anche questa volta è stato assolto, con motivazioni che stracciano la pelle agli accusatori e polverizzano le loro teorie e supposizioni. Anzi, nelle motivazioni hanno proprio scritto per quale motivo s’è beccato anni d’inquisizione: ha un cattivo carattere. E, adesso, cosa fa la procura? Non paga degli anni passati, e non dovendo pagare le spese, ricorre in cassazione, allungando l’agonia di un processo infondato e inutile, e prolungando le sofferenze di un innocente.
Anche qui, non si trascuri un particolare: i pentiti che accusano Canale, già sbugiardati in tribunale e dai giudici, continuano a essere protetti, mentre il carabiniere è solo, ma anche senza la pensione che gli spetta, perché la sua carriera è stata bloccata dalle accuse e dai processi, e tale rimane, visto che la procura non sente il peso dell’ulteriore grado di giudizio.
Morale della favola: meglio fare il mafioso che il carabiniere. Se alla politica restano cinque minuti di tempo, ove mai l’universo non si esaurisca in un paio di processi con i quali fucilare il capo del governo e in leggi che servano a bagnare le polveri di quelle cartucce, ci sarebbe un dettaglio di cui occuparsi: i servitori dello Stato presi a pernacchie dallo Stato.

6 commenti:

Acchiappabufale ha detto...

Le Bufale della Finocchiaro:

La Finocchiaro sia seria e smetta di mentire sul processo breve

Un annetto fa, dava prova di una spregiudicatezza e di un cinismo raccapriccianti, sentenziando:

“Il reato di immigrazione clandestina non esiste in alcun Paese al mondo, nemmeno negli Stati Uniti d’America che pure hanno problemi di immigrazione da sempre”.

Come noto, invece, il reato d’immigrazione clandestina esiste negli Usa, così come in Germania (dov’è stato introdotto dai socialisti), nel Regno Unito, in Francia, in Belgio, in Olanda, in Svizzera e finanche nella Città del Vaticano.

Evidentemente, la Finocchiaro pensava di poter coglionare gli italiani, o semplicemente i propri elettori, propinando loro una sesquipedale menzogna.

Si dirà: in fondo tutti i politici mentono. E una frottola, per quanto grossa, la si perdona a chiunque. Senz’altro.

Il problema, però, è che la Finocchiaro mostra di essere recidiva. E di usare la menzogna come strumento abituale di lotta politica.

Qualche giorno fa, infatti, parlando degli effetti che potrebbe avere il ddl che mira ad introdurre il cosiddetto “processo breve”, ha dichiarato:

“Processi come Eternit, Thyssen, Cirio e Parmalat andranno al macero”.

Fortunatamente per il Paese, è falso: se dovesse essere approvato il ddl di cui sopra, i succitati processi seguiterebbero ad essere celebrati, e non sarebbero sottoposti al termine dei sei anni di durata (oltre i quali scatterebbe la prescrizione).

La Finocchiaro, dunque, ha mentito nuovamente.

Come se non bastasse, poi, si è scoperta un’altra cosa. E cioè che la capogruppo al Senato del Partito democratico, nel luglio 2006, presentò una proposta di legge del tutto analoga a quella oggi formulata dal centrodestra.

Di più.

Mentre il disegno di legge che porta la firma di Gasparri e Quagliariello, stabilisce che debbano durare sei anni solo i processi a carico degli incensurati, e sempreché siano istruiti per giudicare “reati di non elevata pericolosità sociale”; la proposta di legge avanzata nel 2006 dalla Finocchiaro, era tesa ad introdurre il “processo breve” per tutti i reati in corso, finanche quelli di mafia!

Ma nemmeno questo, basta. Perché il ddl sottoscritto dalla Finocchiaro, non faceva altro che ricalcare una proposta di legge formulata nel 2004 da altri suoi colleghi di partito. Vale a dire: l’ex magistrato di Cassazione e presidente della Corte d’assise a Torino e Pinerolo, Elvio Fassone; l’ex magistrato e collaboratore di Giovanni Falcone, Giuseppe Ayala; l’allora responsabile giustizia dei Ds, Massimo Brutti; l’avvocato Guido Calvi; e l’ex pm che anni prima aveva indagato su Massimo D’Alema, Alberto Maritati.

Se questa proposta di legge finalizzata ad introdurre il “processo breve” fosse stata approvata, avrebbe prodotto danni:

“I processi allora in corso sarebbero stati dichiarati prescritti: in primo grado, in appello e in Cassazione. Tutti, anche quelli per i reati di mafia, di terrorismo, di pedofilia, di sequestro di persona, di furto aggravato, di circonvenzione di incapace, di sfruttamento dell’immigrazione clandestina, traffico di rifiuti, sfruttamento della prostituzione minorile, stragi. Invece esclusi dall’attuale testo del Pdl”.

Ancora. Se la pdl avanzata dagli esponenti dei Ds fosse divenuta legge della Repubblica, sarebbe caduto in prescrizione anche il processo intentato a carico di Cesare Previti, e che ha portato alla sua condanna.

Ecco, se la Finocchiaro e i dirigenti del Pd fossero persone serie, userebbero argomenti diversi contro il ddl presentato dal centrodestra.

Ad esempio il silenzio.

Acchiappabufale ha detto...

Sempre Camelotdestraideale :

Il ddl Finocchiaro avrebbe cancellato i maxiprocessi per mafia e camorra

Allora, oggi ritorniamo a parlare del ddl Finocchiaro sul processo breve. E lo facciamo con l’ausilio di due schede elaborate da Libero, che mostrano - in modo quanto mai chiaro - quali sarebbero stati gli effetti del succitato ddl, qualora fosse divenuto legge della Repubblica.

Come è agevole verificare, se la proposta di legge firmata dal capogruppo al Senato del Partito democratico fosse stata approvata, sarebbero stati cancellati, da un giorno all’altro, molti importanti processi. Li ha enumerati Franco Bechis:

“Se il ddl Finocchiaro fosse entrato in vigore sarebbe stato dichiarato estinto il processo per l’omicidio Fortugno che aveva già superato i termini massimi, quello per l’omicidio di Cogne (salvando Annamaria Franzoni), il maxi processo alla camorra (quello con imputato Francesco Schiavone detto Sandokan, capo del clan dei casalesi), altri processi alla camorra (compresi quelli raccontati in Gomorra da Roberto Saviano), quello dell’efferato omicidio del piccolo Di Matteo, figlio di un pentito di mafia il cui corpo è stato sciolto nell’acido, quello del Grande mandamento che vedeva imputati i boss mafiosi Bernardo Provenzano e Salvatore lo Piccolo, quelli sulle scalate ad Antonveneta e Bnl (furbetti del quartierino)”.

Accanto a questi, sarebbero stati cancellati i processi Cirio, Parmalat, Eternit e Thyssen, così come quelli a carico di Berlusconi.

Valutazioni, quelle appena esposte, condivise dal docente di procedura penale all’Università Tor Vergata di Roma, Gustavo Pansini. Che, intervistato da Il Giornale, ha messo a confronto il ddl presentato dal centrodestra con quello sottoscritto nel 2006 dalla Finocchiaro:

“Sono diversi, ma a sfavore di quello della Finocchiaro. L’idea base è infatti la stessa, fissare un tetto massimo per le varie fasi del processo ma c’è un aspetto grave in quello della sinistra: la prescrizione dei processi che superano i 6 anni nei 3 gradi di giudizio si applica a tutti i procedimenti, per qualsiasi tipo di reato”.

“Se il ddl fosse diventato legge, dunque, ci sarebbe stata la cancellazione di moltissimi processi anche per reati gravissimi, come mafia, terrorismo, strage”.

Ma la Finocchiaro dice che in quel ddl si prevedeva che dalla notizia di reato alla sentenza di primo grado potessero trascorrere 6 anni (fa notare il giornalista).

“Però, dimentica di precisare che mentre il progetto Gasparri-Quagliariello-Bricolo non fissa nessun termine per le indagini preliminari, quello a sua firma lo prevedeva: 2 anni fino al provvedimento con cui il pm esercita l’azione penale”.

“Vuol dire che molti processi si sarebbero prescritti già nella fase delle indagini preliminari, prima ancora di arrivare al dibattimento. Dunque, il progetto della sinistra era molto più lassista di quello del centrodestra. Per fare un esempio, l’omicidio di Simonetta Cesaroni sarebbe già prescritto, come tanti altri”.

E per l’applicazione ai processi in corso?

“Anche qui le nuove regole avrebbero interessato un numero di processi ben maggiore di quelli previsti dal “processo breve” del Pdl. Non si è molto espliciti, ma si dice che per i processi in corso si applicano le disposizioni “previgenti, se più favorevoli all’imputato”. In caso contrario, si applicano a qualsiasi tipo di processo. Non ci sono limitazioni a quelli di primo grado, per gli incensurati e per reati inferiori ai 10 anni di pena come stabilisce, invece, la proposta Pdl. Anche qui, effetto devastante”.

Acchiappabufale ha detto...

Detto questo, voglio aggiungere solo un commento.

Il sottoscritto, ha molte perplessità sul ddl relativo al “processo breve“ presentato dal centrodestra. E tuttavia, non tollera che a sinistra, qualcuno - la Finocchiaro in primis - osi alzare il ditino censorio. Non lo tollera.

E il perché, credo di averlo spiegato con questo (e quest’altro) post: quali titoli morali ha la Finocchiaro per contestare il ddl Gasparri-Quagliariello, visto che nel 2006 ha presentato una proposta di legge che, se fosse stata approvata, avrebbe cancellato finanche i maxi processi per mafia e camorra?

Quali?

Nessuno, evidentemente.

Meglio farebbe, dunque, a tacere.

Anonimo ha detto...

sono d'accordo con te , Acchiappabufale

i politici si confermano TUTTI per quello che sono :BUGIARDI PATENTATI

fai bene a sputtanarli, ci stanno rovinando,continuano a lavorare pochissimo, incassano megapensioni e retibuzioni da favola e ci prendono pure per il sedere

Damiano Z.

maurom ha detto...

Damiano,
se mi consenti escluderei quanto meno Berlusconi.
A mio avviso gode della stima e rispetto della gente perché è proprio l'antitesi dello stereotipo del politico.

Acchiappabufale ha detto...

Sono contento dell interesse di Damiano in quello che scrivo.
I politici italiani sono ormai dediti a maneggi e intrighi di terzo livello, basti pensare a D alema e fini, l uno tristemente noto per aver partecipato alla sanguinosa agressione dei balcani , l altro presentandosi come "uomo nuovo" e rinnegando il passato fascista , Almirante Craxi e Berlusconi.

Propio quest ultimo mi sembra più sincero, ma si liberi il più in fretta di serpi e traditori !!.


Ovviamente non è colpa solo dei politici , pensiamo ai professionisti dell antipolitica , che straparlano dei politici ma guadagnano e rubano quanto e più di essi, della fiat che chiede 500 milioni per gli ecoincentivi anticipati dall azienda (a chi?), naturalmente allo stato, dei magistrati che possono rovinare la vita di chiunque ma loro No, sono Intoccabili (dov è finita la responsabilita civile?? ),del times che inventa bufale sul pagamento dei talebani da parte italiana e adesso che gli inglesi li pagano espressamente a sacchi d oro non dicono niente, eccetere eccetera eccetera

Consiglio quindi a Damiano di denunciare queste Bufale come sto cercando di fare io.